Le uniche proposte ad essere approvate erano state quelle relative ai nuovi regolamenti aerodinamici e alle nuove misure degli pneumatici (novità che sulla carta dovrebbero garantire un miglioramento dei tempi sul giro quantificabili in circa 3 secondi). Ma la questione Power Unit, considerato l’argomento più caldo tra quelli messi sul tavolo delle trattative, non aveva ancora trovato soluzione. Ebbene, il week-end di Sochi ha portato consiglio a tutti gli organi gestionali della massima formula, e finalmente si è giunti al tanto agognato accordo.

Per vederci più chiaro, esaminiamo i punti cardine che caratterizzano la trattativa conclusa, suddividendoli nei seguenti macrogruppi: sistema a gettoni, riduzione dei costi di fornitura, obblighi di fornitura, numero power unit per pilota, convergenza prestazionale e sound.

Sistema Token a Gettoni

Dal 2017 sarà eliminato l’attuale sistema a gettoni per gli sviluppi del propulsore. Via libera alle evoluzioni dunque, senza provocare però impatti in termini di costi per i team clienti.

Riduzione dei costi di fornitura

Dalla prossima stagione, i prezzi che i team clienti pagheranno al proprio fornitore per le power unit calerà di 1 milione di euro per tutta l’annata. Dal 2018 poi, ci sarà un ulteriore calo di 3 milioni, in modo da riuscire a raggiungere la cifra di 12 milioni annui. Per permettere ciò, si lavorerà per standardizzare alcune componenti delle Power Unit, per poter cosi permettere ai fornitori di abbassare i costi di produzione e progettazione. La tipologia dei componenti che verranno standardizzati sarà decisa in seguito.

Obblighi di fornitura

Tra i dettagli del nuovo accordo, è previsto anche un “obbligo” per i fornitori di vendere il proprio propulsore ad un team che eventualmente è rimasto senza. Questo per evitare situazioni spiacevoli come quella della Red Bull nel 2015, quando il team minacciava di ritirarsi perché non riusciva a trovare un motore. Ma attenzione: tale obbligo vale per il fornitore che al momento dell’applicazione della regola, vanterà il numero minore di monoposto in griglia. Per fare un esempio, se nella situazione attuale ci fosse un team sprovvisto di propulsore, il fornitore “obbligato” a fornirlo sarebbe la Honda, in quanto è quella che ha il minor numero di monoposto (solo le due McLaren).

Numero Power Unit per pilota

E’ stato rivisto anche il numero delle power unit che ogni pilota avrà a disposizione per tutta la stagione. Nel 2017 dovrebbe rimanere tutto come oggi, ovvero ogni pilota avrà a disposizione 5 propulsori. Dal 2018 però, il numero delle unità motrici per pilota scenderà a 3, per permettere ai fornitori di rientrare nella somma incassata di “soli” 12 milioni.

Convergenza prestazionale e sound

L’ultimo punto dell’accordo prevede che si debba cercare di uniformare le prestazioni in pista. Saranno perciò introdotti nuovi limiti di misure, pesi e materiali per le componenti delle Power Unit e per le parti ibride. Infine, i costruttori hanno accettato di impegnarsi per cercare soluzioni tecniche per aumentare il sound delle vetture dal 2018.

Telenovela finita dunque, e nuovo regolamento che finalmente prende forma.  Senza dimenticare che la F1 Commission ha garantito che dopo queste ultime modifiche cercherà di dare stabilità ai regolamenti. E meno male: i tifosi cominciavano ad essere stanchi di dover prendere una laurea in ingegneria ad ogni stagione. Speriamo bene…

Daniel Limardi

 

 

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