Il 14 novembre 2010, dieci anni fa, Sebastian Vettel conquistava il suo primo mondiale, diventando il più giovane pilota ad aver vinto un titolo di Formula 1, a 23 anni, 4 mesi e 11 giorni.

Inoltre Vettel condivide con John Surtees e James Hunt l’essere diventato campione del mondo dopo essere stato in testa al mondiale solo nell’ultima gara di stagione. Un mondiale ricco di soprese, quello del 2010, con quattro piloti a contendersi il titolo nell’ultima gara ad Abu Dhabi.

Prima della gara in testa classifica piloti troviamo Fernando Alonso, che ha un vantaggio di otto punti su Mark Webber, quindici su Sebastian Vettel. Lewis Hamilton, nonostante i 24 punti di distacco da Alonso, è ancora in gara per il titolo per una questione matematica.

Il campionato costruttori è già nelle mani della Red Bull con una gara d’anticipo.

Ad Alonso per vincere il terzo titolo (il primo con la Ferrari) basta vincere o arrivare secondo. Sebastian Vettel deve vincere la gara e sperare che Alonso non arrivi tra i primi quattro: solo così può puntare al Mondiale.

Sebastian Vettel ottiene la pole seguito da Lewis Hamilton e in terza posizione troviamo Alonso, davanti di due posizioni a Mark Webber, che sembrava il principale rivale al titolo. Alla partenza, Sebastian Vettel mantiene la prima posizione, seguito da Hamilton, mentre Alonso viene sorpassato da Jenson Button. 

Dietro di loro, Michael Schumacher va in testacoda: la sua Mercedes finisce al centro della pista e viene colpita dalla Force India di Liuzzi. Questo contatto causa l'ingresso della Safety Car.

Il tracciato viene ripulito dai detriti e la gara riprende nella sua valenza agonistica con Vettel che distanzia i suoi avversari con diversi giri veloci. Al decimo giro, Webber bacia il muretto con la sua posteriore destra ed è costretto a rientrare ai box al giro successivo.

La Ferrari commette l’errore fatale di copiare l’australiano e fa rientrare Alonso ai box per il cambio gomme. Lo spagnolo rientra davanti a Webber, ma in mezzo al traffico e in un tracciato angusto dove è difficile sorpassare.

Il pilota spagnolo si trova quindi dietro a Vitaly Petrov con la sua Renault che si rivela essere un muro invalicabile. Il pilota spagnolo tenta in tutti modi di sorpassare o di condurre all’errore, ma Petrov va dritto per la sua strada senza sbavature.

Tra il 23 giro e il 24 sia Vettel che Hamilton rientrano ai box per il loro cambio gomme con Button che prendee la testa della gara. Il pilota inglese rientra in pista dietro a Robert Kubica in terza posizione su Renault, che si dimostra essere un avversario coriaceo.

Button rientra ai box durante il 39° giro e Vettel riprende la testa della gara. Pochi giri dopo tocca a Kubica tornare ai box lasciando pista libera a Lewis Hamilton.

Vettel vince la gara in tranquillità e nel team radio si sente la sua voce spezzata dal pianto, mentre ripete al suo ingegnere di pista di essere incredulo di fronte a quel risultato. Nelle retrovie, Alonso sfoga la rabbia e la frustrazione del titolo mandando a quel paese Vitaly Petrov, colpevole solo di aver fatto la sua gara.

La vittoria del titolo mondiale di Vettel da il via a un lungo dominio da parte sua e della Red Bull che durerà per quattro anni. Dieci anni dopo, oggi, per il tedesco questo sembra solo un lontano ricordo.

Chiara Zaffarano