Chissà quante volte sarà capitato a ciascuno di voi, appassionati dei motori, di potersi immedesimare nelle gesta dei propri idoli del volante. Chiudendo gli occhi per un attimo, magari sognando di prepararsi per il via di un Gran Premio: infilarsi la tuta, i guanti, il casco e poi via, entrando nell'abitacolo di una monoposto, facendo salire i giri del motore in attesa dello spegnimento dei semafori. Sogni che appartengono a qualsiasi amante delle corse, voglioso di provare il brivido della velocità, l'adrenalina della sfida in pista, per provare sensazioni da raccontare e condividere.

Eppure, tutto questo non è soltanto un'utopia, in quanto esiste un modo semplice ed economico per poter provare, anche solo per un giorno, l'ebbrezza di sentirsi pilota. Merito della Formula Promotion, realtà lanciata ormai dieci anni fa da Corrado Cusi che ha dato vita ad un progetto per correre in monoposto a costi contenuti, con la possibilità di affittare la vettura per singole sessioni di test o di partecipare ai vari campionati da essa organizzati. Tra di essi spicca il Trofeo Internazionale, che quest'anno ha visto i protagonisti della categoria sfidarsi su circuiti quali storici l'Hungaroring di Budapest.

L'ultima versione della monoposto è la Predator's PC 010, vettura che abbiamo avuto modo di provare per un test svoltosi sul Cremona Circuit, tracciato di 3450 metri che sorge nei pressi di San Martino del Lago. Motore Honda Hornet da 600 cc per circa 95 cavalli, cambio sequenziale a 6 rapporti, essa si differenzia dai precedenti modelli per il telaio più stretto e leggero, con un baricentro ribassato che l'ha resa ancora più veloce e divertente per i tanti driver che hanno avuto l'opportunità di provarla. Come è capitato a noi, in una rigida giornata di metà novembre.

Il test. Le premesse per poter provare una monoposto in pista non sono delle migliori, sul circuito di San Martino del Lago: la mattinata è particolarmente fredda, con la nebbia che non accenna ad alzarsi ed impedisce un'adeguata visibilità per coloro che volessero cimentarsi lungo gli oltre tre chilometri del tracciato lombardo. Ne approfittiamo per scambiare due chiacchiere con l'addetto stampa della Formula Promotion, Luciano Passoni, prima di assistere ad un briefing tecnico nel corso del quale ci vengono forniti dei preziosi suggerimenti al fine di utilizzare correttamente la monoposto. I tecnici raccomandano di non tenere troppo a lungo premuto il pedale della frizione, pena surriscaldamento e conseguenti problemi, anche perchè la vettura che ci accingiamo a provare è reduce da una manutenzione relativa proprio a questo aspetto. Una volta migliorate le condizioni atmosferiche, è tempo di infilare guanti e casco, entrando per la prima volta nell'abitacolo della Predator's PC 010. La posizione di guida è piuttosto sdraiata ma al tempo stesso confortevole, dunque adatta anche a piloti dalle taglie più "generose"; cerchiamo di prendere confidenza con la leva del cambio sequenziale, mentre la strumentazione di bordo è spartana ma comunque funzionale rispetto alle nostre esigenze. Una volta strette a dovere le cinture, è il momento di entrare in pista, con l'unico obiettivo di imparare a conoscere una realtà del tutto nuova ed affascinante. Sul circuito sono presenti diverse altre monoposto, anche di categorie ben più potenti rispetto alla nostra piccola Predator's: Formula Renault 2.0, Formula 3000, addirittura una Merzario ex-Formula 1. E' necessario quindi fare molta attenzione, guardando con cura gli specchietti e cercando di imparare le traiettorie, essendo inoltre alle prese con un asfalto ancora freddo e piuttosto scivoloso. Le sensazioni sono subito positive, le difficoltà maggiori sono nell'utilizzo del cambio in fase di scalata, ma naturalmente si tratta di una questione d'abitudine. Pur con la sua potenza relativamente limitata, il motore alle spalle emette un sound deciso e piacevole, trasmettendo un feeling molto "racing" al primo impatto. Abbiamo ancora qualche piccolo problema con la frizione, appena revisionata, pertanto rientriamo ai box per una breve sosta di controllo. Giusto il tempo di riprendere fiato e si ritorna in pista: la fiducia aumenta progressivamente, anche se è fondamentale procedere per gradi con la conoscenza della vettura, senza andare subito a cercare il limite. Qualcuno si spinge un po' troppo oltre, al punto che ci ritroviamo con ben tre vetture contemporaneamente ferme in testacoda in tre punti diversi della pista. Questo naturalmente ci obbliga ad alzare il piede nei tratti con bandiera gialla, anche se la velocità di punta raggiungibile in fondo al lungo rettilineo dell'autodromo è di tutto rispetto, vicina ai 200 orari. Il tempo vola, e la bandiera rossa ci obbliga a rientrare ai box, anche per consentire il recupero delle vetture ferme in pista. Il nostro tempo a disposizione è già scaduto: peccato non essere riusciti a trovare un giro "pulito", ma di certo l'obiettivo non era quello di sfidare il cronometro, bensì di testare una realtà ancora sconosciuta. 

Credeteci: ne vale la pena. Anche solo per sentirsi qualche istante come dei veri piloti, per provare il brivido di una monoposto, per udire il sound del propulsore che "urla" alle tue spalle. Perchè è sempre facile, stando comodamente seduti su un divano, giudicare e sentenziare: ma solo quando si scende in pista al volante di una vettura da corsa, si capisce realmente cosa significhi fare questo mestiere. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.formulapromotion.eu e www.predators.it: è possibile partecipare anche a brevi sessioni di test solo spendendo qualche centinaio di euro. Il sogno di diventare pilota, per giovani e meno giovani, può finalmente trasformarsi in realtà.

Marco Privitera