Emozioni, sorprese e colpi di scena a non finire. La 24 Ore di Le Mans anche quest’anno non ha tradito le attese, regalando una gara indimenticabile che alla fine ha visto l’Audi conquistare la propria tredicesima vittoria in quindici anni di partecipazione alla prestigiosa classica francese. Un grande successo per la Casa degli Anelli, che ha piazzato una doppietta grazie al successo dell'equipaggio formato da Benoit Treluyer, André Lotterer e Marcel Fassler, il quale ha preceduto la vettura gemella guidata da Tom Kristensen, Lucas Di Grassi e Marc Genè, quest'ultimo subentrato in extremis dopo il botto che nelle prove libere aveva messo fuori causa Loic Duval. Solo un terzo posto per la Toyota con Buemi-Davidson-Lapierre, la quale aveva condotto a lungo nella prima parte di gara prima che la vettura n.7 fosse costretta al ritiro. Analoga delusione anche per la Porsche, la quale aveva approfittato dei guai altrui per assaporare il sogno di un successo, prima che Mark Webber venisse anch'egli costretto ad alzare bandiera bianca. Sfortunato Marco Bonanomi, costretto al ritiro con la sua Audi dopo un incidente avvenuto nella seconda ora di gara con la Toyota di Lapierre e la Ferrari di Bird. Nella classe Gte/Pro, da segnalare lo splendido successo della Ferrari 458 guidata da Bruni-Fisichella-Vilander, i quali sono riuscito ad imporsi dopo un bel duello con la Aston Martin.

Passando alle fasi salienti della gara, la Toyota TS040 Hybrid numero 7 di Wurz-Sarrazin-Nakajima, dopo aver conquistato la pole position manteneva inizialmente la testa della gara, mentre 7° giro si ritirava subito la Nissan Zeod RC per problemi al cambio. Cominciava a cadere qualche goccia di pioggia, poi nel corso della gara aumentava l’intensità e al 24° giro si verificava un brutto incidente alla prima chicane che coinvolgeva l’italiano Bonanomi con l’Audi n°8, il quale mentre procedeva lentamente con le bandiere gialle veniva centrato dalla Ferrari 458 AF Corse guidata da Bird e anche dalla Toyota di Lapierre, che era costretta a tornare ai box e dopo a ritirarsi.

Il grande colpo di scena però arrivava alle cinque del mattino, quando la Toyota n° 7 che aveva mantenuto la testa fino a quel momento si fermava per un principio di incendio, cedendo quindi la leadership all'Audi n° 2 guidata da Tréluyer-Fassler-Lotterer.

Alla 17° ora l’Audi n° 2 guidata da Fassler si fermava ai box per un problema al turbo e veniva sorpassata dall'Audi n°1 guidata da Gené, ma dopo tre ore e mezzo la vettura leader della classifica accusava lo stesso problema, fermandosi in pista e successivamente ai box per sostituire la turbina; intanto la Porsche composta dall’equipaggio di Webber-Hartley-Bernhard si portava in testa.

La gara sembrava mettersi bene per la Porsche, ma l’ennesimo colpo di scena cambiava nuovamente la leadership della gara: la vettura guidata da Mark Webber si fermava per problemi al motore, mentre la macchina gemella guidata da Mark Lieb accusava dei problemi al cambio venendo costretta ad una lunghissima sosta ai box.

L'Audi poteva così tornare nuovamente in testa, giungendo in parata sul traguardo per centrare una prestigiosa doppietta, con la vettura di Fassler-Lotterer-Treluyer che precedeva quella guidata da Kristensen-Di Grassi-Gené. A completare il podio la Toyota guidata da Davidson-Lapierre-Buemi ed al quarto posto la Rebellion di Heidfeld-Prost-Beche.

Nella LMP2 la gara veniva condotta dall'inizio dalle due Ligier-Nissan della OAK Racing di Mardenborough-Brundle-Shilzhitskiy e poi dalla Thiriet composta dall'equipaggio Thiriet/Badey/Gommendy, i quali accusavano dei problemi tecnici che consentivano quindi alla Zytek-Nissan della Jota Sport di conquistare il successo con Simon Dolan, Harry Thinknell e Oliver Turvey.

Nella GTE-Pro andava in scena una battaglia tra la Ferrari 458 della AF Corse composta da Fisichella-Bruni-Vilander e la Aston Martin ufficiale di Turner-Mucke-Senna, con la Corvette di Westbrook-Gavin-Milner a fare da terzo incomodo, con un equilibrio durato oltre 14 ore che vedeva le varie vetture alternarsi alla testa della gara. La Corvette accusava un problema ai freni costringendo l'equipaggio ad una lunga sosta ai box che ne ha comprometteva la gara. In seguito, anche la Aston accusa diversi problemi ed era costretta al ritiro, spianando la strada per la vittoria della Ferrari alla 24 ore di Le Mans.

Nella GTE-Am la Aston Martin di Poulsen, Heinemeier-Hansson e Thiim approfittava dei problemi della vettura gemella guidata da Lana-Lamy-Nygaard per imporsi sul traguardo, con al terzo posto la Ferrari 458 guidata da Venturi, Cioci e Perez-Companc.

Chiara Zaffarano

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