Lo scorso weekend in Bahrain si è scritta la storia non solo del FIA WEC, ma anche del motorsport in generale. La 8h del Bahrain è stata infatti vinta dalle Iron Dames per la classe LMGTE AM, il primo successo di un equipaggio completamente femminile nel Mondiale.

Vittoria di forza

La vittoria delle #85 Iron Dames coincide con l'ultima gara della storia della classe GTE. Sarah Bovy, Rahel Frey e Michelle Gatting concludono questo capitolo imponendosi con forza dopo 3 anni di tentativi.

Un trionfo sudato fino alle ultime fasi della gara. Partite dalla pole position, hanno tagliato il traguardo con 5,5,548s di vantaggio sulla #777 D'Station Aston. La loro bravura, oltre che nella gestione dei pneumatici sull'ostico asfalto abrasivo di Sakhir e il tenere un ritmo sostenuto, è stata quella di capitalizzare al massimo i problemi altrui. Innanzitutto l'uscita prematura di #60 Iron Lynx Porsche, la penalità di #98 Nortwest AMR Aston e, soprattutto, il problema per certi versi decisivo avuto nell'ultimo pit dall'auto #777.

La 8h del Bahrain è a tutti gli effetti un nuovo obiettivo raggiunto, dopo i successi ottenuti nel 2022 in European Le Mans Series (4h Portimao - GTE) e nel Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Endurance Cup (24h Spa - Gold Cup).

Dopo vari tentativi sfumati e un percorso graduale in progressione, grazie alla costanza in termini di prestazioni e risultati, le Iron Dames hanno così ottenuto il secondo posto in campionato alle spalle della Corvette #33 contro cui hanno lottato a più riprese.

2023 costante

Già nella passata stagione, quando guidavano la Ferrari 488, più volte avevano calcato il podio, ma il successo svanito in diverse occasioni lasciava sempre l'amaro in bocca. Quest'anno, passate a Porsche, le Dame hanno mostrato nuovamente il loro carattere specialmente nelle qualifiche, in cui grazie a Bovy hanno centrato la pole 3 volte, evidenziando la velocità della vettura 911 RSR-19 e della pilota stessa.

Il 2023 delle Iron Dames è iniziato con un ottavo posto alla 1000 miglia di Sebring, preludio di un anno competitivo e veloce grazie anche alla pole conquistata. Subito alla seconda tappa è arrivato l'unico podio della stagione oltre a quello ottenuto in Bahrain grazie al terzo posto conquistato alla 6h Portimao. Nei round successivi i risultati oscillavano sempre tra il quarto e quinto posto, con la pole position conquistata a Monza. La 24h di Le Mans è stato il momento peggiore della loro stagione. Dopo essere state in testa nella loro classe per molto tempo, hanno perso il podio a soli 45 minuti dalla fine. E poi il finale perfetto.

Vittoria come rampa di lancio

Col tempo la formazione diretta da Andrea Piccini e Deborah Mayer si è guadagnata il rispetto da parte dell'ambiente grazie proprio ai loro risultati. Con questa vittoria, si alza ulteriormente l'asticella. L'obiettivo di Iron Dames è sempre quello di rendere la squadra più forte.

Nel 2024 allora proveranno a confermarsi e migliorare i risultati ottenuti quest'anno. Certe di partecipare alle gare di durata (Michelin Endurance Cup) del campionato IMSA, non vi sono ancora certezze relative alla loro partecipazione al WEC. La speranza delle dame è di esserci: chiaramente il target resta la 24h Le Mans.

Il finale di stagione è la rampa di lancio non solo per il loro futuro, ma anche quello per il motorsport al femminile. Il motto delle Iron Dames infatti è Race to Inspire: la vittoria ottenuta potrebbe dare un ulteriore senso a queste parole.

Anna Botton

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