Con il prologo odierno di Jeddah ha ufficialmente preso il via l'edizione numero 43 della Dakar, il raid più prestigioso e difficile al mondo. Una sfida che, nonostante l'emergenza sanitaria globale, presenta numeri di tutto rispetto ed un percorso che per il secondo anno consecutivo si snoda interamente in Arabia Saudita. Tra le auto il favorito d'obbligo è Carlos Sainz, già trionfatore nel 2020 e a caccia del suo quarto successo, anche se la schiera dei rivali promette di essere particolarmente agguerrita.

In tempi di Covid-19, vedere al via dell'edizione 2021 della Dakar un totale di oltre cinquecento partecipanti è frutto di un piccolo miracolo, oltre che di una gestione organizzativa accurata. Anche se, diciamolo francamente, a rappresentare il motivo di maggiore richiamo continua ad essere il fascino della sfida nel deserto. Ancora unica nel suo genere, capace di trasformare le vittorie in imprese e le singole storie in romanzi da raccontare. Perché la Dakar non è solo una semplice competizione, ma una sfida che vede contrapporsi l'uomo, e il mezzo meccanico, alla natura.

SAINZ PUNTA ALLA CONFERMA 

Numeri importanti, come dicevamo, accompagnati da un parterre di pretendenti al titolo che non vede mancare all'appello nessuno dei principali protagonisti degli ultimi anni. Tra le 124 auto al via, un posto d'obbligo tra i pretendenti al trono lo merita Carlos Sainz. Per i più giovani "solo" il papà del neo-pilota Ferrari, ma per molti altri uno dei più grandi rallyisti di ogni epoca, capace di imporsi poi anche nel deserto grazie ai trionfi colti nelle edizioni 2010, 2018 e 2020. Lo spagnolo sarà nuovamente a bordo del formidabile buggy Mini John Cooper Works, per la sesta volta in compagnia di Lucas Cruz: per lui l'obiettivo sarà quello di andare a caccia del poker, pur dovendo fare i conti con avversari vogliosi di rivincita.

E' SFIDA MINI-TOYOTA

Su tutti il compagno di squadra Stéphane Peterhansel, sette volte vincitore tra le auto, così come il resto dello squadrone Mini, completato dai sudamericani Terranova e Spinelli, insieme ai russi Vasilyev e Koroshavsev. Occhi puntati anche sul nuovo prototipo BRX Hunter di Prodrive, con due pedine del calibro di Nani Roma e Sebastien Loeb pronti a giocarsi le rispettive carte. Al tempo stesso, il Toyota Gazoo Racing scommette sul tris composto da Nasser Al-Attiyah, Giniel de Villiers e Henk Lategan, i quali punteranno a non far rimpiangere (anche dal punto di vista mediatico) l'assenza di Fernando Alonso.

MEEKE GUIDA IL GRUPPO DEI PROTOTIPI LIGHT

Tra i possibili outsider anche gli altri equipaggi Toyota, con il team Overdrive al via con sei modelli della versione 2020, mentre saranno presenti anche le Peugeot 3008 DKR con Cyril Despres quale propria punta di diamante. Ai nastri di partenza anche il team Rebellion con due Buggy RD, mentre tra i veicoli leggeri spiccano i nomi di Kris Meeke (al debutto con il Light Buggy Zephir), l'italiana Camelia Liparoti e l'ex-Formula 1 Tomas Enge.

Come da tradizione, tra i camion la bandiera russa promette ancora di sventolare sul podio. Andrey Karginov punta al terzo sigillo in carriera, dovendosela vedere in primis con il connazionale Anton Shibalov, secondo lo scorso anno e anch'egli a bordo del Kamaz. Occhio anche al bielorusso Viazovich (MAZ) e all'Iveco di Martin Macik, mentre Verzeletti e Calabria rappresenteranno la pattuglia italiana al via. Da segnalare, infine, anche l'introduzione della Dakar Classic, riservata a vetture partorite prima del 2000.

IL PERCORSO

Dodici tappe, per un totale di 4767 km di prove speciali, precedute da un prologo. Un percorso che si snoda interamente in Arabia Saudita, con partenza e arrivo nella capitale Jeddah, che a fine anno ospiterà anche il primo Gran Premio di Formula 1 nella storia del Paese medio-orientale. I concorrenti troveranno sulla propria strada svariate tipologie di terreno: dalle dune sabbiose agli altipiani pietrosi, sino ai tratti rocciosi che metteranno a dura prova equipaggi e mezzi. Da questo punto di vista, i piloti da quest'anno potranno usufruire dei road book poco prima della partenza, i quali saranno disponibili sui mezzi a quattro ruote anche in formato digitale su un tablet presente all'interno dell'abitacolo.

Il percorso della Dakar 2021

IL PROLOGO: SVETTA AL-ATTIYAH

Nel brevissimo prologo svoltosi oggi, volto perlopiù a stabilire l'ordine di partenza della prima tappa di domani, a svettare è stato Nasser Al-Attyah. Il principe qatariota ha fatto registrare il medesimo crono di Brian Baragwanath, classificato poi secondo. Decisamente in salita è stata la giornata di Sainz, molto prudente e solo 28° a 36" dalla vetta. La prima tappa della Dakar 2021, da Jeddah a Bisha, prevede 277 km di prova speciale interamente tracciati. Non vi dovrebbero essere particolari problemi di navigazione, pur tenendo conto dell'incognita legata al fondo pietroso. Il primo round di una lunga sfida che anche quest'anno si preannuncia entusiasmante.

Marco Privitera