Primi ritiri eccellenti alla Dakar 2020 in corso di svolgimento nel deserto dell’Arabia Saudita. Nella prova speciale odierna di Neom escono infatti di scena l’olandese Olaf Harmsen, ma soprattutto uno dei favoriti alla vittoria finale, ovvero il francese Adrien Van Beveren, entrambi caduti nel corso della prova speciale. Vince Ricky Brabec con ampio margine sugli inseguitori, passando anche in testa alla generale.

LE INSIDIE DI NEOM

Una prova speciale non certo priva di insidie quella che ha atteso i rider per la Stage 3 della 42ª edizione della Dakar. Il mix di terreno impervio e navigazione difficile hanno tratto in inganno diversi piloti e due in particolare ne hanno fatto le spese. L’olandese Olaf Harmsen è caduto dopo un salto al km 122 ed è stato trasportato al bivacco dai medici mentre il francese Adrien Van Beveren è caduto nelle prime fasi della stage (appena 4 km) inizialmente senza riportare conseguenze ma dopo un check i medici al bivacco hanno chiesto al francese di ritirarsi dalla competizione. Per Adrien è il terzo ritiro in altrettante Dakar.

BRABEC DOMINA E SI PRENDE LA LEADERSHIP

“Due piccioni con una fava” recita il famoso proverbio. Ricky Brabec in un colpo solo si è portato a casa la speciale di Neom riuscendo a non cadere nei tranelli tesi dal percorso scelto per la speciale, infliggendo distacchi abissali ai suoi avversari e prendendosi anche la testa della classifica generale legata alle moto. L’americano ha preceduto all’arrivo della stage il cileno Cornejo Flormino di 5’56” e l’argentino Kevin Benavides di 7’22”. In classifica generale Brabec precede Benavides di 4’43” e Walkner di 6’02”

QUAD: VINCE ENRICO, CASALE INCREMENTA SU SONIK

Forte dei suoi 9’ di vantaggio su Sonik alla partenza della Stage 3, il dominatore della categoria quad Casale ha percorso la stage senza prendersi rischi eccessivi e lasciando la vittoria al suo connazionale Enrico, ora terzo nella classifica generale. Pur chiudendo terzo di stage, Casale riesce ad incrementare di altri 5’ minuti il suo vantaggio su Sonik, portandolo a superare la soglia dei 14’ sul suo diretto inseguitore.

Marco Pezzoni