Si è conclusa la prima settimana della Dakar targata 2020. A salire sul primo gradino della sesta tappa è stato Stéphane Peterhansel. Il francese di casa Mini, dopo una dura lotta, ha preceduto Carlos Sainz di 1’33”, con lo spagnolo che comanda la classifica generale riservata alle auto. Cambio di location per la maratona che per la prima volta ha affrontato una speciale interamente composta da sabbia, in cui gli esperti hanno fatto la differenza avvantaggiandosi fra le dune.

Fin dai primi chilometri si è capito che la lotta era ristretta alle Mini del team X-Ray, con gli esperti Peterhansel e Sainz a darsi battaglia e, poco più staccato, il vincitore della passata edizione Nasser Al-Attiyah. Inizialmente il driver della Toyota è riuscito a mantenere il contatto con i primi due, ma nel corso degli ultimi chilometri qualche sbavatura di troppo l’ha rallentato; nonostante ciò il portacolori del Gazoo Racing mantiene la seconda posizione in classifica generale.

Ancora una volta le Mini del X-Raid si sono dimostrate performanti, con Sainz che ha comandato i giochi nelle prime fasi per poi lasciare via libera al team-mate Peterhansel e limitarsi a gestire la seconda posizione controllando Al-Attiyah. Quinto successo, su sei tappe, per lo squadrone X-Raid, con le Mini che si stanno dimostrato sempre più performanti su ogni tipo di fondo riuscendo a sfruttare al meglio le sole due ruote motrici.

Quarta posizione, e primo fra i privati, ancora una volta per Yazeed Al-Rajhi con la Toyota Hilux preparata dal team Overdrive. Ottima la performance di Fernando Alonso, navigato dall’esperto Marc Coma: lo spagnolo ha conquistato la sesta posizione dopo aver occupato costantemente la Top-5 in una tappa così tecnica e difficile per un rookie.

A salutare anzitempo la carovana sono stati Edvinas Juskauskas, con la sua Toyota che ha preso fuoco, e Bobby Patton che ha cappottato a bordo della sua Hilux con il suo copilota Robbie Pierce che ha riportato un infortunio alla schiena.

CAMION. Andrey Karginov e Anton Shibalov, su Kamaz, hanno siglato l’ennesima doppietta e il quinto successo di tappa. Ma per il team Kamaz Master la sesta prova è iniziata davvero male: Eduard Nikolaev, vincitore delle ultime tre Dakar Sud Americane, è stato costretto al definitivo ritiro. Lo Zar, dopo che aveva perso tempo nel tentativo di riparare il motore nella tappa di ieri, è stato costretto ad alzare bandiera bianca dopo soli trentatré chilometri, quando il motore del suo camion ha esalato l’ultimo respiro. Sale così in terza posizione Siarhei Viazovich il pilota del MAZ è stato l’unico in grado di intromettersi fra i Kamaz, anche se attualmente paga trentasei minuti dal leader.

STAGE 7: RIYADH-WADI AL DAWASIR (741 KM) La Dakar si prende il primo giorno di riposo da passare al bivacco della capitale saudita, per poi riprendere la sua marcia domenica 12 gennaio. La riapertura delle ostilità non sarà fra le più facili considerando la lunghezza complessiva della tappa e soprattuto i 546 Km di tratti cronometrati (il più lungo dell’intera Dakar). A farla da padrona sarà ancora la sabbia, con i piloti che dovranno prestare attenzione nei tratti pieni di dune, anche in salita. Mentre i navigatori dovranno tenere gli occhi ben aperti per quanto riguarda i numerosi bivi onde evitare di perdersi nel deserto. La tappa sarà un continuo alternarsi fra tratti veloci e quelli più guidati.

Michele Montesano

DAKAR 2020 | AUTO, STAGE 5: SAINZ CONCEDE IL BIS E RAFFORZA LA LEADERSHIP