Prima tappa dell'edizione 2020 della Dakar e prime sorprese all'arrivo di Al Wajh. Ad imporsi al termine della prova inaugurale in terra saudita è stato infatti il lituano Vaidotas Zala, in gara con il 4x4 MINI gestito privatamente. Buona la partenza degli ufficiali Peterhansel e Sainz, mentre il campione uscente Al Attiyah ha dovuto fare i conti con alcuni guai tecnici. Partenza prudente per Fernando Alonso, il quale ha chiuso all'undicesimo posto una tappa tutt'altro che semplice.

La prima esperienza della Dakar in Arabia Saudita si apre con un outsider al comando tra le auto dopo la prima tappa. Al termine di una giornata che ha condotto la carovana da Jeddah a Al Wajh, i complessivi 319 km di prova speciale hanno visto prevalere il 32enne lituano Vaidotas Zala, abile nel ritagliarsi il proprio spazio di gloria al termine di una prova accorta e senza sbavature. Il portacolori della MINI (in gara con un mezzo gestito privatamente) ha preceduto i due alfieri ufficiali del team: Stephane Peterhansel e Carlos Sainz hanno infatti chiuso in seconda e terza posizione, accusando rispettivamente un distacco di 2"14 e 2"50 dal vincitore.

Rammarico, invece, per il trionfatore della scorsa edizione Nasser Al Attiyah: il principe qatariota ha infatti dovuto fare i conti con una foratura ed alcuni inconvenienti tecnici sulla sua Toyota, che lo hanno privato della chance di conquistare il primato costringendolo a chiudere quarto con un distacco di 5'33. A chiudere la top five l'altra Toyota Hilux dell'olandese Ten Brinke, davanti alla Century del sorprendente Mathieu Serradori.

L'avvio di Fernando Alonso è stato all'insegna della prudenza: dopo un positivo avvio di tappa, che lo aveva visto per lunghi tratti tenersi a ridosso del passo dei migliori, l'asturiano ha saggiamente abbassato il proprio ritmo nella seconda parte, accontentandosi di un comunque positivo undicesimo tempo a 15'27" dalla vetta. Da segnalare anche un'incomprensione verificatasi tra lo stesso Alonso e Orlando Terranova, con quest'ultimo che si è lamentato a fine prova di non aver avuto spazio dalla Toyota Hilux dell'ex-campione del mondo di Formula 1, dopo essere partito alle sue spalle. Amaro ritiro, invece, per Romain Dumas, vittima di un incendio sulla sua DXX RD Limited.

CAMION. Tra i camion, l'edizione 2020 si è aperta all'insegna dei colori russi. E' stato infatti Anton Shibalov (Kamaz) ad imporsi al termine della prima tappa, precedendo per 1'33" il sorprendente bielorusso Viazovich, alla guida del Maz 6440 RR. Primo tra gli Iveco è giunto Van Kasteren, capace di mettersi alle spalle il secondo Kamaz di Sotnikov, mentre Karginov è giunto soltanto in settima posizione dopo aver accusato nel finale alcuni guai tecnici.

STAGE 2: AL WAJH-NEOM (367 KM). Una speciale abbastanza accessibile, dopo un avvio tutt'altro che semplice. Gli equipaggi inizieranno a prendere confidenza con i nuovi punti di riferimento del deserto saudita, pieno di incognite e ricco di novità rispetto alle edizioni svoltesi in Sudamerica. Nella fase intermedia si salirà in quota, per poi tornare a costeggiare il Mar Rosso nel tratto finale sino a Neom.

Marco Privitera