Una nuova, affascinante sfida attende i protagonisti del rally raid più impegnativo e prestigioso al mondo. La mitica Dakar sbarca per la prima volta in Arabia Saudita, per dare vita ad un'edizione che promette mille emozioni alla scoperta di un territorio inedito e ricco di incognite. Il tutto impreziosito dall'attesissimo esordio di Fernando Alonso, sempre più pilota a 360° e pronto a lanciarsi in una nuova avventura, forse la più difficile della sua carriera.

I NUMERI. Dodici tappe, quasi ottomila chilometri da percorrere complessivamente, di cui ben cinquemila di prove speciali cronometrate: sono i numeri dell'edizione 42 della Dakar, la prima che sbarca nel continente asiatico, dopo le prime 30 svoltesi in Africa e le ultime 11 in Sudamerica. Sarà l'Arabia Saudita il territorio che ospiterà una sfida tutta da scrivere, capace di riportare il confronto per certi versi alle proprie origini, in un percorso composto per il 75% dalla sabbia di un deserto tanto vasto quanto ignoto ed inesplorato.

IL TERRITORIO. E quella del paese arabo costituirà un nuovo, importante passo verso il lento ma progressivo processo di apertura all'Occidente, dopo aver ospitato recentemente eventi sportivi come la Formula E e la Supercoppa italiana di calcio. In un territorio dove le donne hanno acquisito la possibilità di guidare soltanto da pochi mesi, sarà decisamente variegato il parterre dei concorrenti al via: 351 auto, 47 camion e 170 tra moto e quad. Il richiamo della Penisola Araba ha portato ad un incremento dei partecipanti pari al 5% rispetto allo scorso anno, per la prima di (almeno) cinque edizioni che promettono di riservare emozioni e sorprese.

ALONSO E GLI ALTRI. E tra i concorrenti al via, il nome indubbiamente più atteso è quello di Fernando Alonso. L'asturiano, dopo l'addio (momentaneo?) alla Formula 1, è pronto per lanciarsi in quella che con ogni probabilità rappresenta la sfida più impegnativa e difficile finora affrontata nella sua carriera di pilota. Anche perchè, dopo aver vinto praticamente tutto su pista, adesso sarà chiamato a districarsi in un contesto completamente differente, al volante di una Toyota Hilux V8 5.0, portata lo scorso anno al successo da Nasser Al-Attiyah. E proprio il principe qatariota sarà al centro delle attenzioni, non solo in quanto candidato a bissare il trionfo del 2019, ma anche perché proveniente da un Paese che non gode certo di buone relazioni con quello ospitante. Il tutto dovendo fare i conti con i portacolori della Mini X-raid, che schiera i plurivincitori Stephane Peterhansel e Carlos Sainz. Per quanto riguarda gli italiani, saranno ben ventisette i nostri rappresentanti al via, con la pattuglia delle moto che come da tradizione sarà anche quest'anno la più nutrita.

IL PERCORSO. La Dakar 2020 scatterà da Jeddah il 5 Gennaio, con la prima tappa di 752 km che condurrà la carovana fino a Al Wajh. La prima settimana di gara vedrà i concorrenti visitare Neom, Al Ula, Ha'il fino a giungere, nella giornata di Sabato 11, presso la capitale Ryad. Dopo il giorno di riposo, la seconda settimana il gruppo affronterà una costante escalation in termini di difficoltà, con le dune e la sabbia a farla da padrone: l'arrivo sarà a Al Qiddya il 17 Gennaio, al termine di una sfida che si preannuncia più che mai come un nuovo romanzo tutto da scrivere.

Marco Privitera