Per l’Adria International Raceway spunta una presunta data di morte. Il prossimo 31 marzo si svolgerà la vendita all’asta dei beni di F&M, ma non è tutto. I quotidiani locali riportano che l’impianto verrà completamente svuotato e nel frattempo sarà aperto esclusivamente per visionare i beni messi all’asta. 

UN'ULTIMA CHANCE IRREALIZZABILE E L'APPELLO DELL'EX SINDACO

Dopo il sequestro dello scorso 17 gennaio, l’unico scenario che svolterebbe la situazione è rappresentato da un unico acquirente che possa mantenere intatta la struttura e far riprendere l’azione in pista tra autodromo e kartodromo. Tuttavia le possibilità che ciò avvenga, soprattutto in tempi così brevi, sono ridotte al lumicino mentre il canto del cigno del circuito di Adria si innalza.  La politica locale non resta indifferente dinanzi ai danni economici che la chiusura, anche solo temporanea della struttura, sta causando agli esercizi del territorio. L’ex sindaco, nonché capogruppo dem Sandro Gino Spinello, ha avanzato una mozione in data 6 marzo evidenziando che “il blocco delle attività dell’autodromo Adria raceway è motivo di forte e giustificata preoccupazione dell’opinione pubblica. Tale chiusura è causata dalla esecutività di una sentenza della sezione fallimentare del Tribunale di Rovigo di una società che in epoche trascorse ha gestito la struttura”. 

LOCALI IN CHIUSURA

A pochi giorni dalla chiusura definitiva del ristorante “La Svolta di Byloos”, locale per lo più frequentato da ospiti e addetti ai lavori durante gli eventi dell’Adria International Raceway, è stato infatti sottolineato da Spinello come “l’indotto collegato ad Adria raceway è sempre stato uno dei principali fattori di interesse economico del territorio”.  L’ex sindaco invoca inoltre il sostegno delle istituzioni di livello superiore a quello locale, chiedendo a “agli organi competenti di verificare la possibilità per arrivare in tempi brevi all’attivazione di una gestione commissariale provvisoria che consenta la ripresa delle attività di questo nostro parco motoristico, almeno nei settori economicamente più produttivi”. Mentre si attende una risposta o un’azione più concreta da parte della Regione Veneto, il tempo continua a scorrere inesorabile. Quei cancelli, varcati migliaia di volte al giorno nei fine settimana di gara, saranno aperti solo a potenziali acquirenti per procedere poi allo svuotamento di stanze, box e magazzini. Beatrice Zamuner