Sono trascorsi quasi quaranta giorni dalla chiusura dell’Adria International Raceway, posta sotto sequestro a causa di un buco di 53 milioni di euro. Mentre gli scenari più plausibili vedono l’impianto chiuso per almeno due anni, la Regione Veneto scende in campo per limitare i danni economici nel territorio che ne deriverebbero. 

L’ALLUNGAMENTO DEL TRACCIATO E IL TIRA E MOLLA CON IL FIA WTCR

La normale attività del circuito rodigino è stata sospesa con l’avvio dei lavori atti all’allungamento del tracciato a 3750 m, dall’inserimento di un primo settore tortuoso a una sequenza di “esse” dopo la Cavanella. L’obiettivo di ospitare il finale del FIA WTCR nel novembre del 2020 non è andato a buon fine, con l’annullamento dell’evento, tra le incertezze relative allo stato dei lavori e la mancata omologazione a Grado 3 FIA.  L’autodromo di Adria ha ritentato l’anno successivo, con una prima programmazione dell’evento a cavallo tra luglio e agosto. L’ispezione del 12 luglio ha tuttavia evidenziato diverse criticità, per le quali è stato necessario apportare ulteriori modifiche e spostare l’evento di tre mesi.

LA DOCCIA GELATA DEL 17 GENNAIO

Superati gli ostacoli e terminata con successo la tappa del FIA WTCR il 6-7 novembre, sono trascorsi poco più di due mesi prima della battuta d’arresto definitiva delle attività ad Adria, dove già si programmava lo svolgimento del Rally Show dall'11 al 13 febbraio 2022, ora rinviato a data da destinarsi. All’allontanamento di team e piloti impegnati in una sessione di test nella giornata di lunedì 17 gennaio da parte dei carabinieri e dalla vigilanza privata, è seguita la rimodulazione del calendario WSK e di trofei che coinvolgono anche il kartodromo, mentre l’appuntamento con il FIA Karting Championship previsto per il 19 giugno è ancora confermato.   La sorte dell'autodromo dipende ora dalla decisione del Tribunale di Milano, per il riconoscimento dell'accordo preliminare di acquisto tra Bioitalia e Darma s.p.a, ma la sentenza potrebbe non giungere prima del 2025. Un'alternativa per accorciare i tempi è rappresentata dalla mediazione della Banca d'Italia, operazione che tuttavia richiederebbe almeno due anni, stando a quanto dichiarato dal legale di Bioitalia e F&M (fallita nell'ottobre 2020) Giuseppe Cavallaro.

LA REGIONE VENETO INTERVIENE PER LIMITARE LE RIPERCUSSIONI ECONOMICHE SUL TERRITORIO

La Regione Veneto, nel frattempo, ha deciso di intervenire attraverso la voce della consigliera Laura Cestari, la quale nell’ultimo incontro pubblico sull’autodromo ha dichiarato: “Questa è una di quelle lotte che non hanno casacca, una battaglia di tutti per fare il bene del nostro territorio. La situazione non è certo semplice in quanto si tratta di una questione di diritto privato, davanti a cui la politica fatica a entrare a ‘gamba tesa’ ma vogliamo provare comunque a mettere in campo tutto quanto sarà possibile per risolvere o almeno mitigare lo stato di cose". L'autodromo di Adria rappresenta infatti un punto di riferimento per le attività di test delle realtà locali e delle regioni confinanti, con l'annesso ritorno economico per ristoranti e strutture alberghiere del rodigino e del padovano. La Regione Veneto manifesta l'intenzione di reagire e voler tamponare i danni economici che implicherà un biennio di chiusura forzata dell'autodromo, dichiarando di presentare una mozione in aula. "Ciò che allarma Regione Veneto è il rischio che corre l’indotto, -prosegue Laura Cestari - proprio ora che vedeva la luce in fondo al tunnel della pandemia e respirava aria di ripartenza. Per questo motivo ho già annunciato e presto presenterò una mozione in aula nella speranza dell’unanimità per portare la questione all’attenzione di tutto il Consiglio regionale. Quanto alla Giunta, con l’assessore Cristiano Corazzari il dialogo è quotidiano, si lavora insieme sulla questione e già abbiamo interessato della cosa l’assessore competente, Elena Donazzan, che si è detta disponile ad aprire un tavolo con tutti gli operatori coinvolti e i vari stakeholder. La Regione Veneto insomma c’è a tutti i livelli ed è pronta a fare la sua parte fino in fondo”. Beatrice Zamuner