Come da pronostico le due Toyota hanno monopolizzato la prima fila dello schieramento della la 6 Ore di Spa valida per la Super Stagione 2018/19 del WEC, lasciando le briciole agli altri. In LMP2 pole per il rientrante Vergne e l’Aurus-Gibson del team G Drive. In LMGTE Pro a siglare il miglior crono, per la quarta volta stagionale, la Ford GT di Priaulx/Tincknell; mentre in classe Am pole per l’Aston Martin del TF Sport di Eastwood/Yoluc/Hankey.

Su una pista resa insidiosa dalla pioggia, ad avere avuto la meglio in LMP1 è stata la Toyota #7, con Mike Conway e Kamui Kobayashi che hanno siglato la loro terza Pole di campionato; nulla hanno potuto Kazuki Nakajima e Sebastien Buemi, che hanno ottenuto il loro miglior crono a quasi mezzo secondo dai compagni di team. I primi degli altri sono stati Orudzhev/Sirotkin, che con la loro SMP hanno battuto la Rebellion di Laurent/Menezes, con la compagine svizzera che ha girato in configurazione scarica per la prossima 24 Ore di Le Mans. La sessione di qualifica è stata sospesa dopo che la ByKolles si è ammutolita in pista.

A svettare in LMP2 il rientrante G Drive che, con il solido Jean-Éric Vergne coadiuvato dal debuttante Job Van Uitert, siglando il miglior crono distanziando di quasi un secondo i diretti rivali del Jackie Chan DC Racing. A seguire il team DragonSpeed e la Signatech Alpine.

In LMGTE Pro c’è stata un’intensa battaglia sul filo dei millesimi: a primeggiare in extremis è stata la Ford GT #67 di Priaulx/Tincknell, autori di un giro magistrale che per soli sessantasette millesimi hanno avuto la meglio sull’Aston Martin di Lynn/Martin. Seconda fila monopolizzata dalle BMW M8; solamente settima la Porsche dei leader di campionato Christensen/Estre, seguiti dalla vettura gemella; fanalino di coda le due Ferrari di AF Corse.

Nella classe minore, la LMGTE Am, pole per l’Aston Martin del TF Sport con Eastwood/Yoluc/Hankey, seguiti dalla Porsche del Dempsey-Proton Racing dei nostri Cairoli/Roda/Roda Jr. e dalla gemella del Project 1 di Bergmeister/Lindsey/Perfetti. Anche in questa classe le Ferrari non hanno brillato: sesta la compagine dello Spirit of Race, settima la 488 del Clearwater Racing.

Michele Montesano