La Formula 1 oggi ha riabbracciato un team storico: dopo diverse peripezie e ritardi, finalmente ha fatto il suo debutto la Williams FW42. A portare a battesimo la monoposto di Grove è stato il debuttante George Russell: il giovane inglese ha completato ventitré giri nel pomeriggio, ma il lavoro da fare è ancora tanto e, in una Formula 1 che corre troppo veloce, partire con più di due giorni di ritardo non aiuta sicuramente.

Ricordiamo che la scuderia inglese viene da una stagione disastrosa e ha l’obbligo di invertire la rotta per non cadere ulteriormente nel baratro dell’ultima fila. Bisogna ritrovare le motivazioni e soprattutto i fondi necessari che, complice l’uscita di Lawrence Stroll e dello sponsor Martini, latitano vistosamente.

Ad ammetterlo candidamente è stata Claire Williams: “La FW42 è qui, e questa è la notizia più importante, non nascondo che questo è stato un periodo che definire terribile è riduttivo. Non scendo nei dettagli della situazione: sarebbe inutile parlarne in pubblico, sappiamo cos’è andato storto e ora vogliamo solo concentrarci sulla nuova monoposto e cercare di recuperare il tempo perso.”

La Williams ha rimandato per ben due volte il debutto in pista della monoposto, annullando prima il filming day e poi saltando le prime due giornate di test: “Lo abbiamo capito troppo tardi – ha commentato laconica la responsabile del team – per l’esattezza tra venerdì e sabato ma, ormai, era davvero troppo tardi e siamo stati costretti a rinunciare.

Considerando il blasone, e la storia del team, essere colti impreparati in questa maniera lascia davvero perplessi, e anche la figlia del patron Frank è della medesima idea: “A volte diamo le cose per scontato: crediamo di riuscire a seguire scrupolosamente la tabella di marcia, ma il tempo che intercorre tra la fine della stagione e i primi test è davvero poco, soprattutto quando c’è un cambiamento regolamentare".

"Certo non abbiamo scusanti, gli altri team ci sono riusciti e noi no ma, per un team piccolo come il nostro, avere la vettura pronta per Barcellona è stata un’impresa ardua: non volevamo incappare nello stesso errore dell’anno scorso quando abbiamo accelerato troppo sulla progettazione della monoposto senza ottenere nessun risultato. Quest’anno vogliamo essere sicuri di avere la miglior macchina possibile e per questo abbiamo rimandato il debutto fino ad oggi.”

Certo, condensare in una sola giornata e mezzo l’intero sgrossamento della monoposto non è facile, ma Williams assicura che già questa notte arriveranno a Barcellona altre componenti che verranno montate sulla FW42 già domani, mentre oggi sono state effettuate prove aerodinamiche con la vernice di paraffina proprio per poter analizzare le corrispondenze con la galleria del vento e gli studi al CFD.

Nel paddock si è vociferato di un probabile allontanamento del supervisore del progetto Paddy Lowe, tant’è vero che è stata annullata la sua conferenza stampa inizialmente prevista per metà pomeriggio; a tal proposito Calire non commenta: “Non cerchiamo colpevoli: sappiamo dove abbiamo sbagliato è l’importante è avere la macchina qui. Ora abbiamo tanto da recuperare e dobbiamo mantenere alta la concentrazione superando il momento di sconforto.”

Ci tiene poi a ringraziare i tifosi per la loro pazienza: “Vogliamo scusarci con tutti i nostri fans e ringraziarli per il loro continuo supporto: abbiamo ricevuto molti messaggi sia da loro che dai nostri partner e tutti gli addetti ai lavori. Siamo onorati e non vediamo l’ora di ripagare la loro fiducia.”

Domani toccherà a Robert Kubica guidare la nuova nata di casa Williams: il pilota polacco tornerà, così, in pianta stabile nel Circus, sperando in una monoposto degna del suo calibro.

Per ora la FW42 si contraddistingue con soluzioni interessanti e ardite nella zona delle sospensioni anteriori, ma è ancora prematuro per dire se sarà competitiva, visto che Russell si è limitato a compiere pochi giri. Ma a giocare un brutto scherzo potrà essere il clima teso che si respira nel team: basterebbe vedere a quattro garage di distanza nel box McLaren, dove forse ne sanno qualcosa...

Dal nostro inviato – Michele Montesano