Archiviata la stagione europea il Circus della Formula 1 ritorna in Asia, e per l’esattezza sul cittadino di Singapore: non può esserci circuito così diametralmente opposto rispetto a quelli di Monza e Spa, lento e tortuoso, composto da ben ventitré curve. I tecnici hanno rispolverato le ali da alto carico già viste a Montecarlo o Budapest per cercare di generare deportanza sia sull’asse anteriore, per migliorare la direzionalità, che sul posteriore, per migliorare la trazione in uscita dalle curve.

Quasi certamente quello di Marina Bay è il circuito cittadino più duro dell’intero mondiale: la sequenza di curve, inframezzate da cortissimi rettilinei, mettono a dura prova la resistenza sia meccanica delle vetture, che fisica dei piloti: nel primo caso le temperature atmosferiche, nonostante si corra in notturna, sono elevate per via dell’umidità, costringendo i tecnici ad utilizzare carrozzerie dotate di ampi sfoghi per raffreddare la Power Unit. Stesso discorso vale per le prese dei freni, che devono smaltire le elevate temperature di esercizio degli impianti frenanti. Per quanto riguarda il pilotaggio, oltre l’alto tasso di umidità, la gara rasenta sempre le due ore costringono i piloti ad uno sforzo sia fisico che psicologico sovrumano. Ma andiamo a vedere nello specifico cosa hanno portato i vari team:

Mercedes Il team campione del mondo, dopo la parentesi delle piste superveloci di Spa e Monza, si appresta a ricoprire nuovamente la parte del leone. Infatti nelle piste più guidate ha sempre dimostrato di avere qualcosina in più: basti vedere gli ottimi risultati di Montecarlo e Budapest; infatti risolti i problemi di affidabilità dovuti alle elevate temperature della Power Unit in Austria la W10 è stata pressoché imprendibile. Nulla di nuovo per quanto riguarda la parte puramente aerodinamica se non soluzioni rispolverate da altri GP come le ali da alto carico e le prese dei freni maggiorate. Da segnalare la violazione dell’articolo 6.5.2 da parte del box di Lewis Hamilton: durante le verifiche post prove libere la vettura dell’inglese è stata trovata con la temperatura del carburante più fredda rispetto ai dieci gradi consentiti di margine rispetto alla temperatura atmosfera. Molto probabilmente questa violazione sfocerà semplicemente in una multa.

Ferrari Come vociferato il team di Maranello ha portato un pacchetto da alto carico per risolvere le lacune della SF90 su piste lente: stando a quanto affermato dovrebbe garantire un incremento delle prestazioni di circa tre decimi, questo valore avvicinerà le Mercedes e Red Bull dal punto di vista cronometrico ma sicuramente non permetterà alle rosse di stargli davanti. Infatti il problema non è sul giro singolo dove, come ha spiegato Mattia Binotto, gli pneumatici possono compensare il carico; ma è durante gli stint di gara che la vettura del cavallino perde il confronto con i diretti rivali.Ma partiamo dall’anteriore con il nuovo musetto in stile Force India: che presenta, fra la protuberanza e le zone cave, un elemento orizzontale (frecce gialle) che si prolunga verso i turning vanes creando il Cape (freccia verde) come sull’Alfa Romeo. A completare il pacchetto sull’anteriore i piloncini di supporto dell’alettone non sono più dotati di branchie ma sono lisci (cerchio azzurro): l’obiettivo è quello di rendere più stabile l’anteriore della monoposto, generando più carico, e dirigere maggior flusso verso i bargeboard che andranno ad alimentare il fondo piatto.Anche quest’ultimo ha subito un evoluzione riprendendo i concetti già visti in Francia, e poi momentaneamente accantonati, si tratta delle famose “creste” o derive (frecce arancioni) poste lungo il bordo delle soffiature. Questi lavori di micro aerodinamica servono a gestire al meglio la flessione del fondo vettura, creando l’effetto sigillo riducendo così le perdite di carico e, di conseguenza, rendendo più gestibile e sincera la vettura. Oltre alle due coppie di derive poste lungo il lato del fondo (frecce arancioni) si possono notare altre quattro disposte a cerchio (cerchio rosso) proprio dinnanzi agli pneumatici posteriori per cercare di schermare le ruote e gestire l’effetto nocivo del tyre squirt. Le risultanze in pista di queste modifiche saranno di fondamentale importanza: infatti getteranno la base per la vettura della prossima stagione. (Foto: @AMuS)

Red Bull Il team di Milton Keynes ripone grandi aspettative dal circuito di Singapore, complice la conformazione del tracciato le RB15 dovrebbero ben figurare. Gli ingredienti ci sono tutti: una vettura che genera un elevato carico fin dalle basse percorrenze e l’ultima evoluzione della Power Unit Honda (la Step 4) che garantirebbe maggior potenza e guidabilità con un occhio all’affidabilità.Che la vettura austro-inglese riesca a generare carico già dal fondo vettura lo si evince dalla configurazione aerodinamica delle ali: con l’anteriore da medio alto carico. Ma è soprattutto sull’asse posteriore che lo si nota: presente una Deck-Wing monoplano (freccia rossa), e priva di nolder, abbinata a un alettone con il mainplane da alto carico dotato di un bordo d’attacco leggermente più bombato al centro (freccia verde). Mente le paratie laterali, fatta eccezione per l’unica soffiatura orizzontale, sono privi di frange (cerchio giallo) per pulire il diffusore dalle turbolenze generate dagli pneumatici. (Foto: @AMuS)

Renault Ritorno alla configurazione da alto carico anche per il team francese che ha rispolverato l’alettone anteriore visto a Budapest. Per equilibrare i due assi i tecnici della losanga hanno dovuto montare sul posteriore l’alettone con un profilo principale dotato di una vistosa corda (freccia rossa) abbinato ad una Deck-Wing biplano dotata di nolder (freccia verde) per generare maggior carico sulle ruote motrici. (Foto: @AMuS)

Racing Point F1 Corpose novità anche sulla vettura anglo canadese riguardanti la zona delle ali. Partiamo da quella anteriore che presenta la zona dei flap superiori con gli ultimi tre elementi che presentano una forma sdoppiata: nella zona interna si può notare una vistosa corda delle appendici aerodinamiche che chiudono a ricciolo verso il musetto per cercare di gestire il vortice Y250. Procedendo verso l’esterno i flap hanno un’inclinazione differente (cerchio verde) per cercare di generare carico ma, contemporaneamente, spostare quanta più aria possibile verso l’esterno degli pneumatici. Va nella medesima direzione l’endplate che presenta un taglio netto nella zona del marciapiede (cerchio rosso) per deviare il flusso che investe questa zona così nevralgica.Sul posteriore possiamo notare un nuovo alettone dotato di un mainplane in stile Red Bull: infatti presenta un vistoso rigonfiamento al centro del bordo d’attacco (freccia gialla) per gestire al meglio le pressioni che agiscono in questa zona; inoltre, considerando che questi generi maggior carico aerodinamico, si è deciso di utilizzare la Deck-Wing monoprofilo anziché la doppia utilizzata in Ungheria. (Foto: @AMuS; @RacingPointF1)

Alfa Romeo Racing Importanti novità per il team con base in Svizzera, dopo i buoni riscontri sulle piste da basso carico quali Spa e Monza, ora si cerca di risalire la china anche sulle piste da alto e medio carico che andranno a concludere questa stagione. A Singapore è stata portata un’ala anteriore appositamente studiata per generare più downforce: infatti guardando l’ultimo flap si può notare, oltre alla corda particolarmente lunga, un piccolo nolder (dito) per cercare di aumentare ancora di più il carico. Inoltre la svergolatura verso l’endplate (freccia rossa) ha un’angolazione diversa (non più positiva) sempre per proseguire i dettami del tracciato cittadino.Rivoluzionato anche il musetto nella parte inferiore: il Cape presenta due soffiature (freccia viola) per gestire meglio l’aria che investe il fondo vettura e, per mezzo dei turning vanes rivisti anch’essi nelle soffiature iniziali (cerchio arancio), permette di aumentare la portata d’aria rivolta ai bargeboard.Rivisti anche i supporti degli specchietti che ora presentano una chiara funzione aerodinamica (adeguandosi alla maggior parte dei team): con il profilo orizzontale che funge da deviatore (freccia verde) per gestire l’aria che investe il cofano motore, mentre quello verticale (freccia gialla) raddrizza i flussi diretti verso le pance laterali aumentando la portata d’aria.Il nuovo pacchetto include anche il nuovo alettone posteriore che presenta un mainplane di corda maggiore, rispetto a quello visto in Ungheria, con il bordo d’attacco che si rigonfia al centro (freccia azzurra); rivisto anche il flap del DRS da maggior carico anche se non rinuncia al taglio a V centrale. Modificate anche le paratie laterali che presentano, oltre alle frange, diverse nervature (frecce gialle) per indirizzare l’aria turbolenta che proviene dal rotolamento degli pneumatici posteriori schermando così il diffusore. (Foto: @AMuS; @AlbertFabrega)

Toro Rosso Vettura da alto carico anche per il team di Faenza che ha rispolverato per l’occasione l’alettone posteriore da alto carico dotato di un profilo principale con una corda notevole oltre ad una zona centrale più panciuta (freccia rossa) proprio per generare quanto più carico possibile. (Foto: @AMuS)

Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano