E’ stato un venerdì atipico quello che ha caratterizzato le prime due sessioni di prove libere del Gran Premio del Giappone 2019: poco prima dell’inizio del primo turno, la FIA ha annunciato la cancellazione della terza sessione di prove libere e lo slittamento della qualifica alla domenica mattina giapponese.

Il tifone Hagibis, così come previsto, condizionerà lo svolgimento del weekend, non permettendo a team e piloti di arrivare con tutte le informazioni in vista della qualifica. Così come successo recentemente nel 2010, la prima sessione ufficiale del weekend avrà luogo nello stesso giorno della gara.

Il tifone si sta velocemente avvicinando alle coste orientali del Giappone e, tra la nottata e la mattinata del sabato, scatenerà tutta la sua forza, con forti piogge e venti che potranno superare i 200 km/h. Per questo motivo, la Federazione ha vietato l’ingresso in circuito ai supporters e agli addetti ai lavori per l’intera giornata di sabato. Nel caso in cui la qualifica non dovesse esser disputata nemmeno domenica mattina, si è deciso di rendere definitivi i tempi della seconda sessione di libere.

Per questi motivi il secondo, e a questo punto ultimo, turno di prove libere ha assunto un significato importante. Valtteri Bottas ha preceduto di un decimo il proprio compagno di team Lewis Hamilton, con le due Frecce d’Argento che si sono dimostrate particolarmente in palla sin dalle prime battute.

Le Ferrari non confermano, al momento, le buone prestazioni viste a Singapore e in Russia: non brillano né sulla simulazione di qualifica (per quanto il concetto possa essere utile...), né su quella di gara. La cancellazione delle prove del sabato renderà ancora più difficile il lavoro al team di Maranello, impegnato nel tentativo di avvicinamento a una Mercedes che già recita il ruolo di favorita.

Le due Ferrari sono state precedute anche dalla Red Bull di Max Verstappen, positiva anche sul passo gara. Sembra che sul tracciato nipponico la vettura austriaca possa giocarsi le sue carte, almeno nella lotta per il podio. I valori tra i tre top team sono al momento meno ravvicinati di quanto non ci potessimo aspettare, con Mercedes che sembra aver fatto un passo avanti anche grazie al nuovo pacchetto di aggiornamenti introdotto a Suzuka.

Dando uno sguardo al midfield, buona prova per la McLaren, che piazza entrambe le monoposto nella top ten, discorso opposto per le Renault, che si classificano in diciassettesima e diciottesima posizione, solo davanti alle Williams. Buoni riscontri anche dalla Racing Point, seppur confermati dalla sola vettura di Sergio Perez, visto che Lance Stroll si è classificato quattordicesimo.

Samuele Fassino