Dopo le prime due gare a secco di punti si era iniziato a dubitare in casa Renault delle capacità di adattamento alla R.S.19 di Daniel Ricciardo. Ovviamente non tutte le colpe possono essere affibbiate al povero Daniel, che, a parte la sfortunata partenza di Melbourne, ha dovuto fare i conti con problemi tecnici alla sua power-unit Renault in entrambe le prime due gare.

A Shanghai, pista comunque molto gradita all’australiano (da non dimenticare la grande vittoria dell’anno scorso ai danni di Bottas), qualcosa sembra finalmente essere cambiato, ed il buon Daniel riesce a sfoderare la sua migliore qualifica in Renault, entrando per la prima volta in questa stagione nella Q3 e centrando una validissima settima posizione.

Settima posizione che resterà tale fino al traguardo dopo una gara monotona per l’australiano, vivacizzata soltanto dalla costante pressione da parte della Racing Point di Sergio Perez e dal compagno di squadra Nico Hulkenberg.

“Finalmente i primi punti. E’ bello poter risalire in classifica e finire la gara. Prendiamo i lati positivi, ma ovviamente c’e ancora tanto lavoro da fare” ha dichiarato l’australiano al termine della gara. 

“Ad un certo punto non sono più riuscito a vedere Nico negli specchietti, ed ho pensato che fosse su una strategia diversa o che si fosse ritirato. E’ stata una gara abbastanza solitaria, non ho avuto molte battaglie, ma sono stato costantemente sotto pressione. Si tratta di un risultato importante per noi e non possiamo chiedere di meglio, almeno per oggi”.

Anche il Boss di Renault Cyril Abiteboul è parso molto soddisfatto di vedere Ricciardo nella top ten: “Siamo felici che finalmente Daniel si è sbloccato realizzando i suoi primi punti per il team questo fine settimana. Ha fatto una gara molto intelligente con le gomme, nonostante la partenza con le soft, siamo stati costretti ad effettuare una strategia ad una sola sosta per mantenere la posizione”.

Posizione che vale comunque 6 punti iridati e la consolazione di essere il primo degli “altri”, considerato che, per il momento, le prestazioni di Ferrari, Mercedes e Redbull sono di un altro livello.

Julian D’Agata