Un Day-1 che lascia decisamente ben sperare per la stagione del Mondiale Superbike a venire. In Australia decade il solito dominio di Jonathan Rea, battuto sia da Alex Lowes (di un soffio), ma soprattutto da Alvaro Bautista, che relega i portacolori Kawasaki e Yamaha ad inseguirlo grazie ad un magistrale 1’30”743. Buono anche il lavoro di BMW, con Tom Sykes quarto, ma a sei decimi dalla vetta. Male invece la Honda, che si trova nettamente fuori dalla top 10.

BAUTISTA VOLA BASSO, NEL SENSO PIÙ AMPIO. È un missile terra-aria, questa Panigale V4. Con tanto discutere sui giri motore imposti, si tende a dimenticare che il nuovo propulsore Ducati è progettato proprio per girare in alto, e con i 16.000 giri dichiarati il 3% di tolleranza è quasi una formalità. Già l’anno scorso la V2 vinse entrambe le gare con Marco Melandri in quel di Phillip Island, ma nessuno avrebbe pensato che il neonato progetto V4R sarebbe stato già altrettanto competitivo. Ci ha pensato Bautista a svegliarci, bloccando il cronometro in 1’30”743 e trasmettendo immediatamente l’idea di non aver grandi problemi a giocarsi le parti più alte della classifica. E forse anche Davies avrebbe potuto dire la sua se la moto non lo avesse piantato in asso nella mattinata. Lo hanno capito Lowes e Rea, che a quanto sembra hanno trovato una certa costanza nelle prestazioni. Rea già sappiamo quanto sia veloce, ma non ha mai particolarmente amato il circuito australiano, mentre Lowes ha ancora qualche piccolo problema di anteriore e si è dovuto accontentare.

UNA BMW CHE SORPRENDE. Il discorso vale specularmente anche per BMW: la casa di Monaco è appena rientrata in forma ufficiale con una moto totalmente nuova e già si ritrova ad assaggiare  la Top 5. Tom Sykes ci ha sicuramente messo tanto del suo, in quel giro in 1’31”300, ma anche Reiterberger non è andato amle, concludendo 9° a + 1.249. Non possono lamentarsi nemmeno Leon Haslam e Marco Melandri, rispettivamente quinto e sesto a poco più di sei decimi dall’apripista, con l’italiano che apre il tris di Yamaha composto da Van Der Mark (7° a +0.715) e Cortese (8° a +0.896).

HONDA, QUO VADIS? La delusione della giornata, se dobbiamo darne una, è la Honda. Le CBR Fireblade con livrea ufficiale (presentate proprio ai box della pista australiana) dovevano essere li per giocarsi il risultato ed invece continuano ad arrancare nelle retrovie. Se i risultati di Ducati e BMW non fossero di questo livello, nessuno si potrebbe meravigliare. Invece il confronto è impietoso: Camier è undicesimo a +1.716 da Bautista, “King” Kiyonari è sedicesimo a più di due secondi. La partnership Althea-Moriwaki-HRC è appena iniziata e sicuramente il forte vento del pomeriggio non ha aiutato la formazione a portare avanti il lavoro, ma adesso bisogna rincorrere. In tempi ristretti.

TEST WSBK DAY 1

  1. Bautista (DUCATI) – 1’30”743
  2. Lowes (YAMAHA) - +0.403
  3. Rea (KAWASAKI) - +0.446
  4. Sykes (BMW) – +0.557
  5. Haslam (KAWASAKI) - +0.656
  6. Melandri (YAMAHA) - +0.702
  7. VD Mark (YAMAHA) - +0.715
  8. Cortese (YAMAHA) - +0.896
  9. Reiterberger (BMW) - +1.249
  10. Razgatlioglu (KAWASAKI) - +1.307
  11. Camier (HONDA) - +1.716
  12. Torres (KAWASAKI) – +1.927
  13. Davies (DUCATI) – +1.963
  14. Mercado (KAWASAKI) - +2.046
  15. Laverty (DUCATI) - +2.054
  16. Kiyonari (HONDA) - +2.219
  17. Rinaldi (DUCATI) – +2.659
  18. Delbianco (HONDA) - +3.206
  19. Herfoss (HONDA) - +4.218

Alex Dibisceglia