Certo non è un vero e proprio "ritorno" perché il programma intavolato da Citroen e Sebastien Loeb prevede solamente tre presenze nel 2018 per il talento alsaziano, il quale ha dichiarato di non essersi posto particolari obiettivi. Un ritorno, citando lo stesso Loeb, dovuto semplicemente alla voglia di divertirsi dietro un volante. A seguito dei test svolti con Citroen i tecnici hanno notato che lo stile di guida, nonostante le 43 primavere sulle spalle, è ancora lo stesso del decennio d'oro e perciò si è deciso di dare una possibilità a chi ha dato tantissimo al mondo Citroen nei Rally.

Il Cannibale affiancherà Kris Meeke nei rally di Francia, Spagna e Messico: una scelta maturata in virtù di valutazioni personali, ma anche tecniche. Il Tour De Corse perché sarà il rally di casa, ma allo stesso tempo perché Loeb ha sempre amato molto le prove su asfalto. Stessa motivazione quella che ha portato il francese a decidere la Spagna come seconda cartuccia da spendere nel prossimo campionato. Mentre il Messico, evento da correre sullo sterrato, altro fondo su cui Seb voleva mettersi alla prova, è stato scelto perché il percorso non è stato rivoluzionato rispetto agli anni in cui ancora correva. Per l'occasione gli verrà affidata la C3 WRC + di Craig Breen, il quale prenderà dunque parte a soli 10 appuntamenti sui 13 in programma per la prossima stagione.

Un ritorno che ci permetterà di rivivere il dualismo immaginato da tutti ma vissuto per pochi anni, e quasi sempre con lo stesso risultato: quello tra l'Allievo ed il Maestro. Sebastien Loeb contro Sebastien Ogier. Certo, il primo ora si trova all'apice assoluto della sua carriera con cinque titoli in bacheca e tutti gli occhi puntati per la prossima stagione. Mentre Loeb, che di titoli ne vinse nove e di anni e ha più di quaranta, ha già dato il meglio di se, e sicuramente non ha più nulla da dimostrare. Sarà comunque bello vedere come Ogier si comporterà in questa occasione.

Bisogna ora capire se l'ondata mediatica scaturita dal ritorno di Loeb, possa influenzare il comportamento di Ogier, che non è mai riuscito a battere l'alsaziano sulla distanza di un mondiale. E questo è forse l'unico neo di una carriera che si sta rivelando brillante sotto ogni punto di vista.

Inoltre questo ritorno del nove volte iridato garantirà anche un grosso ritorno di incassi per tutta la categoria WRC. Nel corso degli anni Loeb si è costruito un'immagine solida, fondando il proprio team, correndo in diverse categorie e facendosi conoscere in ogni angolo del mondo. Dapprima con il campionato FIA GT, al volante della McLaren, per poi passare al WTCC in partnership con Citroen. Fino ad arrivare alla separazione con il marchio parigino, per accasarsi dai cugini di Peugeot. Ricordiamo che attualmente Peugeot e Citroen sono sotto lo stesso gruppo, fondato nel 1976, e denominato PSA group. Con Peugeot, Loeb ha conquistato un quinto ed un secondo posto nelle ultime due edizioni della Dakar. In contemporanea, grazie alla sua collaborazione con il Team Hansen, ha partecipato ai campionati 2016, e 2017 del FIA World Rallycross, aumentando ancor di più la sua fama, già elevatissima, nel mondo del motorsport.

Insomma, il ritorno di Loeb è un evento che potrà garantire guadagni per tutti. Il WRC avrà molto più seguito del normale, negli appuntamenti dove chiaramente sarà coinvolto il nove volte iridato. Citroen potrà sfruttare il parere del pilota più vincente nella storia dei Rally per migliorare la propria macchina. Ogier si confronterà di nuovo con chi gli ha sbarrato la strada proprio in Citroen durante i suoi esordi. Mentre tutti noi, appassionati e addetti ai lavori, potremo rivedere in azione un talento cristallino come quello di Loeb.

Alessandro Gazzoni