La stagione 2020 del WRC è pronta per partire, promettendo una lotta serrata a tre con Ott Tanak, Thierry Neuville e Sebastien Ogier a giocarsela per il titolo mondiale. Per quanto riguarda la classifica costruttori, dopo l’abbandono di Citröen, la sfida sarà tra gli uomini Hyundai e Toyota, con l’outsider Ford M-Sport.

Come di consueto i giochi si apriranno con il Rally più ostico e difficile: quello che si snoda sulle strade di Montecarlo con un percorso che alterna asfalto a ghiaccio e neve. A partire con i favori del pronostico è senza dubbio Neuville, il belga di casa Hyundai è l’unico top-driver a non aver cambiato casacca nel corso dell’inverno e conoscerà a fondo la sua i20 N. Compito più ostico per il campione in carica Tanak, all’esordio con il team coreano; dicasi lo stesso per Ogier che dovrà imparare a conoscere bene la Yaris. Attenzione agli outsider di lusso: fra tutti sua maestà Sebastien Loeb che, con il fido Daniel Elena, sarà per il secondo anni al via con la Hyundai.

Il Rally di Monte-Carlo presenta delle novità rispetto al percorso della passata edizione: a cominciare dalla cerimonia di partenza nella suggestiva Piazza del Casinò di Monte-Carlo. Le ostilità inizieranno, come di consueto, la sera di giovedì 23 gennaio, con due speciali ostiche in grado subito di fare la selezione. Si ripartirà il giorno seguente con ben 122,58 Km di Prove Speciali, e la novità della Curbans-Venterol. Mentre il sabato sarà la volta delle più conosciute Saint-Léger-les-Mélèzes – La Bâtie-Neuve e La Bréole – Selonnet.

I primi tre giorni tutti i team avranno come base, e parco assistenza, la cittadina di Gap, paese natale del pluricampione Ogier. I protagonisti si sposteranno, per le battute finali di domenica, nel Principato con i due passaggi sulla tappa "mito" del Col de Turini e la Power Stage che sarà La Cananette-Col de Braus.

Il Rally di Monte-Carlo sarà sicuramente una prova a se rispetto al mondiale vero e proprio: numerose sono le incognite dalle insidie disseminate sul percorso, che si alterna fra ghiaccio neve e asfalto, passando per la variabilità del meteo e arrivando ai piloti che saranno costretti a scoprire i segreti delle vetture e trovare i giusti assetti sul campo.

Per quanto riguarda il campionato 2020, dopo l’uscita del Cile, esso sarà disputato su 13 appuntamenti, con finale in Giappone il 22 novembre. Per quanto riguarda la tappa italiana, andrà in scena sempre sugli sterrati sardi nel primo weekend di giugno. Da segnalare il ritorno del Rally del Kenya (il 19 luglio) e della Nuova Zelanda (il 6 settembre).

La situazione team vede la Hyundai, diretta dal nostro Andrea Adamo, nel ruolo di team che ha subito meno rivoluzioni: ad affiancare la coppia Neuville-Gilsoul ci sarà nientemeno che il campione del mondo Ott Tanak, seguito dal suo fido navigatore Martin Järveoja. Inoltre, l’intera squadra potrà contare sui servigi di Loeb e Dani Sordo, che si alterneranno in Rally strategici in ottica mondiale.

Il Toyota Gazoo Racing, diretto dal campione finlandese Tommi Makinen, presenta una line-up totalmente rivista, con la punta di diamante rappresentata dalla coppia Ogier-Ingrassia e l’ottimo Elfyn Evans con alle note Scott Martin. Ma la vera novità sarà l’esordio di Kalle Rovanpera: il figlio d’arte entrerà così in pianta stabile nel mondiale rally, dimostrando tutta la classe che ha contraddistinto il suo cammino sulle quattro ruote. Il tocco patriottico sarà assicurato da Takamoto Katsuta, che verrà schierato in alcuni Rally, mentre Jari-Matti Latvala molto probabilmente disputerà solamente tre gare: per ora la sua presenza è assicurata in Svezia e Finlandia.

In casa M-Sport il boss Malcolm Wilson ha confermato Teemu Suninen, affiancandolo ad Esapekka Lappi; ritornerà in alcune gare Gus Greensmith dopo le prime uscite della passata stagione dove ha ben figurato. In Nuova Zelanda dovrebbe essere della partita anche Hayden Paddon, dopo un anno di stop. La Fiesta WRC+ potrà giocare sicuramente il ruolo di outsider di lusso, soprattutto se coadiuvata da uno sviluppo adeguato e dall’esperienza di Lappi maturata in casa Citroën.

Ma si guarda già verso il futuro con gli addetti ai lavori che vogliono espandersi in nuove location come Cina, Russia e soprattutto Nord America. Tutte nazioni considerate strategiche per attrarre nuovi costruttori, visto il nuovo corso intrapreso dalla FIA di “ibridizzare” la categoria e sperare in un parco auto di almeno venti unità.

Michele Montesano