Il weekend indonesiano di Mandalika in Superbike per Kawasaki si è chiuso con un misero bottino di soli 29 punti e un terzo posto in Superpole Race come miglior risultato. Quella che era la regina del massimo campionato di derivate di serie al mondo, che aveva conquistato ben 6 titoli consecutivi con il suo campione Jonathan Rea, sembra ora soffrire come non mai.

I risultati confermano il trend dell'Australia

A Phillip Island, un circuito da sempre favorevole per la "verdona" di Akashi, i risultati non erano comunque arrivati. Alex Lowes ha visto la bandiera a scacchi solo in Superpole Race, in cui ha terminato quarto. Un risultato deludente considerando la competitività dell'inglese sulla pista australiana, unico tracciato in cui ha ottenuto una vittoria nel Mondiale SBK. Anche Jonathan Rea è sempre stato veloce, come dimostrano i risultati conseguiti dal 2015: sempre sul podio, escluse Gara 1 nel 2018 e nel 2020. Nello scorso weekend, invece, eccetto il grande secondo posto in Gara 1 sulla pioggia, ha concluso al settimo posto la Superpole Race e all'ottavo in Gara 2.

Era dunque lecito attendersi qualcosa di diverso dal weekend di Mandalika, e invece già dal sabato i tempi non sono stati incoraggianti, come dimostrato dal quinto e dal nono posto ottenuti in Superpole per la griglia di partenza in Gara 1. A complicare le cose la penalità di 3 posizioni a Rea per aver guidato troppo lentamente in traiettoria durante le qualifiche. In Gara 1 le cose sono andate ancora peggi, con Lowes ritirato e Rea solo nono.

La Superpole Race è un semplice specchietto per le allodole

Nella gara sprint Kawasaki si è dimostrata particolarmente competitiva terminando al terzo posto con Lowes e al quarto con Rea, e con una buona dose di fortuna visto che in partenza entrambi erano caduti, ma riuscendo a ripartire dopo la conseguente bandiera rossa. In Gara 2 sono tornati i problemi: Lowes ha nuovamente colpito Loris Baz, provocandogli un infortunio e rovinandosi la gara, terminata al 13esimo posto. A pochi giri dal termine è, invece, caduto anche Rea, chiudendo un weekend incolore nel peggior modo possibile.

La situazione non è preoccupante solo per il team ufficiale ma anche per i team satelliti: nelle 6 gare disputate, sia Tom Sykes (con Puccetti) che Oliver Koning, con Orelac Movisio, non hanno ottenuto alcun punto, ritirandosi in metà delle corse. Ciò è evidenziato anche nella classifica costruttori in cui Kawasaki ha gli stessi punti di Honda ed è persino più vicina a BMW che a Yamaha. Nella piloti, Rea si trova sesto con 68 punti di svantaggio dal leader Alvaro Bautista, mentre Lowes è solamente 12esimo.

Francesco Sauta