Dopo la riduzione da due a una sola vettura, a partire dalla 6 Ore di Città del Messico fino alla fine della stagione, ed al tempo stesso confermando il proprio impegno nella classe LMP1 privata (la cosiddetta “non ibrida”) nel 2017, la squadra svizzera capitanata da Bart Hayden annuncia il termine del programma nella medesima classe, che verrà attuato al termine della stagione attuale. Il prossimo anno la Rebellion Racing sarà infatti al via in classe LMP2, dove entreranno in vigore i nuovi regolamenti: quattro telaisti (Dallara, Oreca, Onroak Automotive e Riley Technologies) e un motorista (Gibson Technology).

Fondata nel 2010, la squadra disputò la vecchia Le Mans Series, Intercontinental Le Mans Cup e dal 2012 il Mondiale Endurance (vantando diverse apparizioni in America nella vecchia American Le Mans Series, dove venivano ammesse le LMP1), vincendo in totale quattro titoli team e guadagnandosi due podi assoluti alle 6 Ore di Silverstone e Spa.

Il futuro della classe LMP1 privata sembra destinato a chiudersi, ricordando come le squadre private siano state le uniche, in passato, a salvare la faccia dell’Endurance in assenza delle case ufficiali. Questo sperando in una rinascita tra due anni, quando cambieranno anche i regolamenti, in base ai quali diversi team sarebbero interessati ad entrare. Ma il futuro sta nella prossima stagione quando, rimanendo allo stato attuale, ci sarà solo la CLM P1/01 del ByKolles Racing, senza rivali. Dove sta il senso?

Matteo Milani

 

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