Dopo la conquista della prima fila, alla partenza le due Audi si sono date alla fuga con le due Porsche e Toyota alle loro spalle. La vettura campione del mondo (Porsche #1) si fa subito insidiosa sull’Audi #7 leader, riuscendo a superare la cugina tedesca e iniziando finalmente alla fuga. A poco più di due ore dall’inizio della gara Brendon Hartley (che aveva preso il posto di Mark Webber) effettua un doppiaggio su una Porsche 911 RSR (la #86 del Gulf Racing) dal quale scaturisce un violento contatto, con tanto di semi-ribaltamento della 919 Hybrid che va ad impattare sulle barriere. Allo stesso tempo l’Audi #8 si ferma lungo la pista, con dei problemi all’ibrido (MGU-K per lo specifico) ed è costretta al ritiro.

In LMP2, sin da subito, si mettono in risalto le Oreca del G-Drive Racing e della Manor (quest’ultimo team con diverse penalità e problemi che l’hanno costretta diverse volte a riparazioni ai box) e le Ligier dell’ESM e del RGR Sport. Proprio quest’ultimo team dimostra una continua costanza, con tutti e tre i piloti che la portano a stabilire una leadership consistente fino alla fine della gara.

In classe GTE Pro, la Ferrari #71 conduce alla grande le prime ore di gara, mentre la #51, invece, è costretta a partire dietro a causa della sostituzione del motore e dovrà scontare tre minuti di penalità per la sostituzione di quest’ultimo. Si fanno vedere Aston Martin e Ford, che intraprendono dei duelli, conclusi a favore della vettura britannica. Meno fortunata la Porsche #77, che a poco meno di due ore di gara mostra dei problemi alla sospensione destra che la costringono alle riparazioni ai box.

Un inizio poco positivo per Toyota che, nonostante il terzo posto della #6, con la #5 che ha dovuto fare i conti con un contatto con una GT che gli ha causato prima la foratura della posteriore destra, poi il danneggiamento di parte del retrotreno. II tutto quando mancano meno di tre ore alla fine della gara. Da segnalare intanto l’enorme progresso della Ferrari #51 con Gianmaria Bruni e James Calado che hanno compiuto una grande risalita, arrivando fino al secondo posto e lottando con l’Aston Martin #95 per la conquista della vetta a mezz’ora dal termine.
La Porsche #2 è costretta ad andare ai box per una foratura a cinquanta minuti dal termine, mentre un altro problema è causato dall’Aston Martin #97 di Richie Stanaway che improvvisamente si vede del fumo uscire dagli scarichi. Altri problemi, sempre di sospensioni, vengono avvertiti dalle Porsche 911 RSR #88 e #78, esattamente come avvenuto per la #77 nelle prime ore di gara.

Audi ritorna a vincere, dopo una gara gestita nel migliore dei modi, con un vantaggio sulla Porsche di 44 secondi e oltre un giro sulla Toyota. Nella classe LMP2 vince la Ligier del RGR Sport, seguita dall’altra Ligier dell’ESM e dalla Oreca del G-Drive Racing. In GTE Pro prima vittoria della Ferrari 488 GTE con l’equipaggio #71 formato da Davide Rigon e Sam Bird, a siglare la doppietta assieme alla #51, mentre dietro le Ferrari si piazza l’Aston Martin #95. In GTE Am vince la Ferrari 458 Italia di AF Corse con Rui Aguas, Francois Perrodo e Emmanuel Collard, a seguire L’Aston Martin #98 e Corvette #50, guidata anche da Paolo Ruberti.

Il prossimo appuntamento del WEC sarà la prestigiosa 6 Ore di Spa, in programma sabato 7 maggio.

Matteo Milani