Fin dalle prove libere sul COTA si era intuito che la musica in classe LMP1 non sarebbe cambiata con le Porsche che scavavano un ampio margine di sicurezza cronometrico sulle Toyota. Ma al pronti via le vetture giapponesi si sono subito infilate tra le Porsche #1 e #2 cercando di mantenere il loro passo con una strategia opposta ai tedeschi: effettuando i primi due stint con gli stessi pneumatici. La strategia inizialmente ha pagato con entrambe le Toyota al comando nel corso della seconda ora ma questo equilibrio non è durato a lungo: a metà gara la Porsche #1 guidata da Jani, nonostante avesse sostituito anche gli pneumatici, è uscita in testa con un vantaggio di due secondi; inoltre l’ingresso della Safety Car ha di fatto bloccato l’avanzata delle Toyota che si sono accodate alle vetture tedesche per tutto il resto della gara.

L’equipaggio Porsche #2 è risultato meno performante rispetto al #1 accusando un eccessivo degrado degli pneumatici anteriori, ma a fine gara Nick Tandy ha dovuto lasciare via libera all’equipaggio di Bamber-Bernhard-Hartley ormai sempre più vicini al titolo. A completare il podio la Toyota #8 di Buemi-Nakajima-Sarrazin più parca nella gestione degli pneumatici.

In LMP2 vittoria con brivido finale per la Alpine Signatec, costretta nelle ultime fasi di gara ad una sosta ai box supplementare per sistemare la luce posteriore sinistra, mentre le due Rebellion Vaillant con la #13 e la #31 salgono sul podio; da segnalare come Prost ha resistito agli attacchi della #38 di Tung nelle fasi finali che, nonostante il quarto posto, mantiene la vetta in campionato.

La classe GTE-Pro, come da tradizione, è quella che ha dispensato più emozioni: partite bene entrambe le Ferrari #51 e #71 hanno battagliato con l’Aston Martin #95 poi rimasta attardata per un contatto.
Quando è entrata in pista la Safety Car le Ferrari dominavano con ben trentotto secondi di vantaggio sulla Porsche #92; annullatosi il gap una strategia poco azzeccata ha fatto perdere posizioni alla Ferrari di Rigon-Bird. Ma l’ennesimo colpo di scena è avvenuto negli ultimi giri quando Pierguidi, saldamente in testa, ha subito una foratura, fermandosi ai box a quindici minuti dalla fine, fortunatamente il pilota della Ferrari è riuscito a rientrare in pista davanti la Porsche di Christensen e, dopo qualche giro, a riprendere un margine di sicurezza.
Del tutto assenti le Ford che sul tracciato di casa non hanno mai brillato, nonostante ciò lequipaggio composto da Priaulx-Tincknell mantiene la leadership del campionato piloti.
Il primo ed il terzo posto di Austin rafforza il primato in graduatoria costruttori per il team di Amato Ferrari.

In GTE-Am vince l'Aston Martin #98 di Dalla Lana-Lamy-Lauda protagonista di una bella rimonta dopo un incidente nelle fasi iniziali della gara, in seconda posizione la Ferrari #61 del Clearwater Racing con Sawa che nelle prime fasi di gara ha giocato a demolition derby con le altre vetture.
Terza la Ferrari Spirit of Race con Castellacci che nel suo primo stint si è dimostrato concreto ed efficace.
Sfortunata la Porsche Proton del nostro Cairoli solo quarta e costretta ad una sosta nel finale.

Il WEC, chiusa la parentesi americana, si dirige in Asia dove, esattamente fra un mese, sarà in scena con la 6h del Fuji in casa della Toyota.

Classifica completa

Michele Montesano