E' stato un fine settimana decisamente da sogno, quello vissuto dalla Ferrari nel caldo equatoriale di Marina Bay. Un weekend dove il successo conquistato da Vettel non è stato il frutto di circostanze imprevedibili e atipiche, bensì di una superiorità disarmante messa in atto sin dalla terza sessione di prove libere, quando la SF15-T ha iniziato improvvisamente a volare con il tedesco a suo agio tra i muretti di Singapore. Un trionfo che con ogni probabilità va ben oltre le aspettative di inizio stagione, quando reduce da un'annata a dir poco disastrosa, il Cavallino era chiamato a risollevare la china e tornare a recitare un ruolo da protagonista. Una realtà, quella odierna, che va ben oltre le previsioni espresse da Marchionne e Arrivabene nella "famosa" conferenza stampa pre-natalizia, concretizzatasi grazie ad una monoposto "sincera" e veloce, un ritrovato spirito di squadra e soprattutto un instancabile lavoro dell'uomo protagonista della "nuova" rinascita Rossa: Sebastian Vettel.

Il talento del tedesco è venuto a galla come non mai nella pista forse più insidiosa del Mondiale: partito a fionda dalla pole, ha gestito alla prefezione gli pneumatici, alternando giri di controllo a fiammate poderose grazie alle quali è riuscito a costruire il margine di vantaggio su Ricciardo nonostante le due Safety Car. Un successo completato anche dallo splendido terzo posto di Kimi Raikkonen, autore a sua volta di una gara consistente e regolare, per una volta (fatta eccezione per un piccolo intoppo durante il secondo pit-stop) priva di imprevisti. Anche se il vero protagonista è inevitabilmente lui, Sebastian Vettel, capace con questo successo di mettersi alle spalle Ayrton Senna e salire al terzo posto nella classifica dei pluri-vittoriosi di sempre con 42 successi, dietro solo al "Professore" Alain Prost e a "Sua Maestà" Michael Schumacher. Un pilota del quale Vettel, nella sua pur ancora breve storia con il Cavallino, sembra più che mai deciso a volerne ripercorrere i passi, capaci di tracciare un solco incancellabile nella storia del Cavallino e della Formula 1. "E' stato un weekend davvero perfetto, sono molto contento - ha raccontato a fine gara Vettel - anche se la gara non è stata facile soprattutto perchè da metà gara in poi non sono più riuscito ad idratarmi ed il clima qui è veramente caldo. Sono partito forte e ho subito spinto forte, anche se forse in seguito ho pagato un po' questa scelta perchè Ricciardo si è fatto sotto. Dopo ogni Safety Car ho cercato di ricostruire un piccolo margine senza mettere troppa pressione sugli pneumatici, per fortuna alla fine sono riuscito a controllare e tutto è andato per il verso giusto. Il futuro? Dobbiamo guardare a noi stessi, pensare di gara in gara e vedere ciò che accadrà. Nulla è impossibile".

Soddisfatto anche Kimi Raikkonen: "Ho avuto qualche difficoltà con la gestione delle gomme per tutto il weekend, ma ciò nonostante avevamo un buon passo e chiudere al terzo posto rappresenta sicuramente un buon risultato". A fine gara sono arrivate anche le dichiarazioni del Presidente del Cavallino, Sergio Marchionne: “Complimenti a tutti per questa bellissima vittoria. Sebastian Vettel ha guidato da vero campione qual è ed ogni membro della squadra, in pista e a Maranello, ha fatto tutto perfettamente. Sono contento anche per Kimi Raikkonen che torna sul podio: era da troppo tempo che due piloti Ferrari non erano insieme tra i primi tre. Un successo importante su una pista difficile che dedico prima di tutto ai nostri tifosi, che non ci hanno mai fatto mancare il loro affetto e supporto. A loro la promessa di tutta la Ferrari che questa gara non è un episodio ma un passo importante nel nostro cammino per tornare in maniera stabile ai vertici e far suonare l’inno d’Italia sempre più spesso!”. Dopo gli inevitabili e doverosi festeggiamenti di rito, sarà già il momento di tornare in pista, per il prossimo weekend di Suzuka. Un appuntamento fondamentale nella stagione della Ferrari, dal quale ci si attendono risposte sulle reali chances di coltivare sogni sino a qualche tempo fa impossibili.

Marco Privitera