E' proprio dal telaio che bisogna partire per analizzare la F17R: infatti, dal sito internet della FIA è possibile scaricare qualche dimensione regolamentare per le monoscocche in fibra di carbonio che inseguono l'obiettivo dell'omologazione. Una scocca dalle forme tradizionali e relativamente semplici era proprio la base di cui avevo bisogno per potermi sbizzarrire un po' sulle restanti forme. Uno dei primi elementi che si può notare in questo progetto è il rollbar a vista e dalle forme dolci che va a sostituire la tradizionale "gabbia" delle moderne F1: l'obiettivo, vista l'evidente mancanza dell'airscope, è quello di diminuire l'altezza complessiva della monoposto, lasciando spazio a una linea ispirata alle celebri Dallara F312 o alle vecchie Reynard di Formula Cart.

Altro elemento che ho voluto inserire all'interno di questo lavoro è un'ala anteriore a freccia negativa e rivolta verso l'alto. Da sola non avrebbe alcun senso se non abbinata a delle paratie laterali dotate di generosi "Gurney-flap" atti a deviare l'aria dalle ruote anteriori. Questa tipologia di ala anteriore, in realtà, non ha mai trovato un'applicazione ufficiale nel mondo delle corse in seguito soprattutto ai sempre più restrittivi regolamenti. Traggono invece ispirazione dalle monoposto d'oltre oceano le pance molto ristrette e basse, atte a ridurre il più possibile il Cx complessivo delle vetture, per rendere più completo il design; al tempo stesso, ho però deciso di inserire delle appendici aerodinamiche atte a pulire i flussi in uscita dalle ruote anteriori che altrimenti sarebbero destinati a scorrere sulla pance con effetti decisamente negativi.

Il vero elemento di distinzione rispetto ai tradizionali progetti di monoposto da pista, è però la doppia ala posteriore posizionata appena dopo le ruote posteriori. Qualche esperto lettore sicuramente ricorderà il caso di una Ferrari con doppia ala posteriore che fece il suo debutto esclusivamente per un test nei primi anni 2000. Ebbene ho deciso di riproporre questa famosa CDG Wing, atta a favorire i sorpassi in pista (facendo quindi emergere anche il valore del pilota) senza deturpare però il design complessivo della vettura. A completare questo disegno cad ecco quindi un fondo non piatto ma con delle minigonne (il cui funzionamento ormai è conosciuto da tutti) e una pinna posteriore in stile Formula CART 1996-8, che ha come obiettivo quello di pulire i flussi sul posteriore al pari delle attuali pinne presenti sulle varie Ferrari, Mercedes, Sauber...

Per concludere vorrei chiarire ancora una volta come questo progetto rientri nella categoria "Just For Fun", ovvero non è stato pensato nei minimi dettagli come una monoposto vera e propria, questo perché sarebbe necessaria la presenza di almeno altre 20 persone e di circa 10 volte tanto tempo, nel frattempo, spero che questi render possano farvi apprezzare delle forme che ancora non sono state prese in considerazione per le monoposto.

Andrea Amico

 

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