Non è certo la prima volta che ci si ritrova di fronte a weekend “impegnativi” per i tifosi (e non solo...), ma la presenza di così tanti appuntamenti doppi in una singola stagione non ha precedenti. Come detto, per ben otto domeniche ci ritroveremo a fare una “scorpacciata” di bandiere a scacchi, operazione che potrà da un lato piacere a molti, ma che costringerà parecchia gente appassionata a...sbarrare porte e finestre e rinchiudersi davanti alla tv per gran parte della giornata. Senza dimenticare la fatica immane che in tutto ciò faranno i media nel tentativo di “raccontare ed esaminare” al meglio entrambi gli eventi.

Come se ciò non bastasse poi, la prima delle concomitanze cadrà anche quest'anno nella giornata del debutto stagionale. Il 26 marzo, infatti, i riflettori saranno accesi sia per la Formula Uno che per MotoGp, con le monoposto alle prese con il circuito cittadino di Melbourne, e i centauri vestiti a sfrecciare fra le dune del deserto di Doha. Perlomeno, grazie ai fusi orari, essi non andranno a sovrapporsi: la gara australiana infatti farà compagnia ai più mattinieri prima della colazione, mentre la tappa del Qatar affaticherà la digestione di chi ama mangiare pesante per cena.

Una domanda però sorge spontanea: che senso ha programmare le cose in questo modo? E' vero che entrambi i calendari sono lunghi e che devono essere “spalmati” nel periodo marzo-novembre, ma è altrettanto vero che “avanzano” un sacco di weekend completamente vuoti, durante i quali forse sarebbe stato meglio tenere compagnia ai tifosi alleggerendo di conseguenza il carico delle “double weeks”. Prendiamo ad esempio in considerazione proprio l’avvio di stagione: perché far debuttare entrambi i campionati il 26 marzo, e lasciare completamente libera domenica 2 aprile, per far ritrovare di nuovo "tutti insieme” il giorno 9 aprile? Non sarebbe stato meglio far debuttare singolarmente le due categorie, accendendo i riflettori giorno 26 marzo per una, e il 2 aprile per l’altra? E la storia si ripete anche a stagione inoltrata, con doppiette previste l’11 e il 25 giugno, quindi il 27 agosto, 22 e 29 ottobre e il 12 novembre. Con in mezzo tante domeniche libere, e delle lunghe pause estive separate (dal 2 luglio al 6 agosto per MotoGp, dal 30 luglio al 27 agosto per la Formula Uno).

Perché tutto questo? E perché concludere la MotoGp il 12 novembre e allungare la Formula Uno fino al 26 dello stesso mese, se poi la tripletta finale delle due ruote (Australia, Malesia e Valencia), coincide con altrettante tappe della Formula Uno (Texas, Messico e Brasile)? Visto che la Formula Uno arriva fino al 26, non sarebbe stato meglio “sparpagliarla” nelle domeniche vuote? Anche perché ci ritroveremo nelle fasi finali dei rispettivi campionati, e quindi ci sarà tantissimo da parlare per i media, e tanto da sapere per i tifosi. Ed essendo 3 gare consecutive, tra interviste, prove libere, qualifiche e gara, con due categorie da seguire bisognerà “prendersi le ferie dal lavoro” per riuscire a non perdersi nulla.

Per carità, con tutte le novità previste per il 2017 (regolamento nuovo per Formula Uno, accoppiate moto-pilota cambiate per MotoGp) ci sarà da divertirsi un sacco durante il campionato, e i doppi appuntamenti non rappresenteranno certo una fatica per i veri appassionati. Ma resta il mistero di come le rispettive Federazioni possano organizzare una stagione in un modo che definire “abominevole” sarebbe addirittura riduttivo…

Daniel Limardi  

 

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