Nella scorsa puntata di Motorbike Circus, in diretta su Radio LiveGP, abbiamo avuto l’onore di ospitare il pilota Althea Racing Sbk, Matteo Baiocco. Lo abbiamo esposto al fuoco incrociato delle nostre domande e ne è venuta fuori una piacevolissima chiacchierata. Ecco qui i passaggi salienti dell'intervista:

D: Matteo ci fai un resoconto di quella che è forse la tua miglior stagione nel Mondiale Superbike fino a questo momento? (Marco Pezzoni)

MB: Sicuramente la migliore e devo dire anche l’unica nella quale ho una bella squadra e una moto competitiva. Nell’altra stagione che avevo fatto forse 5 anni fa, alcune cose forse dovevo impararle io ed eravamo con una Kawasaki sicuramente non competitiva e non ai livelli di adesso. Il pacchetto che ho adesso senz'altro è molto migliore e mi permette di lottare con i top, farmi vedere ogni tanto e guadagnarmi la stima di chi in Italia è andato sempre bene e nel Mondiale doveva farsi vedere.

D: Hai conosciuto Sepang, pista che affrontavi per la prima volta. Che difficoltà hai trovato in questa occasione? (Marco Pezzoni)

MB: Sì, sicuramente è la prima volta che vedevo Sepang. Devo dirti la verità, quei tipi di tracciati mi piacciono molto. Sarà che ho fatto tanti chilometri al Mugello per cui le piste molto larghe e guidate non faccio fatica ad impararle. Nonostante fosse per me la prima volta là, mi sono trovato a fare due buone gare e arrivare davanti a gente che già ci andava e quindi sono contento del weekend malese. Sono contento perché mi sono rimesso in carreggiata anche per il campionato, ci tengo molto a finire tra i primi 8 e quello è il mio obiettivo.

D: Sono gli ultimi 3 round del Mondiale: Jerez, Magny Course e Losail (Marco Pezzoni)

MB: Sì, queste piste sono sicuramente più conosciute rispetto alle ultime che ho affrontato, perché a Jerez abbiamo fatto i test invernali ed è una pista dove si prova spesso, Magny Cours anche quando facevo la Superstock era una tappa dove si andava sempre ed è una pista dove ho sempre fatto abbastanza bene e nell’ultima in Qatar, nonostante un rettilineo non breve, la nostra moto dovrebbe avere una buona velocità, non la migliore ma che comunque ci permetterà di far bene avendo una parte molto guidata al centro. Io penso che sulla carta sono 3 round dove possiamo avere chance in più rispetto alle ultime gare e quindi cercherò di dare il massimo per concludere bene.

D: A Sepang hai fatto meglio del tuo compagno di box, come del resto tutta la stagione, quindi hai portato a casa anche una vittoria "interna"? (Fabrizio Crescenzi)

MB: Niccolò è appena ritornato sulla Ducati, quindi è un caso particolare. Sono molto felice anche se bisogna guardare che siamo 25 piloti in griglia e non solo 2. All’inizio del campionato Nico Terol aveva più nome e blasone di me e ho fatto un pelino meglio, anche quando è arrivato Michel Fabrizio. Adesso che è arrivato Niccolò mi sono dimostrato all’altezza e questo mi rende felice. Anche all’interno della squadra c’è una buona stima nei miei confronti, però non guardiamo solo al nostro interno, ma cerchiamo di andare più su in classifica generale.

D: Ducati sta andando in crescita in questa fase della stagione e sta cercando di colmare il gap con questa Kawasaki mostruosa (Fabrizio Crescenzi)

MB: Secondo me in questo momento l’affiatamento tra Davies e la sua moto ed il suo box è veramente incredibile e fanno molto bene anche perché è l’unico che riesce a farlo. Anche Davide quando è rientrato andava molto bene, però sembrava che in gara Davies fosse un po’ più veloce e un po’ più consistente. Secondo me è in una fase di quelle speciali dove sta andando molto bene e sta guidando davvero forte. Noi stiamo cercando di andare dietro anche alle loro cose che fanno perché stanno migliorando molto, noi siamo una squadra satellite e ci mettiamo un po’ di più. Per me poi è il primo vero anno di Mondiale Superbike quindi credo sia un po’ diverso, però cerchiamo di copiare le loro indicazioni per migliorare le nostre performance.

D: Domanda d’obbligo. Tempo fa abbiamo parlato con Michele Pirro e ci ha dato le sue impressioni molto critiche sul ritorno di Biaggi. Qual è la tua opinione? (Fabrizio Crescenzi)

MB: Io penso che se glielo fanno fare è giusto che lui lo faccia. Due anni fa quando ha smesso era Campione del Mondo e quando torna un Campione del Mondo c’è da avere rispetto, non è certo l’ultimo della classe e lui è stato bravo e furbo a sfruttare al massimo tutte le potenzialità che poteva avere per rientrare alla grande. Quindi mi dispiace solo che quando c’è lui passa in secondo piano tutto il resto, però credo sia normale che molti giornalisti siano felici di accostare il proprio nome ad un fenomeno come Max. E' un po’ un gioco di chi lo pompa tantissimo per dare lustro e dire sempre che questo campionato ha bisogno di grandi nomi, ma se le moto coi team ufficiali continuiamo a darle ai soliti nomi, i nomi nuovi non arriveranno mai.

D: Come vedi invece la Honda che ha avuto una stagione molto negativa quest’anno in Superbike? (Fabrizio Crescenzi)

MB: Negativa perché Sylvain Guintoli è campione del mondo e da dove veniva ora la situazione è negativa. Io mi trovo spesso vicino alle Honda e la moto non è così da buttare come dicono molti, il motore va forte e hanno tanta esperienza. Sicuramente è rimasta un po’ indietro perché le altre sono più moderne e hanno avuto modo di fare delle cose nuove, però è una Honda ufficiale e io non la butterei proprio via...

D: Matteo hai visto in pista sia Torres che il tuo ex compagno Terol. Chi si aspettava un Torres così in forma in questa parte di campionato e Terol con così tanti problemi all’inizio? (Marco Pezzoni)

MB: Io di Nico posso solamente parlare bene. Da quando frequento il mondo delle corse posso dire che secondo me è il miglior pilota a livello umano che io abbia incontrato dentro a questo ambiente e sono molto dispiaciuto che non sia qui con me, senza nulla togliere agli altri ragazzi, però con lui c’era un bel rapporto, si collaborava. E’ un professionista, sa quello che deve dire e fare senza i sotterfugi vari che molti fanno. Torres è salito sulla moto campione del mondo e in un team campione recente e secondo me la nostra moto non è semplice da sistemare; sommando ciò alle difficoltà di una nuova categoria ed al fatto che la nostra moto ha tantissime sfaccettature e non è detto che non possa funzionare in qualsiasi di queste sfaccettature, molto personale e molto personalizzata. Per questo motivo faceva molta fatica nella messa a punto, mentre secondo me l’Aprilia è un prodotto ormai vincente da qualche anno e secondo me lui deve solo guidarla, è un po’ più facile per Torres di quanto non lo è stato per Nico. Secondo me la differenza più grossa è quella.

D: A proposito di Aprilia, tutta questa storia con Marco Melandri a me è dispiaciuta un po’ sotto il profilo umano per Marco. Tu che ne pensi? (Fabrizio Crescenzi)

MB: Faccio un po’ fatica a capirlo. Sicuramente è una cosa venuta fuori in ritardo perché sembrava che la squadra Superbike non dovesse esserci. Io devo dire però che a me la “pena” e “tristezza” la mettono ben altre cose. Qui stiamo parlando di professionisti che hanno fatto una scelta un po’ azzardata ma comunque ben retribuita e comunque ognuno è artefice del proprio destino, quindi c’è tanta gente che sta peggio secondo me.

D: Quando riceverete anche voi il terzo scarico che ha la Ducati ufficiale? (Marco Pezzoni)

MB: Questa è una bella domanda. Noi abbiamo avuto un aggiornamento di elettronica importante a Portimao e le gare dopo ci sono servite per sistemarlo perché non era facile. In più abbiamo avuto delle componentistiche che la Ducati ci ha fatto avere. Ma io credo che non sia obbligatorio per Akrapovic fornircelo, perché il regolamento parla di elettronica o di altri componenti della moto. Quello dovrebbe essere una personalizzazione, quindi dipenderà molto dal rapporto che Althea riuscirà a creare con Akrapovic. Io so che abbiamo una sponsorizzazione con loro e spero che per le ultime gare arrivi. Non credo che questo cambi radicalmente le prestazioni, ma se loro lo stanno usando sicuramente non va peggio dell’altro. Io spero che qualche piccolo aggiornamento arrivi per concludere sempre meglio, anche perché mi piacerebbe continuare in questa situazione anche in futuro e io vorrei finire bene per poi riprendere ancora meglio.

D: Nel 2016 si riconferma quindi il binomio Althea-Baiocco? (Fabrizio Crescenzi)

MB: Non lo so. Il capo (Genesio Bevilacqua, ndr) penso stia definendo il futuro della squadra e una volta definito io credo che nella sua testa abbia tutto chiaro, però non abbiamo parlato di molti dettagli. Una mia idea sarebbe di continuare qui perché mi sono trovato bene, sono cresciuto molto e credo che quando si collabora per più di una stagione i risultati migliorano, perché ci si conosce, perché si evitano degli errori che magari ho fatto io o che abbiamo fatto insieme, quindi proprio... detta così, mi piacerebbe continuare! Però vediamo se ci sono altre possibilità che magari potrebbero venir fuori e se magari riesco a finire nei primi 8 del campionato secondo me posso far comodo anche a qualche squadra. Questo non togliendo il fatto che se ci fosse la possibilità di continuare qui sarei felice di farlo, perché la squadra mi ha trattato bene e vorrei continuare.

D: Se ti chiamasse la MotoGP? (Marco Pezzoni)

MB: E’ difficile. Queste cose accadono magari per qualche interesse particolare oppure per dinamiche molto strane. Io adesso sono lontano da quello secondo me, e poi sono in una fase in cui mi sto costruendo credo una buona reputazione e fare un risultato negativo cancellerebbe tutto in un attimo, quindi secondo me conviene fare ancora un po’ di gruzzoletto qua e guadagnarsi la fiducia sempre di più. Io non vorrei fare mosse sbagliate perché a 30 anni bisogna fare i passi giusti, altrimenti rischi di perdere in fretta quanto di buono hai seminato.

D: Una domanda che ci pone la nostra collega Giulia Scalerandi. Hai provato l’esperienza del Bristish Superbike nel 2013 e non è andata molto bene…(Marco Pezzoni)

MB: Non è andata benissimo perché ho fatto solo qualche risultato nei 10, a volte 8° come a Silverstone, ricordo. Io sono andato nel 2013, al secondo anno che la Panigale girava. Se ricordate nel 2013 anche la Superbike ufficiale aveva grosse difficoltà. Noi eravamo veramente privati, ero con due meccanici e basta, quindi non eravamo pronti tecnicamente, ma al di fuori di ciò è stata un'esperienza che rifarei: magari con delle condizioni diverse, però rifarei perché il campionato è veramente bello e l’atmosfera che c’è nei box è bellissima, con i tifosi c’è una cultura un po’ diversa dalle altre nazioni quindi è stata una bella esperienza che mi ha insegnato molte cose.

D: Ricordo quella Panigale del 2013 che fece impazzire Ayrton Badovini e Carlos Checa (Marco Pezzoni)

MB: Facevano fatica loro che erano comunque nel team Alstare, team ufficiale che era quanto di buono ci fosse sulla piazza, ma non dimentichiamoci le squadre private. La moto era competitiva nella Stock, ma in configurazione Superbike faceva un po’ fatica. Poi in Inghilterra si corre con una centralina diversa, senza controlli elettronici e la moto perdeva tutte le sue caratteristiche. C’è stato bisogno di tempo. Adesso io sono sempre in contatto con quel team, siamo rimasti in buoni rapporti e sono migliorati molto, anche loro hanno fatto un passo in avanti con la moto.

D: Adesso c’è Hopkins con la Panigale…(Marco Pezzoni)

MB: Lui è uno che in Inghilterra è sempre andato molto forte quindi la moto è cresciuta perché anche Smrz prima di farsi male ha fatto qualcosa di buono. La moto è pronta adesso, anche se devo dirla tutta non è la moto perfetta per il British Superbike…piste molto sconnesse, molte buche, a volte qualche salto, quindi una moto che soffre un po’ le rigidezze della terra e occorre anche che l’asfalto sia liscio per farla lavorare bene e su quelle piste lì è un po’ difficile. Conta di più l’esperienza nel campionato inglese rispetto a molti aspetti tecnici, i nomi che stanno davanti sono sempre gli stessi.

D: Matteo volevo tornare indietro al contatto con Ayrton Badovini, perché non abbiamo capito bene la dinamica di come è successo (Marco Pezzoni)

MB: Guarda, io sono riuscito a distogliere l’attenzione da Niccolò che era stato massacrato per il suo episodio... sono riusciti in due giorni a fare un casino e tutta l’attenzione che aveva lui è venuta di qua perché è successo che nelle prove libere Ayrton era in scia dietro di me, io alla prima curva sono arrivato 2 metri lungo e lui si voleva infilare per andare dietro Guintoli che era davanti a noi. Ho fatto poi la seconda curva regolarmente andando alla corda e lui l’ho sentito che mi è venuto addosso e gli ho preso, purtroppo, penso il manubrio o qualcos'altro. Io non pensavo neanche che fosse caduto, poi ho visto bandiera rossa ma non ho pensato proprio che si fosse fatto male e quindi poi dopo mi sono sentito con lui e ci siamo chiariti. Ma quello è un episodio un po’ particolare. Dopo c’è stato anche l’episodio con Van Der Mark, ma è più fastidioso perché mi son preso la colpa di quello che prende la scia quando in realtà ero davanti a lui e ho fatto il tempo davanti a lui. Alla prossima gara lo vado a trovare al box e glielo ricordo perché hanno raccontato un po’ di bugie. Dopo quando sono ufficiali dicono quello che vogliono e da casa credono più agli ufficiali. Bisogna farsi rispettare un po’…

D: Ho sentito le lamentele di Ten Kate ai microfoni di Mediaset che diceva “Eh no, Baiocco ha preso un po’ la scia…” (Marco Pezzoni)

MB: Sì, ma infatti per me è veramente matto perché credo che abbia visto male: ho rivisto più volte la Superpole, sono uscito davanti e ho fatto il tempo davanti, quindi non so cosa ha visto. Magari Van Der Mark in quell’occasione era rimasto fuori ed era arrabbiato, ma non può prendersela con gli altri, anche perché poi in gara era più veloce quindi è stata una sceneggiata inutile. Però spero a Jerez di rifarmi in pista, in gara questa volta e non in prova…spero di rimettergli le ruote davanti in gara a Jerez.

D: Ducati sotto il controllo di Audi sta crescendo, tu cosa ne pensi? (Fabrizio Crescenzi)

MB: Sì, sta crescendo molto. Era normale che dopo anni in cui le moto Ducati in Superbike avevano vinto molto, hanno fatto un progetto diverso e anche vincente adesso. Ci vuole un po’ di tempo per raggiungere gli obiettivi. Io credo che Ducati sia un brand che non morirà mai a livello di fascino e di tutto. Poi noi facciamo presto a criticare le cose, però io credo che sia un'azienda che sta facendo tanto, che farà qualche errore e sicuramente lo farà, ma io per quel poco che ho visto stando nel test team ufficiale negli ultimi 2 anni hanno insegnato tanto. Sono persone che hanno l’anima da corsa e con l’arrivo dell’Audi si respira aria più fresca. Ora si investe di più, si fanno più modelli, hanno anche una gamma di moto stradali secondo me molto valide, da una moto semplice come la Scrambler a una 1299 Panigale che ha più elettronica della nostra Superbike, quindi secondo me stanno facendo delle grandissime cose. Io da italiano preferirei continuare qui e avvicinarmi di più alla squadra ufficiale.

D: A proposito di 1299, si vedrà in pista o il regolamento attuale non permette una cilindrata così alta per la Panigale? (Marco Pezzoni)

MB: Che io sappia quello è impossibile, perché la cilindrata della 1199 è già il massimo consentito. Quella è stata fatta per guadagnare sulle rivali giapponesi o sulla BMW ma comunque per uso stradale, per il cliente che magari soffriva di qualche cavallo e con questa moto qua ce ne sono anche troppi. Quella è stata fatta per scopo commerciale e non agonistico, perché non è omologabile né per la Stock né per la Superbike: è stata fatta per le vendite e io credo che abbiano fatto veramente un bolide. Molti componenti della moto sono poi adattabili alla nostra, magari noi abbiamo delle cose più articolate, ma parte veramente dallo stesso prodotto ed è veramente vicina come base ad una Superbike. Di solito quando prendi una Superbike e poi guidi una stradale c’entra poco, anche se è sempre lei, invece qua è la sorella minore.

D: Che moto guidi tutti i giorni? (Fabrizio Crescenzi)

MB: Nessuna, non ho moto a casa. Ho avuto per un periodo tempo fa una Brutale, ma ora niente perché quando vado per strada faccio fatica in quanto devo sempre guardare mille cose. Non sono più abituato. Quando sono a casa voglio stare tranquillo, in moto ci sono spesso ma per strada non ho moto. Mi piacerebbe tenere in garage quelle con cui ho corso, penso che quando smetterò di correre una moto la prenderò. Adesso sono stati giorni veramente caldi tra le trasferte, i viaggi e quando arrivi a casa non hai tanta voglia di andare in moto un’altra volta, anzi se stacchi un po’ quando poi arrivi alle gare ti viene più voglia. Non dico che ho paura, ma devi stare sempre attento e poi adesso ho una bambina piccola di 3 mesi, dovrei prendere un sidecar ma è troppo piccola...

D: A questo punto ci devi dire che macchina guidi…(Fabrizio Crescenzi)

MB: Ho un’Audi ma me la sono comprata, non me l’hanno regalata. Tanti possono pensare che essendo pilota Ducati me l’abbiano regalata ma me la sono comprata prima...

Marco Pezzoni

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