Ma chi è Jonathan Rea?

Il neo bi-campione del mondo nasce a Larne, in Irlanda del Nord, il 2 febbraio del 1987 e come tutti i piloti inglesi comincia la sua carriera nella velocità su pista, non disdegnando qualche comparsata nel motocross.

Debutta nel 2006 nel British Superbike arrivando al quarto posto e nel 2007 conquista il titolo di vice campione inglese della classe Supersport. Nel 2007 mette a segno anche una partecipazione alla 300 km di Suzuka, in coppia con Ryuichi Kyonari, ottenendo la vittoria finale.

Nel 2008 il grande salto nel Mondiale Supersport con la Honda del team Ten Kate. Ottiene 3 vittorie, un secondo e due terzi posti, classificandosi secondo nel Mondiale dietro all’australiano Andrew Pitt, al suo secondo titolo mondiale nella categoria. Nello stesso anno, il team Ten Kate lo promuove in Superbike facendogli correre l’ultimo round della stagione a Portimao. Ottiene i suoi primi 14 punti frutto di un 4° ed un 15° posto.

Nel 2009 è pilota titolare del team Ten Kate Honda insieme a Carlos Checa ed al giapponese Ryuichi Kyonari. Chiude il suo primo Mondiale intero al 5° posto con 315 punti. Piazza anche le prime 2 vittorie in carriera in Superbike a Misano e al Nurburgring, entrambe in gara-2.

Nel 2010 è pilota di punta del team Ten Kate Honda insieme al tedesco Max Neukirchner. Chiude il campionato al 4° posto con 292 punti, 4 vittorie, 1 pole e 5 giri veloci, ma anche il primo infortunio della carriera. Nelle prove del round di Imola, infatti, si rompe il legamento scafo-lunare del polso sinistro, che lo costinge a saltare il round romagnolo e gara-2 a Magny Cours.

Nel 2011 è ancora la punta di diamante del team Ten Kate Honda. Termina il campionato al 9° posto con 170 punti e 2 vittorie. Perde 3 round per infortunio (Aragon, Brno e Silverstone) e non prende parte al round di Misano.

Le cose migliori con una Honda al limite dello sviluppo le farà però vedere nel triennio 2012-2013-2014, con tanti addetti ai lavori che si chiedono cosa lo spinga ancora a rimanere in Honda e non cercare invece una nuova sfida: nel 2012, alla guida della CBR1000RR sempre del team Ten Kate, ottiene 2 vittorie e termina il Mondiale al 5° posto con 278,5 punti, in un campionato che lo vede sul podio altre quattro volte con altrettanti secondi posti.

Sempre nel 2012 la Honda gli chiede di andare in MotoGP a sostituire l’infortunato Stoner. Prende l’impegno con serietà e nelle due gare di Misano ed Aragon ottiene una bella top ten in entrambe le gare (8° a Misano e 7° ad Aragon)

Nel 2013 è sempre nel team Honda che da quell'anno assume come sponsor Pata. Il nuovo partner di Rea è l’inglese Leon Haslam. La sfortuna si abbatte però sul pilota nord-irlandese al Nurburgring: infortunio alla gamba in gara-1 e stagione finita per lui, che fino a quel punto aveva ottenuto 1 sola vittoria.

Il 2014 per Jonathan è l’anno chiave. Rimane ancora in Honda e nuovamente con Haslam al suo fianco. Fa vedere le cose migliori in questa stagione con una Honda che sembra arrivata al limite dello sviluppo. Chiude il campionato al 3° posto con 4 vittorie e 9 podi complessivi.

A fine 2014 la svolta della carriera. Annuncia il passaggio in Kawasaki ufficiale per il 2015 al fianco del campione 2013 Tom Sykes. Accettando l’approdo in Kawasaki sceglie di mettersi in gioco e cercare di capire come potersi cucirsi addosso la ZX10R dopo aver portato al limite la Honda CBR1000RR.

Fin dai primi test invernali si dimostra velocissimo e riesce ad interpretare al meglio la nuova ZX10R, che Kawasaki consegna a lui e a Tom Sykes. Grazie al cambio regolamentare che in un certo senso riporta le Superbike a quello che erano alle origini, trova un ottimo feeling con la nuova arma e nei primi cinque round ottiene 8 vittorie e 2 secondi posti, mentre Sykes fatica a trovare il feeling con la moto. Nella seconda parte della stagione ottiene altre 6 vittorie che lo guidano verso il suo primo titolo in carriera. Titolo che coglie a Jerez grazie ad un 4° posto in gara-1, con Kawasaki che vince anche il titolo costruttori. Il campionato lo chiude con 548 punti, a meno 4 dal punteggio massimo di 552 ottenuto da Edwards nel 2002.

Per il 2016 sono ancora Rea e la Kawasaki pilota e moto da battere. Nei test invernali Sykes si avvicina nei tempi al suo compagno di box, ma in gara gli manca ancora qualcosa per essere al livello di Rea. La stagione gira quasi perfetta, salvo qualche piccolo problema tra cambio e freno motore che non lo lasciano tranquillo ma che comunque gli consentono di arrivare al traguardo. Nei primi quattro round ottiene "solamente" 5 vittorie e 8 podi complessivi. Il suo avversario rimane comunque il compagno di box Sykes che cerca in tutti i modi di arginarne lo strapotere. In Thailandia non mancano le polemiche tra i due galli nel pollaio Kawasaki, con Tom primo davanti a Jonathan in gara-2. Si ritira a Laguna Seca in gara-2 ed in gara-1 al Lausitzring, a causa di problemi al cambio che frenano la sua rincorsa al bis mondiale. Si rifà subito in gara-2 sempre al Lausitzring sotto l’acqua, anche grazie al clamoroso errore di Sykes. Negli ultimi tre round lascia strada ad uno scatenato Davies autore di tre triplette. A Magny Cours è 4° e 2°, a Jerez è 3° e 2°, ma il titolo ancora non arriva. Occorre quindi attendere le luci artificiali del Qatar per festeggiare in gara-1, grazie al 2° posto ed al contemporaneo 4° di Sykes. In gara-2 lascia strada al compagno, regalandogli il titolo platonico di vice-campione.

Con il secondo titolo conquistato in Qatar, Jonathan Rea diventa il secondo pilota a fare back-to-back iridato, dopo Carl Fogarty nel biennio 1998-1999 e 1994-1995.

Per il 2017 la squadra Kawasaki sarà ancora il team da battere, ma dovrà farsi trovare preparata per le nuove sfide che li attenderanno, a cominciare dalla nuova coppia Ducati formata da Davies e Melandri.

Marco Pezzoni

 

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