Una delle novità più attese dell'ormai imminente Gran Premio del Belgio riguarda senza dubbio la messa al bando (o quasi...) dei sistemi di partenza assistita. Dalla gara di Spa, infatti, i piloti dovranno intervenire manualmente allo spegnimento dei semafori, gestendo lo stacco della frizione e regolando il patinamento delle ruote nella fase di accelerazione, con tutte le prevedibili difficoltà (almeno nelle prime occasioni) che tale novità potrà comportare. Lo scopo di tale imposizione, voluta dalla FIA, è proprio quello di rendere maggiormente incerte e imprevedibili le fasi di partenza, conferendo al pilota maggiori responsabilità in tali momenti delicati e, talvolta, decisivi.

Niente più start "telecomandati", dunque: ma, concretamente, cosa cambierà a livello tecnico? L'intervento principale è stato effettuato nell'ambito di tutta quella serie di operazioni riconducibili al nome di "bite-point finder". Il BPF non è altro che la procedura elettronica che fino alla gara di Budapest consentiva al pilota di "aiutare" la centralina ad individuare i migliori settaggi necessari a garantire uno stacco ideale della frizione e la migliore gestione della coppia in accelerazione. Era diventata, infatti, una consuetudine quella di vedere i piloti impegnati ad affrontare svariate simulazioni di partenza durante le prove libere nel corso del weekend, specialmente in uscita dalla corsia box. I secondi trascorsi con la monoposto ferma davanti al semaforo, prima di scattare verso la pista, erano necessari proprio al fine di consentire al sistema di individuare una serie di parametri da "memorizzare" al fine di garantire la migliore partenza nella gara della domenica. In pratica, venivano immagazzinati una serie di dati relativi alle condizioni di aderenza dell'asfalto ed alla temperatura dello stesso, nell'auspicio che poi le medesime situazioni potessero ripresentarsi al momento dello spegnimento dei semafori. Proprio da tale margine di errore derivava infatti la qualità dello start "assistito", con una variazione anche di pochi gradi delle temperature che poteva avere delle ripercussioni significative sulla procedura del "bite-point finder". Il tutto senza contare che le monoposto ferme nelle prime file della griglia avevano la possibilità di poter ottimizzare meglio tali settaggi, a vantaggio di chi scattava dalle retrovie proprio per il fatto di poter rimanere più a lungo posizionati nella propria piazzola in attesa dello start.

Dalla gara di Spa, però, queste procedure diventeranno soltanto un lontano ricordo. O quasi: difatti, il punto ideale di stacco della frizione d'ora in avanti potrà essere settato soltanto prima che la vettura abbandoni i box per affrontare i giri di formazione che precedono l'allineamento in griglia. In pratica, il pilota sarà chiamato a cambiare manualmente i settaggi, in maniera tale da individuare in maniera autonoma il migliore punto di stacco della frizione. Questo almeno sino al termine del primo giro, quando gli ingegneri potranno nuovamente intervenire in funzione dei pit-stop successivi. Insomma, definirla "rivoluzione delle partenze" appare un tantino fuori luogo: nessuna messa al bando dell'elettronica e nessun software verrà disattivato, tant'è vero che il sistema di antistallo rimarrà regolarmente in funzione. Di sicuro, questa novità aiuterà ad avere un po' più di "pepe" nelle delicate fasi del via, aumentando il margine d'incertezza e dando al pilota qualche grattacapo in più da affrontare.

Marco Privitera

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