La nuova Kawasaki Z900RS, concessaci in prova dai ragazzi di Automotomania di Roma, si è dimostrata un’ottima compagna di viaggio. Lo stile retrò, che rimanda con alcuni dettagli alle Z2 degli anni 70, si sposa perfettamente con una ciclistica reattiva ed un motore rivisto per offrire più coppia a regimi più bassi. I consumi, in ambito autostradale, si attestano intorno ai 21 km/l.

DA FERMA FA GIRARE TUTTIKawasaki Z900RS 2

Quando da Automotomania mi hanno offerto la Kawasaki Z900RS per un weekend, la mia mente nostaglica è andata direttamente allo stile della prima Z750. E non parlo di quella recente, bensì del modello introdotto negli anni 70 che veniva comunemente definito “Z2”. Una moto di un fascino e di una bellezza uniche, riportate con un tocco moderno proprio sulla nuova Kawasaki Z900RS che ne richiama i dettagli come la coda e la sella, oltre che la forma del serbatoio. Il vecchio faro è stato sostituito con un’unità full led, le frecce hanno un look più affilato, ma resta il doppio indicatore analogico tachimetro/contagiri, con al centro un piccolo schermo digitale che indica benzina, consumi, livello del KRT e temperatura.

I CONTENUTI DELLA Z

Kawasaki Z900RS 4

Passando alla sostanza, la moto riprende il motore della Z900 “normale”, modificato però opportunamente nell’erogazione non solo per avere una moto più fluida, ma soprattutto per avere una quantità di coppia nettamente superiore a regimi più bassi. La RS riprende benissimo già dai 2500 giri, ma anche sotto si presta a qualche maltrattamento senza strappare o mettere in difficoltà il pilota. La curva di coppia arriva fino ad 8500 giri, oltre i quali però si avverte la differenza rispetto al modello base dove si aveva la spinta maggiore. Poco male, perchè per l’uso pensato per la RS avere una marcia più alta a giri minori comporta anche consumi inferiori, che nel nostro test di più di 400 km si sono aggirati intorno ai 21 km/l!

Kawasaki Z900RS 5

UNA CICLISTICA SINCERA

Per quanto non sia affilata come la sorella, ai ritmi normali è ben difficile mettere in difficoltà la Kawasaki Z900RS. Le coperture Dunlop si sposano perfettamente con un setup abbastanza morbido, che però non va in crisi se non ci si mette di impegno a disturbarne l’equilibrio. Anche nei curvoni veloci autostradali la RS rimane perfettamente in traiettoria, mantenendo un certo aplomb anche sui separatori dei ponti. Giusto quando si cerca la piega accentuata si può avvertire del movimento dall’anteriore, ma mai ad un livello da mettere a rischio la sicurezza del pilota. In definitiva, la Kawasaki Z900RS resta la moto perfetta per chi vuole aggiungere ad una ottima moto lo stile indimenticabile delle Cafe Racer degli anni 70, senza rinunciare alle prestazioni.

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Alex Dibisceglia