"Volevamo usare la tecnologia per esaltare le abilità del guidatore senza interferire con il piacere di stare dietro il volante", queste le parole di José del R. Millán, a capo del team di ricerca. A questo punto non ci sono più dubbi sul futuro delle auto che saranno senz'altro a guida autonoma, ma questa novità rivoluziona l'immaginario di autovettura distante dal piacere di guida così come siamo abituati. Attraverso una cuffia, ed attraverso una serie di sensori, l'interfaccia legge all'istante l'elettroencefalogramma ed è in grado di tradurre gli impulsi in comandi. In questo modo è sempre l'essere umano a comandare l'auto, ma lo farà attraverso il pensiero. Potrà, dunque, accelerare, cambiare direzione, deviare ostacoli o frenare. Il tutto senza muovere una mano, ma contemporaneamente riducendo i tempi di reazione.

L'interfaccia incrocia infatti i dati provenienti dai sensori esterni dell'autovettura con i comandi del guidatore e può intervenire in caso di situazioni pericolose. "Se ti stai avvicinando al semaforo rosso e ti prepari a frenare, la macchina ti assiste in anticipo ma se il tuo cervello non mostra l'intenzione di frenare, l'auto ti avverte": questo un piccolo esempio portato da Mill per spiegare quanto possa essere efficiente questo sistema. Da molti questo viene definito "intelligente" perché si adatta al singolo guidatore apprendendo e personalizzando lo stile di guida. Attraverso il software si possono caricare una miriade di dati, tra cui i percorsi abituali ed altro ancora.

Lo sviluppo tecnologico dell'auto sta compiendo passi da giganti ed il futuro ci riserverà grandi novità: anche quest'ultima svelata a Las Vegas ne farà sicuramente parte. Non mancheranno detrattori, ma questo è il solco che sembra essere sempre più marcato: la guida autonoma entrerà inevitabilmente a far parte della nostra vita.

Fabrizio Crescenzi

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