Non è stata semplicemente la classica gara di fine stagione, destinata a chiudersi in sordina solo per il fatto che il titolo più ambito (quello della classe LMP1) fosse già stato assegnato. La 6 Ore del Bahrain verrà ricordata per essere stato l'ultimo appuntamento prima di voltare pagina, per un Mondiale Endurance che dal prossimo anno non vedrà più la casa tedesca al via nella classe regina e che darà vita alla super-stagione 2018-2019, distribuita su un arco temporale di ben tredici mesi.

Ed in effetti si respirava un'atmosfera alquanto particolare nel paddock di Sakhir, con un mix tra ultimo giorno di scuola (o quasi, visti i test in programma da domani) e un velo di malinconia per un passato che ben difficilmente tornerà, almeno a breve termine. Eppure, la gara ha regalato spunti interessanti, deliziando il (poco) pubblico presente e il palato di un'ospite d'eccezione come Fernando Alonso, il quale domani si calerà nell'abitacolo della Toyota TS050 Hybrid per prendere parte ai rookie-test che costituiranno il preludio alla sua ormai probabile presenza alla prossima 24 Ore di Le Mans. La battaglia non è mancata sin dalle battute iniziali tra le quattro vetture presenti in LMP1, almeno fino a quando il birillo incastratosi nel fondo vettura della 919 Hybrid di Bernhard non ha pesantemente penalizzato l'equipaggio numero 2. 

Le emozioni non sono mancate nemmeno in seguito, quando la Porsche #1 è entrata in collisione con la 911 #86 del Gulf Racing Team rimediando una foratura che ha reso obbligatoria una sosta extra ai box. Un episodio accaduto in curva 1, esattamente dove poco prima ad essere vittima del medesimo malinteso era stata la Toyota di Kobayashi con la RSR di Christensen. Il tutto senza dimenticare anche la "comparsata" di un gatto, il quale ha pensato bene di farsi un...giretto in pista nel terzo settore, prima di dedicarsi a più miti attività serali.

Ad approfittarne è stata dunque la Toyota #8, con la casa giapponese che ha così colto il suo quinto successo stagionale in un'annata dove ha evidenziato una notevole crescita quando ormai era troppo tardi. Porsche non è riuscita a chiudere come avrebbe voluto, ma abbandona la categoria con un altro doppio titolo ed un curriculum impressionante di successi raccolti durante la propria permanenza nel WEC.

Ma la serata si è colorata di rosso grazie al duo di AF Corse formato da James Calado e Alessandro Pier Guidi, capaci di conquistare il titolo piloti dopo che il titolo costruttori GT era già stato messo in cassaforte a Shanghai. Bello il gesto del britannico del finale quando, ormai forte del successo in tasca, ha proposto via radio l'arrivo in parata cedendo la vittoria di tappa ai compagni Sam Bird e Davide Rigon. 

Come detto, in LMP2 Bruno Senna e Julien Canal si sono imposti precedendo le Oreca #38 e #13, mentre in GTE Am è arrivata la prevedibile vittoria dell'Aston Martin con Pedro Lamy, Paul Dalla Lana e Mathias Lauda. Niente da fare per Matteo Cairoli, il quale ha comunque disputato una stagione eccellente segnalandosi come uno tra i migliori giovani del Mondiale.

E adesso l'attesa riparte: verso un lungo inverno che precederà il prologo del Paul Ricard (6-7 Aprile) e l'esordio della nuova stagione, in programma a Spa il 5 Maggio. Ma quante cose saranno cambiate nel frattempo...

Da Sakhir (Bahrain) - Marco Privitera