Finalmente Colton Herta! Il californiano del team Andretti ha portato a casa la prima vittoria stagionale nel GMR Grand Prix, disputato sullo stradale interno dell’Indianapolis Motor Speedway. Pioggia, testacoda, incidenti, caution: non è mancato nulla alla gara di stasera, che si è chiusa con qualche giro di anticipo per limiti di tempo. A completare il podio sono Simon Pagenaud e Will Power, che in questo modo si porta a casa la leadership del campionato.

Colton e team Andretti perfetti, ma che spettacolo!

La gara, iniziata con 30 minuti di ritardo, è stata dichiarata subito bagnata dagli stewards, obbligando così tutti i piloti a montare gomme rain. Al secondo giro, però, Herta è stato il primo, dalla 14° posizione, ad andare a montare le gomme da asciutto. Perfetta la chiamata di papà Bryan, che ha permesso al giovane californiano di trovarsi primo dopo la prima caution causata dal testacoda di Palou, in giornata nera.

Il primo giro con gomme slick, su pista ancora umida, è da cineteca, con tanto di traverso e sorpasso al limite su un comunque combattivo O’Ward. Una volta presa la prima posizione, la gara di Herta è stata veramente inossidabile; neanche la fitta pioggia finale e le tante caution hanno potuto nulla contro il pilota di casa Andretti. Vittoria meritatissima per lui, che va a riprendersi con gli interessi quella gettata al vento a Long Beach.

Dietro Herta, l’esperienza in un GP così caotico l’ha fatta da padrona. Un Simon Pagenaud esente da errori ha potuto festeggiare un ottimo secondo posto, mentre il poleman Power non si è fatto prendere dal panico dopo una brutta partenza, arrivando così in terza piazza finale, facendo segnare il podio numero 87 in carriera.

Peccato per Montoya, Ericsson ai piedi del podio

Al rientro nella categoria, in quello che doveva essere una specie di riscaldamento pre-Indy, Juan Pablo Montoya stava andando a cogliere un risultato importantissimo, in top-6. A pochi minuti dal termine, però, il colombiano è andato a sbattere contro le barriere, vanificando quanto di buono fatto fino a quel momento.

Chi si rivela un pilota bravo a destreggiarsi nel caos è sicuramente Marcus Ericsson, quarto al traguardo in una giornata nerissima per il team Ganassi. Quinto un combattivo Conor Daly, mentre ottima è la settima piazza colta da Callum Illot, in continua crescita nella categoria a stelle e strisce. Chiude la top ten Scott Dixon, in recupera dalla ventesima posizione, autore di un sorpasso da pelle d’oca per sdoppiarsi da Herta.

O’Ward pasticcia, poi tenta l’impresa

Chi sembrava poter contendere la vittoria a Colton Herta era sicuramente Pato O’Ward. Il messicano, però, al giro 42 ha tentato un attacco troppo ottimista sullo statunitense, andando a girarsi e toccando l’ala del team mate Rosenqvist, settimo sotto la bandiera a scacchi. Nonostante ciò, per lui il podio sembrava a portata di mano, ma la scelta di non fermarsi ai box per montare gomme rain non ha pagato, e, alla fine, è stato comunque costretto al pit.

Giornata terribile per i tre piloti in testa alla classifica fino a prima della gara. Palou si è girato dopo pochi giri, e la sua gara da lì in poi si è rivelata un vero calvario. Josef Newgarden, invece, è stato toccato da Jack Harvey e costretto a fermarsi lungo la pista a causa di una foratura. Infine, Scott McLaughlin ha gettato al vento un’ottima prestazione con due testacoda negli ultimi giri di gara, chiudendo 18°.

Qui la classifica finale completa. Una gara totalmente folle, che alla fine però ha premiato il pilota che ha commesso meno errori e che forse meritava più di tutti questo trionfo. Difficile trovare un modo migliore per aprire le due settimane che portano alla 500 Miglia.

Nicola Saglia