F1 LIVE 🔴 GP Abu Dhabi 2025 - Gara

Credits: Pirelli Media Library
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Nonostante nel corso del campionato abbia assunto il ruolo di catalizzatore di critiche, spesso dando l'impressione che il Mondiale fosse oltre le sue possibilità, Lando Norris ha portato a casa il titolo iridato del 2025. L'inglese ha conquistato il Mondiale Piloti nella sua settima stagione nella massima Formula, in una carriera nel Circus che, per ora, lo ha visto legato esclusivamente alla McLaren.

2025, prima parte

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Il successo dell'inglese non può prescindere dal lavoro svolto dalla scuderia di Woking che, sfruttando l'inerzia di un 2024 in forte ascesa, dall'inizio del campionato metteva nelle mani dell'inglese e del compagno di squadra, Oscar Piastri, il modello MCL39, la vettura migliore del lotto, soprattutto in termini di finestra di impiego e gestione delle gomme. Parlando di abilità di guida, Lando Norris si presentava al via del campionato approssimativamente come lo stesso pilota visto in azione nel 2024, capace di grande sensibilità e di una buona velocità, ma senza quella spinta extra data dal leggere le circostanze e portare a casa il risultato migliore.

Nella prima metà di campionato ha messo in scena gare come quelle disputate a Melbourne, Montecarlo o Red Bull Ring, dove semplicemente non si poteva mettere in discussione. Al netto di questi episodi, la prima parte dell'anno è stata altalenante e questo ha dato agio a Piastri nel prendere il largo in classifica, innescando una serie critiche, da parte degli osservatori esterni, su una possibile fragilità nella tenuta mentale, cosa di cui il compagno di squadra australiano pareva immune.

Andando a ritroso nel tempo, nella prima parte dell'anno, Norris aveva in mano una monoposto molto prestazionale, ma sulla quale il rapporto di fiducia non era al 100%: in più di un'occasione, nonostante il potenziale fosse lì dietro l'angolo, l'inglese si è spinto oltre i limiti, pasticciando in maniera evidente. A Jeddah, per esempio, nonostante fosse il pilota potenzialmente più veloce, non ha resistito alla tentazione di rincorrere la differente velocità di Piastri all'ingresso della curva 4, finendo con il danneggiamento della monoposto.

La situazione, dal punto di vista del feeling, è andata migliorando per il pilota inglese con la modifica sulla geometria delle sospensioni anteriori introdotta in Canada, nonostante un roboante zero rimediato a Montreal, un risultato gettato alle ortiche per via di una manovra evidentemente grossolana nei confronti del compagno di squadra. Con la pausa estiva il Mondiale pareva una questione a due tra i piloti McLaren, con Piastri in netto vantaggio.

2025, seconda parte

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Il cambio di passo arrivava con una nota particolarmente stonata, il ritiro per noie tecniche di Zandvoort, che lo proiettavano a 35 punti dal compagno di squadra, praticamente un divario difficilmente colmabile a parità di vettura. Il click sembra di tipo mentale, visto che da quel punto Norris non è parso più celebrare eccessivamente i successi o prendere troppo duramente gli insuccessi, come capitato nella prima fase della stagione. A tal proposito dichiarerà:

“Ci sono stati sicuramente periodi molto più difficili, che ho cercato di evitare il più possibile. Penso che la mia mentalità e le mie emozioni in generale, in un certo senso, siano migliorate, e questo è un bene per me. Non che io sia una persona emotiva, ma ci tengo. Quindi, per quanto riguarda l'eliminazione di alcune di queste preoccupazioni, mi ha aiutato”.

Il trittico COTA, Interlagos e Città del Messico vedranno Lando Norris, finalmente a suo totale agio con il mezzo, ricucire lo strappo con la vetta ed issarsi in cima al campionato, per poi correre “da ragioniere” le restanti gare. La stagione non finirà, però, con un duello tra Norris e Piastri, ma con due punti di vantaggio su Max Verstappen e uno score di vittorie stagionali che vede l'olandese prevalere per otto a sette. Differentemente da quello che si può pensare, la MCL39 rappresentava la miglior monoposto in pista, ma McLaren non ha agito da pacchetto dominante.

Innanzitutto la scuderia di Woking, grazie alla prima parte di campionato, ha potuto permettersi una chiusura dei rubinetti sullo sviluppo del progetto in quel di Silverstone e comunque vincere in anticipo il Campionato Costruttori, mentre la scuderia di Milton Keynes (nonostante il terremoto Horner) ha deciso di portare avanti lo sviluppo della RB21 in una fase inoltrata della stagione, cosa che ha consentito un certo riavvicinamento tra le monoposto. Secondariamente abbiamo le…papaya rules, ovvero un nome ridicolo per descrivere una gestione dei piloti basata sull'indecisione totale nell'indicare il cavallo su cui puntare e che spesso ha costruito in pista delle mostruosità strategiche. Questa mefistofelica combinazione ha dato modo a Verstappen, uno che quando vede le occasioni le sfrutta, di avvicinarsi pericolosamente.

Diciamolo apertamente: Lando Norris non ha disputato una stagione perfetta o immune da critiche. Rispetto ad un Max Verstappen, che rappresenta il pilota più completo di tutto lo schieramento sotto molti punti di vista, nella stagione dell'inglese vediamo ancora delle sbavature (i duelli corpo a corpo proprio con l'olandese, la partenza di Las Vegas, il modo non proprio lineare di gestione in Qatar, per citare qualce esempio).

Per quanto determinate peculiarità siano ancora presenti, chi vince ha sempre ragione, quindi dobbiamo sottolineare come Lando Norris sia riuscito a mettere da parte le note stonate e vincere il titolo. Altri, probabilmente, non avrebbero avuto la stessa capacità e quindi su questo concetto va valutato il Mondiale 2025 dell'inglese. Ora che Lando fa parte dei trentacinque piloti che hanno vinto un Mondiale in settantacinque anni di F1, si sarà sbloccato qualche altro meccanismo? Cosa riserverà il futuro da questo punto di vista? Ai posteri l'ardua sentenza.

Luca Colombo