GT | Alla scoperta della Ferrari 296 GT3 EVO
Ferrari mostra al pubblico il nuovo gioiello che correrà dal 2026 in tutti i vari campionati GT3

Ferrari ha presentato a Spa la versione EVO della 296 GT3. Il marchio di Maranello ha svelato ai media presenti, tra cui LiveGP.it, l'inedita vettura che debutterà sulla scena internazionale il prossimo anno.

La nuova Ferrari 296 GT3 EVO
Antonello Coletta (Global Head of Endurance and Corse Clienti), ha commentato poco dopo la presentazione ufficiale.
Siamo soddisfatti di quanto è stato fatto. Arriviamo da un modello che ha vinto già di più della 488 nonostante un cambio radicale rispetto al passato. Abbiamo messo le mani su tanti aspetti, ora siamo sotto il periodo di omologazione e vedremo se dovremo affrontare dei cambiamenti. Possiamo definirla una ‘rivoluzione dell’evoluzione’.
Il manager italiano ha continuato dicendo:
Abbiamo sempre spostato degli elementi da una vettura all’altra, ma tutto è cambiato per la 296 GT3. La 24h Daytona potrebbe essere l’evento giusto per debuttare, non è facile in ogni caso preparare il tutto visto che i primi eventi sono dall’altra parte del mondo. Dipende anche dalle esigenze dei nostri clienti. Non si arresta mai lo sviluppo di una macchina. Purtroppo con la GT3 hai pochi cambiamenti a disposizione perché l’omologazione del veicolo è una ad inizio anno. Circa sei mesi fa abbiamo iniziato a spingere forte sul progetto EVO ed ora siamo qui per la presentazione. L’aereodinamica è certamente uno dei punti da cui partire. In pista poi vedi se il lavoro fatto in studio ed in galleria del vento ha fatto il suo dovere. Abbiamo lavorato molto soprattutto sul permettere all’auto di non ‘soffrire’ nell’aria sporca degli altri rivali”.

Andrea Bertolini: “Ogni particolare è stato analizzato per fare la differenza”
Andrea Bertolini non poteva mancare tra i protagonisti presenti a Spa ai margini della presentazione. L'ex campione del mondo FIA GT e non solo è stato direttamente coinvolto nello sviluppo della 296 GT3 EVO insieme ad Alessio Rovera ed ad Alessandro Pier Guidi.
Realizzare una ‘EVO’ è più complicato rispetto ad una vettura nuova perché devi cercare il dettaglio in ogni occasione. La cosa che è stata fatta rispetto ad altre volte ogni particolare è stato analizzato per fare la differenza, avevo fatto qualcosa di simile solamente con la F1 in passato. Abbiamo coinvolto più di una vettura cercando si simulare il ‘vero traffico’ con celle di carico differente e non solo. Abbiamo provato a Monza, Mugello e Vairano con Alessandro Pier Guidi ed Alessio Rovera. L’attività che abbiamo portata a casa è stata molto importante, qualcosa che mi ha arricchito ed è incredibile la percezione dell’aria sporca che hai quando ti trovi in scia di un rivale”.
Il pilota Ferrari, ritirato dalle competizioni al termine della 3h Monza dello scorso giugno valida per il GT World Challenge Europe Powered by AWS, ha continuato dicendo:
“Ci sono tanti aspetti che sono cambiati a partire dalla modifica dei rapporti del cambio, un aspetto importante che ci portava a soffrire in certi tracciati. Il diffusore nuovo, l’ala creata per permettere ai meccanici di intervenire velocemente oppure le modifiche ai freni sono altri aspetti fondamentali che abbiamo migliorato ed ottimizzato. Non è cambiato molto nell’abitacolo, ma siamo riusciti a rendere il cockpit più ‘fresco’. La 296 GT3 EVO è più ‘prevedibile’ e ti permettere di anticipare ogni comportamento. Una vettura impegnativa da guidare rende tutto più complicato e ricordiamo che la maggior parte di queste auto è utilizzata da dei privati. Questo è sempre qualcosa da tenere in considerazione”.

Bénédicte Prioul: “La macchina è cambiata tanto”
Ultima persona di spicco, ma non meno importante, è certamente Bénédicte Prioul, Head of Race Cars Development.
La macchina è cambiata tanto. Anche ai pit stop abbiamo pensato di agevolato il lavoro dei meccanici soprattutto nella zona posteriore. Ora i meccanici possono con una semplice operazione sistemare l’inclinazione dell’ala oltre alla chance di staccare tutta la parte inferiore del veicolo velocemente. La simulazione è difficile da compiere soprattutto nell’aria sporca. Noi siamo arrivati sul tracciato con un progetto che è stato precedentemente analizzato anche in galleria del vento. Poi la pista ti dà un riscontro certo in cui chiaramente anche il pilota svolge un ruolo fondamentale. Abbiamo decido di cambiare la versione ‘base’ del cambio modificando i rapporti della trasmissione. Chiaramente sono previsti dei pacchetti specifici per tracciati unici come Le Mans vista la conformazione unica della pista.
Da Spa - Luca Pellegrini