Jaume Masia ha finalmente coronato il sogno di laurerarsi campione del mondo Moto3. Il pilota di Algemesi ricorderà la giornata che gli ha regalato il primo titolo mondiale, arrivato con il successo di Lusail, il decimo della carriera. Il trionfo in Qatar non cancella però delle macchie importanti, in seguito al gioco di squadra adottato da parte di Leopard Racing ed a due manovre non propriamente ortodosse dello spagnolo che non hanno ricevuto penalità.

La carriera di Masia

Jaume Masia, classe 2000, nasce ad Algemesi, vicino Valencia. Dal 2014 al 2017 corre tra Red Bull MotoGP Rookies Cup e CEV (ora JuniorGP). L'ingresso nel mondiale avviene nel 2017 grazie a Fiorenzo Caponera in sostituzione dell'infortunato Darryn Binder. Alla prima gara, in Austria, ottiene un ottimo nono posto, risultato che gli vale la conferma a tempo pieno per il 2018, che chiude in tredicesima posizione. Nel 2019 arriva la prima vittoria, in Argentina. Nel 2020 passa al Leopard Racing e porta a casa una doppietta nei due appuntamenti di Aragon.

L'avventura con Honda dura però solo un anno, perché nel biennio 2021/22 passa a KTM con la squadra di Aki Ajo, con cui vince tre volte. Nel 2023 Masia ritorna in Leopard Racing, compagine con la quale ha conquistato il tanto agognato titolo mondiale. La sua stagione lo ha visto salire sul podio per tre volte nelle prime cinque gare, centrando la vittoria ad Assen ed in seguito cogliendo due zeri consecutivi a Silverstone e al Red Bull Ring. Il #5 ha chiuso in seconda posizione a Barcellona e Misano, per poi trionfare in India e Giappone. A seguire tre corse di fila senza salire sul podio e poi il ritorno in Malesia con un terzo posto, seguito dal successo decisivo colto in Qatar.

Titolo sì, ma quante polemiche!

Per Jaume Masia il mondiale Moto3 2023 arriva al termine di una prova non semplice. In molte fasi di gara il pilota di Valencia è parso molto, se non troppo, aggressivo, tanto da portare largo più volte il principale rivale Ayumu Sasaki. La condotta in questa fase di gara ha coinciso con un'ammonizione ufficiale. Fortunatamente per lui, nella seconda parte di gara il suo compagno di squadra Adrian Fernandez ha fatto il bello e cattivo tempo con Sasaki, facendogli perdere a sua volta molto tempo.

Il pilota nipponico ha dovuto sudare le famose sette camicie nel tentativo di liberarsi di Fernandez, cosa riuscita non senza rischi. Nel post gara sono divampate le polemiche, con accuse da parte di Intact GP nei confronti di Leopard Racing per questo gioco di squadra non propriamente etico. I social sono esplosi nel commentare questo episodio, con tanti utenti a dare addosso a Masia. Se a molti lo spagnolo non è mai piaciuto per il suo proverbiale stile di guida aggressivo, di certo non piacerà nemmeno ora dopo quello che ha fatto.

Le parole del campione

Jaume Masia ha voluto analizzare quello che è successo con Ayumu Sasaki nel GP del Qatar, parlando anche di tutta la stagione. Di certo lo spagnolo non le ha mandate a dire...

"Ho lottato con grande entusiasmo e con la sensazione che avrei lottato per altri 20.000 giri, non mi sono mai stancato, ho avuto una forza incredibile per tutta la gara e sapevo che ce l'avrei fatta. La mia intenzione era quella di continuare a dare del filo da torcere a Sasaki, avevo una voglia incredibile, ma alla fine mi hanno calmato, anche se anche lui ha continuato ad essere sporco. Mi sembra molto ingiusto. Dalla Malesia avevamo addirittura una strategia per Adrián di seguire Sasaki e trovo vergognoso e inaccettabile che la Direzione Gara si abbassi al punto di dirci che Adrián non può seguire Sasaki, dirci che non poteva dargli fastidio, che era ingiusto, che non potevo intralciarlo, di seguirlo e basta. Non so cosa pensare. Alla fine alla faccia loro ha vinto uno spagnolo."

Le dichiarazioni sul titolo

"Alla fine non ci credi finché non succede. Ce lo meritiamo come nessun altro. Ancora non riesco a trovare le parole. Non posso credere di essere un campione del mondo. È una sensazione incredibile. Tanti anni lottando, allenandomi, facendomi male e non essendo sicuro di continuare a correre o meno. Voglio ringraziare la squadra per tutto quello che mi ha dato e soprattutto tutte le persone che mi stanno guardando da casa, un ringraziamento ai miei genitori per tutto quello che hanno fatto per me. Anche il mio compagno mi ha aiutato molto. Tutti mi hanno aiutato molto, non posso dire altro che grazie a tutti." 

Assenza lampante la famiglia. Jaume spiega perché 

"I miei familiari non sono venuti, non hanno voluto disturbare... Sono state settimane un po' complicate, soprattutto questo weekend. Ieri ho fatto fatica a far segnare dei tempi buoni e avevo tanti dubbi, è normale, siamo umani e tutti abbiamo dei dubbi, quindi con l'aiuto di tutta la mia squadra mi sono calmato e sono uscito a lottare, a dare il massimo e quello che ho fatto è straordinario."

Giacomo Da Rold