Il Circus della F1 fa tappa all'Hungaroring per il GP di Ungheria: nella nostra analisi tecnica andremo a vedere considerazioni su gomme e assetto, per poi dare un'occhiata ad una Haas evoluta simile alla Ferrari ed un'ala posteriore molto interessante per Aston Martin.

Gomme

Pirelli ha scelto di portare in Ungheria la gamma di mescole più morbide. Come in Francia le alte temperature ambientali e di asfalto costituiranno un problema, con un forte degrado di tipo termico. Le scuderie dovrebbero trovare una certa agevolazione nell'innesco dei cicli di calore sugli pneumatici, anche se il caldo ed i continui trasferimenti di carico potrebbero portare a situazioni in cui le gomme vengono "cotte" prima del tempo. Ovviamente le sessioni di prova daranno le indicazioni necessarie a come affrontare la gara, soprattutto in termini di strategia.

Assetto

Il tracciato dell'Hungaroring storicamente avvicina il cittadino di Montecarlo per quanto riguarda la ricerca di un alto carico aerodinamico. Inoltre risulta necessario disporre di un'ottima trazione per spazzare più velocemente l'uscita delle curve medio-lente. L'impostazione tecnica di base dovrebbe agevolare la Ferrari rispetto alla Red Bull, più rapida ed agile nei cambi di direzione. Tutte le monoposto monteranno ali da alto carico. Da questo punto di vista in Ferrari impiegheranno al posteriore un profilo con un apertura a cucchiaio molto pronunciata, che dovrebbe dare agio alla scuderia di Maranello di compensare in rettilineo (con il DRS aperto) il gap dall'efficiente Red Bull.

Haas

Haas sta portando gli aggiornamenti deliberati e per i quali la produzione ha preso il via. La nuova carrozzeria della VF-22 presenta analogie con quelle della Ferrari F1-75. La fiancata presenta una superficie piatta nei sensi verticale e longitudinale. Molto visibile ora lo "scavo" nella zona sotto il cupolone, nella quale trova alloggiamento una vistosa serie di feritoie per lo scambio termico. Ridotte le masse radianti e ripulita la parte posteriore della vettura. Come concetto tecnico, l'idea rimane quella di allontanare l'aria turbolenta prodotta dal rotolamento degli pneumatici anteriori, facendo processare aria più "libera" alle superfici aerodinamiche dedicate alla generazione di deportanza. Anche il fondo ha subito delle modifiche, così come quello dell'Alfa Romeo sul quale si notano numerosi tagli presenti sul bordo. Le vetture elvetiche hanno preso parte alle prove con numerosi sensori per controllare l'altezza da terra e le temperature delle gomme.

L'ala posteriore di Aston Martin

[embed]https://twitter.com/AlbertFabrega/status/1552969610118430721[/embed]

L'Aston Martin a Budapest presenta un'ala posteriore nuova. La semplificazione aerodinamica imposta dal nuovo regolamento ha portato ad ali posteriori in cui il piano principale e le bandelle laterali vanno a congiungersi armoniosamente. Il regolamento pone dei vincoli geometrici sul sistema alare posteriore, per il quale la congiunzione progressiva pareva l'unica strada percorribile. Aston Martin, con la nuova struttura, ha fatto sì che il piano principale vada ad inserirsi nella struttura dell'ala posteriore, ma con gli elementi laterali rialzati e che vanno a creare una specie di "cannolo" nella parte alta. Così, l'Aston Martin va a riavvicinarsi ad una concezione di ala posteriore simile a quella dello scorso anno, aprendo possibilmente nuove vie nell'inserimento di ulteriori elementi nella zona.

Luca Colombo