Credits: ferrari.com
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Sono trascorsi cinquant'anni da quando, il 28 aprile 1974 e sul circuito di Jarama, Niki Lauda otteneva la sua prima vittoria in F1. Il pilota austriaco, che stava disputando la sua prima stagione come pilota Ferrari, salì sul gradino più alto podio del Gran Premio di Spagna, allora quarto appuntamento del Mondiale di F1. Niki si impose su Clay Regazzoni, suo compagno di squadra, ed Emerson Fittipaldi, il brasiliano della McLaren Ford Cosworth. 

Gli esordi in F1 e il passaggio in Ferrari di Lauda

Lauda fece il suo debutto in F1 nel 1971 al volante di una March per poi passare, due anni più tardi, alla BRM. Durante il periodo trascorso nella British Racing Motors, Niki cominciò a migliorare le proprie performance ed a conseguire i primi risultati importanti, mostrando tutto il suo talento. Su tutte ricordiamo la sua prestazione del Gran Premio del Belgio 1973, che lo vide chiudere in quinta posizione.

Inizialmente Lauda sarebbe dovuto rimanere altri due anni nella scuderia inglese: ma quando la Ferrari chiama, di solito, è quasi impossibile dire di no. 

Il passaggio a Maranello avvenne soprattutto grazie a Clay Regazzoni, suo compagno di squadra nel 1973 in BRM. Clay aveva siglato un contratto con la scuderia italiana e voleva fortemente con lui in questa nuova avventura l'ex teammate, tanto che fu lui stesso a consigliarlo ad Enzo Ferrari.

I due piloti già si conoscevano e questo era un elemento che non poteva non essere preso in considerazione per realizzare un ambiente costruttivo e collaborativo nel team.

Clay e Niki, a detta del Drake, si rispettavano moltissimo e di conseguenza dalla loro stima reciproca sarebbero potuti nascere solo aiuto e sostegno, elementi importantissimi per la crescita della squadra. 

Regazzoni era un corridore velocissimo e già molto esperto, Lauda invece doveva affinarsi come professionista: ancora non conosceva benissimo tutti i circuiti, ma aveva un abnegazione fuori dal comune e una sensibilità innata per valutare la stabilità e la guidabilità delle vetture. Insomma, i due piloti insieme potevano costruire una partnership di tutto rispetto e dare vita ad una line-up forte e salda. 

Gli inizi del mondiale del 1974 e la vittoria in Spagna 

“Accasati” in quel di Maranello, durante la pausa fra il mondiale del 1973 e quello del 1974, Lauda e Regazzoni si dedicarono ai test invernali per mettere a punto la nuova Ferrari, la Ferrari 312 B3-74, creatura progettata dalle sapienti mani dell'ingegnere italiano Mauro Forghieri

Dopo un inizio un po' burrascoso, caratterizzato da vari scontri fra Lauda e Ferrari, il pilota austriaco si buttò a capofitto sullo sviluppo della monoposto, lavorando a stretto contatto con il Furia.  

La collaborazione fra il pilota austriaco e l'ingegnere italiano portò subito frutti incoraggianti: la monoposto progredì sensibilmente e, già al debutto, la nuova Rossa risultò brillante e competitiva, con Lauda che ottenne il secondo posto in Argentina, prima gara della stagione. 

Dopo due gare, non troppo fortunate, per il pilota austriaco arrivò il momento di affrontare il circuito di Jarama, cosa che fece da autentico fenomeno, ottenendo anche un fantastico hat trick.

Gran Premio di Spagna 1974: la gara

Allo start fu Ronnie Peterson, su Lotus, secondo in qualifica, a partire meglio. Il pilota svedese iniziò a fare l'andatura sulle due Ferrari, che precedevano nell'ordine Ickx, Fittipaldi, Merzario, Scheckter e Reutemann. 

I piloti iniziarono la gara con gomme da bagnato ma, a causa della pista che si stava man mano asciugando, il valzer dei pit-stop iniziò a condizionare le strategie di tutti i team. 

Dopo qualche tornata, Peterson fu costretto al ritiro per noie al motore. Stessa sorte toccò al compagno di squadra Jacky Ickx, che abbandonò la competizione quando era in prima posizione a causa di un problema sorto sulla ruota posteriore sinistra, per via di alcuni “pasticci” avvenuti durante la sosta ai box.

Le due Ferrari si portarono in testa, seguite da Hans Joachim Stuck, su March, ed Arturo Merzario a bordo della Iso, la cui gara finì prima del tempo per via di un incidente avvenuto al giro 38. 

Il finale fu quindi tutto in discesa per Lauda e Regazzoni, i quali si avviarono verso una vittoria che la Ferrari non vedeva dal Gran Premio di Germania del 1972.

E così fu: il cielo sopra Jarama si tinse magicamente di rosso. 

Per Niki Lauda la vittoria in Spagna fu solo l'inizio di una splendida carriera, rappresentata al meglio dai 3 titoli mondiali piloti conquistati e da altri 24 primi posti. Non sarebbero mancati, negli anni a venire, momenti difficili e drammatici, ma Lauda avrebbe affrontato ogni ostacolo con determinazione e una forza di volontà unica al mondo, dando prova definitiva della sua grandezza. 

Laura Piras