Da Budapest svariate fonti riportano come i team di Formula 1 torneranno a parlare di un possibile ritorno dell’equalizzazione dei motori. Tema che nasce a seguito della disparità di prestazioni tra i quattro attuali costruttori di Power Unit. Una richiesta partita da Renault e che Red Bull è pronta a supportare.

Rumors riportati da Motorsport.com hanno svelato come la settimana prossima, in occasione del Gran Premio del Belgio, uno dei temi portati sul tavolo dalla F1 Commission sarà quello dell’equalizzazione (o standardizzazione) dei motori.

UNA RICHIESTA CHE ARRIVA DA RENAULT

Sempre secondo queste fonti, sembra siano state portate all’attenzione una serie di preoccupazioni sollevate da Alpine circa la competitività della sua PU Renault rispetto a quella dei rivali. Power Unit – quella progettata a Viry-Chatillon – che avrebbe un deficit di 20-33 cavalli rispetto a quella degli avversari. Differenza che non potrebbe neanche essere colmata in questo momento. Dallo scorso anno è stato fortemente limitato lo sviluppo dei motori fino al 2025, ultimo anno dell’attuale regolamento tecnico. Tuttavia, la FIA potrebbe entrare in azione nel caso in cui denoti un’effettiva differenza di prestazioni con l’obiettivo di livellare i valori in campo. Non è chiaro in che modo si possa poi procedere con il livellamento, se la questione dovesse essere portata avanti dopo la F1 Commission.

"Tutti i team fanno delle analisi, così come la FIA, e siamo indietro", ha detto il team principal di Alpine Otmar Szafnauer - riportato da The Race - in merito al deficit di potenza riscontrato da Renault. Secondo Szafnauer, la causa di questo deficit arriverebbe da due fattori. In primis, dai lavori fatti sull'affidabilità; in secondo luogo da una parità di potenza, rispetto ai rivali, che Renault non avrebbe raggiunto prima dello stop allo sviluppo delle PU: "A tutti è permesso di sistemare i propri problemi di affidabilità. Nascosti in questi lavori ci possono essere aumenti di potenza, a seconda di cosa si sistema. Ci sono tante cose che possono passare sotto la sfera dell'affidabilità e che poi porterebbero a un incremento di potenza".

COSA AFFERMA IL REGOLAMENTO TECNICO 2023

Il regolamento tecnico – all’appendice 4, paragrafo 5, punto 5.1 – afferma che: “Un costruttore può fare applicazione alla FIA, durante il corso del periodo di omologazione (2022-2025, ndr), per fare modifiche sugli elementi omologati delle Power Unit con i soli scopi di affidabilità, sicurezza, risparmio o di modifiche accessorie minime”. Modifiche accessorie minime che sono specificate poi al punto 5.4 dello stesso paragrafo. Esse vengono limitate a: cablaggi, sistema di scarico (con parametri chiave fissi), posizione del turbocompressore, bloccaggio e supporti del turbo, posizione delle valvole di scarico e delle valvole pop-off, sistema di ingresso dell’aria.

IL PRECEDENTE DEL 2007-2009

L'equalizzazione dei motori fu esclusa nel 2021, perché si pensava che le prestazioni delle power unit fossero già ravvicinate tra loro all’ottava stagione del ciclo tecnico dei V6 ibridi. Il tema in F1 non è quindi nuovo, anzi. Un precedente risale all'era dei V8 (2006-2013) quando team e costruttori la reclamarono in più occasioni.

Nel 2007 venne implementata per avvicinare i costruttori dopo che alcuni di essi lavorarono sull’affidabilità per incrementare le prestazioni dei propri motori. Nel settembre 2009 fu richiesta in seguito a un’indagine portata avanti dalla FIA su un possibile vantaggio prestazionale della Mercedes reclamato da diversi team. La stessa Federazione aveva però previsto lavori per il contenimento delle prestazioni dei motori migliori. Il WMSC di quel periodo dichiarò: “A seguito di commenti che indicano l’esistenza di una differenza tra le prestazioni dei motori usati in F1, il WMSC ha deciso che – se questo fosse il caso – se le squadre desiderano eliminare questa differenza prestazionale, esse possono essere autorizzate a farlo riducendo le prestazioni dei motori più potenti. Non saranno, tuttavia, consentiti miglioramenti dei motori”. L'accordo poi non venne raggiunto e il tema fu dimenticato.

Nel 2010, Christian Horner tornò a evocare l'equalizzazione dei motori. Secondo lui, il V8 Renault che equipaggiava le Red Bull aveva un deficit di 30-35 cavalli rispetto alla concorrenza.

Horner supporta la richiesta di Renault su un'equalizzazione dei motori. Credits: Red Bull Content Pool

RED BULL SUPPORTA LA RICHIESTA

Renault/Alpine avrebbe già un primo grande alleato a supportare la richiesta. Si tratta della Red Bull, con Christian Horner che è stato interrogato sul tema: "Bisogna vedere quali sono questi deficit", ha affermato l'inglese. "Non penso che la FIA abbia tutti i dati, e dovrebbero illustrarci esattamente le differenze. Sarebbe bellissimo da vedere. Dovremmo essere ragionevoli se si presentasse un deficit in un periodo di omologazione, altrimenti resteremmo bloccati per due anni. Non sarei contrario a una discussione che sia sensata".

Il ventilato supporto di Horner è stato apprezzato proprio da Szafnauer, che ha svelato la possibile causa: "Se guardiamo al passato, la ragione del congelamento dei motori era l'addio di Honda e Red Bull non aveva un dipartimento motori per continuare lo sviluppo. Tutti avevamo concordato per il bene di Red Bull ed è bello che Christian lo riconosca", ha concluso il manager di Alpine. "Al momento dell'accordo tra i Costruttori ne è stato stipulato anche un altro che prevedeva che, se qualcuno fosse sceso sotto l'1%, ci sarebbero state discussioni in buona fede per ristabilire la parità". 

Mattia Fundarò