Nell'era MotoGP nessuno è mai riuscito a vincere almeno una gara con tre case motociclistiche diverse. Ci ha provato Valentino Rossi nel biennio 2011-2012 con Ducati, fallendo, così come Jorge Lorenzo che nel 2019 non è riuscito a replicare con Honda quanto fatto con Ducati l'anno prima. Curioso che potrebbero riuscirci tre piloti che non hanno vinto nemmeno un titolo mondiale in MotoGP: Maverick Viñales con Aprilia, Álex Rins con Yamaha e Jack Miller con KTM.

LA VITTORIA DI VIÑALES CON APRILIA TARDA AD ARRIVARE

Sicuramente il più probabile a riuscire in questa impresa è Maverick Viñales, che in due anni e mezzo con Aprilia è andato diverse volte vicino alla vittoria, senza mai riuscire a conquistarla. Il primo successo dell'iridato Moto3 2013 è arrivato con Suzuki a Silverstone nel 2016, la prima per il marchio a seguito del rientro avvenuto nel 2015. Suzuki si era infatti ritirata nel 2011 e il suo ultimo successo era datato Le Mans 2007, a firma di Chris Vermeulen. Maverick, poi, ha scelto di passare in Yamaha, riuscendo a vincere in 4 anni e mezzo ben 8 gare, di cui 3 nelle sue prime 5 gare. Però il titolo non è mai arrivato, con Yamaha che lo ha licenziato a stagione in corso, a seguito di quanto accaduto nel GP d'Austria nel 2021.

Il capitolo chiuso in malo modo con Yamaha gli ha permesso di firmare con Aprilia. Con la casa di Noale l'adattamento è stato lungo, ma a partire da metà stagione 2022 ha iniziato finalmente ad ingranare, ottenendo 3 podi: due terzi posti ad Assen e a Misano ed un secondo posto a Silverstone, in cui non è riuscito a passare Francesco Bagnaia negli ultimi due giri. Quest'anno il #12 a Portimão è partito con un ottimo secondo posto ma nei momenti decisivi non è riuscito ad imporsi. Lo stesso è successo in altre occasioni come a Montmeló e a Mandalika. Oltre ai GP, Maverick non è riuscito a vincere nemmeno una Sprint. Il prossimo anno dovrà necessariamente migliorare le sue prestazioni complessive, vincendo almeno una gara, per ottenere il rinnovo e dimostrare di non essere un eterno incompiuto.

Credits: MotoGP.com

JACK MILLER DEVE VINCERE PER RIMANERE IN KTM

Un altro che già lo scorso anno poteva raggiungere tale risultato è Jack Miller, passato dalla Moto3 direttamente in MotoGP con Honda Marc VDS. Ad Assen nel 2016 è arrivata una splendida vittoria sul diluvio, una condizione che piace molto all'australiano. L'australiano è poi passato alla Ducati Pramac e dopo tre anni è stato promosso nel team factory, con cui ha vinto tre gare in due anni: la prima a Jerez de la Frontera nel 2021, seguita dal GP successivo a Le Mans e poi a Motegi nel 2022.

Nella stagione appena conclusa Miller è passato a KTM, con la speranza di riuscire a replicare i successi ottenuti con Ducati. Così non è accaduto, almeno nel 2023: Brad Binder lo ha costantemente battuto e a Valencia, unica gara in cui si è ritrovato in testa, ha buttato tutto alle ortiche cadendo. Il prossimo anno dovrà dimostrarsi almeno al livello di Binder perché è sulla graticola e la sua sella la vogliono tutti, in primis il baby fenomeno cresciuto da KTM Pedro Acosta.

Credits: KTM.com

ÁLEX RINS SCEGLIE YAMAHA PER DIMENTICARE HONDA

Concludiamo il terzetto con Álex Rins, che da quest'anno correrà con Yamaha. Lo spagnolo ha iniziato la sua carriera in MotoGP con Suzuki, vincendo la sua prima gara ad Austin nel 2019 e ripetendosi nello stesso anno a Silverstone battendo per pochi millesimi Marc Márquez. Nel 2020 Rins ha vinto ad Aragón ma ha fallito l'appuntamento con la storia, al contrario del compagno di squadra Joan Mir che ha ottenuto il titolo. Dopo un anno terribile, nel 2022 è riuscito a tornare alla vittoria in Australia e successivamente a Valencia, nell'ultima gara di Suzuki nel Motomondiale. Per questo ha optato per Honda LCR, con cui è riuscito a vincere incredibilmente ad Austin.

L'esperienza con la casa alata, però, si è rivelata un totale disastro anche a causa della frattura di tibia e perone rimediata nella Sprint del Mugello. Rins ha così stracciato il suo contratto per approdare in Yamaha, al fianco di Fabio Quartararo. Lo spagnolo, vincendo con la casa di Iwata, imiterebbe Randy Mamola, anche lui vincente prima in Suzuki e poi in Honda e in Yamaha. L'americano passò poi in Cagiva non riuscendo ad ottenere nemmeno un successo, chissà se pure Rins un giorno passerà in Ducati o in Aprilia, nel riuscire ad ottenere ciò che Randy non è riuscito.

Credits: MotoGP.com

Francesco Sauta

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