La stagione Mercedes, inutile negarlo, è stata al di sotto delle aspettative degli uomini di Toto Wolff. Nei primi mesi del 2023, da Brackley era trapelato un certo ottimismo, e Russell e Hamilton erano indicati da più di un addetto ai lavori come i veri anti-Verstappen. Così non è stato, e le Frecce d’Argento tornate nere non sono mai state in grado di salire sul gradino più alto del podio. Nonostante questo, alla fine Mercedes è riuscita a precedere Ferrari nella classifica Costruttori, portandosi a casa un secondo posto che poco conta, è vero, ma che comunque porta nelle casse qualche milione di euro in più, che non guasta mai.

Hamilton: il ritorno del Re (almeno internamente)

L’annata appena trascorsa ci ha regalato un Lewis Hamilton apparso quasi rinato, certamente un altro pilota rispetto a quello della passata stagione. Le scorie per un 2021 tiratissimo evidentemente avevano lasciato un segno profondo nell’animo del pilota di Stevenage, che era finito alle spalle anche dell’allora nuovo team mate George Russell.

Ecco, il 2023 è sembrato certamente più positivo per lui, che ha dovuto come tutti inchinarsi alla supremazia del magico duo Verstappen-Red Bull. Nonostante una Mercedes tutt’altro che irresistibile, sir Lewis è stato l’unico che è sembrato poter contendere il secondo posto ad un non irresistibile Sergio Perez. Alla fine, i tre secondi posti ottenuti non sembrano tanta roba, ma sono stati sufficienti per prendersi il terzo posto tra i Piloti, grazie soprattutto al calo finale di Aston Martin e ad una Ferrari poco incisiva.

Certo, non è stato un anno entusiasmante per Hamilton, ma ristabilire le gerarchie in casa propria era fondamentale. Lewis lo ha fatto, e il rinnovo fino al 2025 gli metterà certamente tanta tranquillità in vista dell’inizio del 2024.

Voto: 7,5.

Russell: un 2023 da cancellare

Difficile commentare il 2023 di George Russell. Il ragazzo prodigio, che a Interlagos nel 2022 aveva ottenuto la prima vittoria in carriera regolando il team mate sette volte Campione del Mondo, è sembrato lasciare spazio ad una copia sbiadita. Solo 175 punti per lui e ottava piazza finale; troppo poco, soprattutto nei confronti dell’altra Mercedes.

È vero, la W14 è sembrata mal adattarsi alle caratteristiche di Russell praticamente da subito. Ma la Mercedes da lui si aspetta sicuramente altro. Pochi guizzi nel 2023, fatta eccezione per quel terzo posto di Abu Dhabi, che in fin dei conti ha regalato al team il secondo posto nei Costruttori. Troppo poco e troppo tardi, verrebbe da dire, anche perché la Race Direction ci ha messo del suo con la penalità su Perez.

Urge un cambio di rotta da parte del buon George, che le carte in regola per stare là con i campioni ha mostrato di averle eccome. In attesa che gli uomini Mercedes gli mettano in mano un mezzo all’altezza, il 2024 sarà un’annata cruciale per lui, chiamato a rispondere alle critiche e a non avere quelle troppe battute a vuoto mostrate nel ’23.

Voto: 5,5.

Team: zero spunti ma tanta concretezza

Nel campionato in cui Verstappen ha fatto il bello e il cattivo tempo, gli avversari hanno dovuto per forza accontentarsi delle briciole. Non c’è dubbio che Mercedes sia stato il team più bravo a prendere quello che poteva, andando a chiudere la stagione in volata davanti a Ferrari. Questo grazie ad una costanza che è mancata dalle parti di Maranello, ma anche ad Aston Martin, molto veloce ad inizio stagione, e McLaren, che invece ha mostrato un’evoluzione spaventosa.

Certo, restano quelle ombre finali sul team e in particolare sul suo chiacchieratissimo team principal, Toto Wolff. La nota più stonata è forse quell’essersi messo di traverso a Las Vegas sulla concessione della FIA a Carlos Sainz dopo il famoso tombino saltato. L’investigazione lampo della Federazione, invece, relativamente ad una fantomatica fuga di notizie interne, è sembrata essere poco incisiva nei suoi confronti, ma segnala che il vento è cambiato, e i tempi delle urla via radio capaci di distruggere la carriera delle persone molto probabilmente sono finiti. Urge prenderne atto.

Voto: 7.

Nicola Saglia