Sono trascorsi soltanto pochi giorni dalla conclusione della stagione di Formula 1 in pista, ma la sensazione è che ne sia appena partita un'altra, sicuramente più movimentata e destinata a tenere banco nel corso delle prossime settimane. Peccato che i motori, almeno in questo caso, c'entrino poco o nulla: a scatenare un vespaio di polemiche ed una vera e propria "guerra" a suon di comunicati, infatti, è stata l'indagine aperta formalmente dalla Federazione Internazionale nei confronti della coppia più "potente" del paddock: Toto e Susie Wolff.

LA "BOMBA" SGANCIATA DA UN MENSILE BRITANNICO

Tutto nasce da un articolo pubblicato nei giorni scorsi dal mensile britannico Business F1, a proposito del potenziale conflitto d'interessi che vedrebbe coinvolti Toto Wolff, nel suo ruolo di team principal Mercedes, e quello di sua moglie Susie, attualmente a capo della F1 Academy, la nuova serie propedeutica facente parte del Formula 1 Group creata per promuovere l'automobilismo al femminile. Secondo quanto riportato dalla rivista, alcuni team principal (la cui identità è rimasta finora ignota) avrebbero posto la questione all'attenzione della FIA, evidenziando come il boss Mercedes possa avere accesso, tramite la moglie, ad informazioni riservate o da cui trarre beneficio.

"INFORMAZIONI PRIVATE A MAFFEI E DOMENICALI"

In particolare, una figura molto vicina ai team principal ha riassunto al magazine le preoccupazioni da questi ultimi espresse: "In pratica dicono che anche dopo aver svolto una riunione privata, le informazioni dopo pochi minuti potrebbero finire sulla scrivania di Greg Maffei (il CEO di Liberty Media, ndr), perchè Toto potrebbe averle raccontate alla moglie, la quale avrebbe riferito a Domenicali e da quest'ultimo a Maffei. Stefano potrebbe sapere in 30 secondi che cosa ci siamo detti". Una preoccupazione emersa nel corso di una delle ultime riunioni, nel corso della quale Toto Wolff avrebbe lasciato intendere ai presenti di essere in possesso di informazioni riservate con una tempistica che ha lasciato più di qualche sospetto.

IL COMUNICATO DELLA FIA

La questione è molto delicata, poiché coinvolge direttamente l'etica professionale dei soggetti coinvolti. Ma la posta in gioco sarebbe in realtà molto più alta, visto che apre una ferita ancora più profonda nell'ormai sempre più evidente frattura tra i vertici di FIA e F1. Al punto che la stessa "guerra" di comunicati stampa, susseguitisi nel corso delle ultime ore, ha finito per assumere contorni per certi versi surreali. La cronistoria sarebbe la seguente: diversi team principal avrebbero riportato privatamente al presidente FIA Mohammed Ben Sulayem le proprie perplessità sulla questione, con quest'ultimo che si sarebbe preso del tempo per capire se si trattasse realmente di un motivo di preoccupazione o più semplicemente di un modo per attaccare Wolff.

Una volta pubblicato l'articolo del magazine e "sganciata la bomba", la stessa FIA ha pensato di intervenire direttamente riprendendo le indiscrezioni riportate in una nota ufficiale: “La Federazione Internazionale è a conoscenza delle speculazioni dei media incentrate sulle accuse legate ad uno scambio di informazioni di natura riservata trasmesse a un team principal di Formula 1 da un membro del personale della FOM. Il nostro Compliance Department sta investigando sul caso in questione”.

LA RISPOSTA DI MERCEDES E SUSIE WOLFF

Una scelta che ha suscitato la pronta replica da parte di Mercedes AMG F1: "Prendiamo nota della dichiarazione generica della FIA di questa sera, che risponde alle accuse infondate di un unico media, e del briefing ufficioso che l'ha collegata al Team Principal della Mercedes-AMG F1. Il Team non ha ricevuto alcuna comunicazione dal Dipartimento Compliance della FIA su questo argomento ed è stato molto sorprendente apprendere dell'indagine attraverso un comunicato stampa. Respingiamo completamente le accuse contenute nella dichiarazione e la relativa copertura mediatica, che influiscono erroneamente sull'integrità e sulla conformità del nostro Team Principal. Naturalmente, invitiamo il Compliance Department FIA a fornire una corrispondenza completa, tempestiva e trasparente in merito a questa indagine e ai suoi contenuti".

Una posizione a cui hanno fatto seguito le parole della stessa Susie Wolff sui propri canali Social, la quale ha sottolineato: "Mi sento profondamente insultata ma, tristemente, non sorpresa dalle accuse pubbliche che sono state fatte questa sera. Rigetto tutte le accuse nella maniera più decisa possibile".

IL PRECEDENTE SUL BUDGET CAP

Come evidenziato dallo stesso Business F1, Toto Wolff non sarebbe comunque nuovo a situazioni che lo vedrebbero in possesso di informazioni potenzialmente riservate. Un esempio potrebbe essere rappresentato dall'episodio accaduto lo scorso anno a Singapore, quando il manager austriaco lasciò intendere ai media di essere a conoscenza dell'indagine che di lì a poco avrebbe coinvolto il team Red Bull sulla questione del budget cap. Successivamente sarebbe emerso che a rivelargli tali informazioni fu Shalia Ann Rao, segretario generale ad interim per il motorsport alla FIA e nel recente passato impiegata per lo stesso Wolff nel ruolo di consigliere speciale.

Quest'ultima, assunta dalla FIA nell'estate del 2021, venne quindi licenziata dopo questo episodio ed altri scontri con il presidente. In seguito, la Rao avrebbe accusato quest'ultimo di sessismo, lasciando inoltre trapelare informazioni private al responsabile comunicazione F1 Group che sarebbero sfociate in un attacco coordinato apparso l'anno seguente sul Daily Telegraph, volto chiaramente a minare la credibilità di Ben Sulayem.

QUALI CONSEGUENZE?

Un ex-team principal, sempre interpellato dal magazine britannico, avrebbe inoltre fornito una dichiarazione piuttosto eloquente sulla vicenda: "Immaginate se Geri Halliwell o Raquel Stroll (le mogli di Christian Horner e Lawrence Stroll, ndr) venissero messe a capo della Formula 2 o assunte presso F1 Group o Liberty Media. Sarebbe un ridicolo conflitto d'interessi, semplicemente non tollerabile. E la presenza di Susie Wolff nella F1 Academy è esattamente la stessa cosa. Si tratta di una bomba ad orologeria in grado di generare una situazione potenzialmente ancora più dannosa rispetto a quanto accaduto a Singapore lo scorso anno". 

IL COMUNICATO CONGIUNTO DEI TEAM

E come se non bastasse, in questa infinita sequenza di comunicati, sono arrivate anche le dichiarazioni congiunte da parte degli altri team di Formula 1 sul tema. "Possiamo confermare - si legge nella nota - di non aver presentato alcuna denuncia alla FIA in merito all'accusa di informazioni di natura riservata scambiate tra un Team Principal di F1 e un membro dello staff della FOM. Siamo lieti e orgogliosi di supportare F1 Academy e il suo amministratore delegato attraverso il nostro impegno a sponsorizzare un concorrente con le nostre livree a partire dalla prossima stagione". Un modo elegante per prendere le distanze dalle speculazioni e, apparentemente, per manifestare il proprio malcontento verso quanto dichiarato dalla FIA. O forse, molto più semplicemente, per ripulirsi la coscienza?

Marco Privitera

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