FX Racing Weekend | Live Race - Misano The Grand Finale 16/11/2025 (race 2)

Credits: Mercedes AMG F1
Credits: Mercedes AMG F1

Las Vegas è teatro del primo degli ultimi tre atti che assegneranno il Mondiale Piloti 2025, ma il Circus della Formula 1 ha già gli occhi puntati sul 2026 e i nuovi regolamenti tecnici. Così si può riassumere la conferenza stampa del venerdì in Nevada che, invece dei soliti team principal, ha avuto come protagonisti i tecnici delle varie scuderie con Simone Resta (Mercedes), Paul Monaghan (Red Bull) e Andy Stevenson (Aston Martin) che si sono uniti al direttore delle monoposto FIA Nikolas Tombazis per fare il punto sulle sfide dei nuovi regolamenti a 10 settimane dall’arrivo del nuovo anno.

Resta: “Con l’aerodinamica attiva le gare saranno imprevedibili, noi lavoriamo da un anno e mezzo”

Ad inaugurare la press conference è stato Simone Resta, vicedirettore tecnico di Mercedes che ha risposto ai microfoni al posto di James Allison, rimasto a Brackley per coordinare la preparazione del progetto 2026. A tal proposito, l’ex-Ferrari ha fatto il punto di tutti gli aspetti da guardare sia a livello tecnico sia a livello delle gare che potremmo vedere il prossimo anno:

Ci sono tante sfide tecniche in questi nuovi regolamenti sia sul telaio che dal lato PU. Parliamo di una Power Unit completamente nuova, ma c’è anche l’introduzione di carburante sostenibile. Anche il telaio è tutto nuovo con una nuova configurazione aerodinamica, nuove gomme, nuovi requisiti di sicurezza e limiti di peso da raggiungere. Le gare saranno molto diverse da oggi, soprattutto perché eravamo abituati a vedere il DRS come incentivo per il sorpasso in determinate zone. Il prossimo anno, invece, i piloti muoveranno le ali anteriori e posteriori insieme in diversi punti del circuito, e saranno usate anche per recuperare energia. Quindi credo che sarà ancora più imprevedibile vedere come i piloti useranno quell’energia per sorpassare.

Il tecnico italiano ha poi risposto anche allo stato dei lavori in Mercedes sulla monoposto del prossimo anno, spiegando quello che è stata la sfida nel cominciare a preparare la nuova vettura in mezzo ad una stagione di gara che li vede in lotta per il secondo posto nel Mondiale Costruttori:

Noi abbiamo cominciato a lavorare sulla monoposto 2026 da un anno e mezzo. Per il telaio abbiamo cominciato a metterci mano prima di quest’anno, facendo i lavori iniziali con il concept e andando di pari passo con la FIA per supportare la finalizzazione dei nuovi regolamenti. Di sicuro è stato uno dei periodi più difficili nei tempi moderni della F1, per passare dallo sviluppo 2025 a quello 2026 c’è voluto un enorme lavoro da parte di tutti i gruppi. Con l’intensa stagione di gare in contemporanea è stato difficile gestire tutte le risorse dentro il budget cap.

Monaghan: “Nel 2026 si ripartirà da un foglio bianco. Tempi? Non saremo ai livelli della Formula 2”

Poi è toccato a Paul Monaghan prendere parola, con l’ingegnere capo della Red Bull che ha scherzato sul fatto che loro avranno il motore più nuovo di tutti con l’arrivo di Ford come partner della divisione Powertrains di Milton Keynes:

Che fortunati ad avere questo privilegio! Ci saranno alcune differenze sottili con la parte termica (ICE) rispetto a quest’anno, ma è una sfida che dobbiamo tutti superare. E dopo penso che l’unica parte del telaio che verrà portato al 2026 sarà il quick disconnect del volante. Quindi, con una nuova macchina, un nuovo motore, dei nuovi regolamenti e l’incertezza di come si correrà sul bagnato, il 2026 sarà come ripartire da un foglio bianco per tutti. Secondo me in gara vedremo una griglia più sparsa rispetto a quest’anno. Come ha detto Simone, i piloti possono usare le ali sul rettilineo, ma poi se un pilota è inefficiente sull’uso dell’energia nel giro, subire il sorpasso diventa molto fattibile. Così la dispersione delle performance può essere più grande di quello che abbiamo attualmente e di conseguenza le gare saranno diverse. Poi ovviamente hai l’incertezza se tutti arriveranno eventualmente fino alla fine con la nuova macchina e le nuovi componenti elettroniche. Non si sa ancora, lo scopriremo strada facendo. Quindi si, al momento direi che sarà imprevedibile.

L’ingegnere britannico è poi intervenuto sui dubbi che i tempi sul giro potrebbero alzarsi fino a raggiungere quelli visti in Formula 2. Per lui non sarà il caso:

Penso che sui tempi del giro dovremmo vedere prima il tipo di pista: ci sono circuiti ricchi in termini di recupero energia e altri che sono poveri e su questi ultimi stiamo faticando al momento. Ma una delle più grandi difficoltà sarà stabilire quanto grip avremo, una volta che avremo le gomme finali da Pirelli potremmo determinare quali potrebbero essere i tempi. Saremmo comunque più lenti, ma non credo che saremmo ai livelli della Formula 2.

Stevenson: “Una sfida che aspettiamo con grande anticipazione, mi affascina vedere l’aerodinamica attiva”

Il più entusiasta di tutti è stato certamente Andy Stevenson, direttore sportivo di Aston Martin. Quest’ultimo si è soffermato prima sulle possibilità e gli obiettivi del team grazie all’arrivo di Newey e di Honda, per poi parlare degli aspetti più affascinanti del prossimo cambiamento tecnico:

La più grande sfida che affronteremo noi sarà quello di provare a battere i nostri avversari. Lo so che sarà tutto nuovo e ci sarà il più grande cambiamento tecnico nella storia della F1, il nostro team è stato uno dei più vocali sul 2026. Tutti i pezzi si stanno mettendo al loro posto, abbiamo Adrian per il design, abbiamo un nuovo motore in Honda e abbiamo un nuovo partner per il carburante sostenibile in Aramco. Quindi è una sfida che aspettiamo con grande anticipazione. Per il prossimo anno non vedo l'ora di vedere l’uso dell’aerodinamica attiva insieme alla modalità only-straight. Ero confuso sul perché costruissimo alcune delle auto più tecnologicamente avanzate al mondo per poi portarci un sacco di drag. Ora però abbiamo la tecnologia per diventare molto efficienti e avere delle belle gare a mio avviso. Tutti stiamo puntando a rendere le lotte ancora più ravvicinate: abbiamo già adesso griglie molto compatte, ma possiamo migliorare le gare e renderle ancora più eccitanti.

Il britannico ha poi concluso analizzando il cambiamento dal lato del pit wall, spiegando come loro affronteranno l’inverno di test e di preparazione verso il prossimo Mondiale:

Credo che sarà tutto più interessante. Ci sarà molto lavoro da fare per noi dal pit wall così’ come per i piloti, il che rende i test pre-season molto importanti perché, anche se proviamo tanto al simulatore, non c’è nulla di meglio che scendere attualmente in pista. Secondo me sarà una delle cose a cui ci abitueremo tutti velocemente. Saranno macchine più lente, ma non dimentichiamoci che stiamo introducendo una nuova forma di ibrido in cui sosterremmo la parte combustiva della power unit con carburanti sostenibili. Eventualmente capiremo le macchine e da lì vedremo come renderle più veloci.

Tombazis: “Regolamenti 2026 frutto delle lezioni imparate dalle monoposto 2022, dovrebbe tornare il grip meccanico”

Infine, a parlare c’è stato anche Nikolas Tombazis, direttore delle monoposto alla FIA che ha lavorato in passato per Ferrari, McLaren e Manor. Proprio l’ingegnere greco ha spiegato le differenze con cui si percepisce il cambiamento regolamentare dai diversi punti di vista:

Mi ricordo quando ero dall’altra parte della barriera nei nuovi regolamenti: una delle sfide più grandi è andare nel buio. Non sai dove sono gli altri, non sai se dovrai recuperare un secondo da una stagione all’altra o se sarai davanti, non sai se comincerai il campionato vincendo o in maniera catastrofica. Tutta questa incertezza, da un punto di vista psicologico, è molto snervante per i team. Dal nostro lato, ovviamente, la FIA deve fare in modo che tutti rispettiamo le estremità sciolte dei nuovi regolamenti. Si tratta di un grande cambiamento nella struttura e abbiamo lavorato insieme ai team per risolvere questi piccoli problemi. Ovviamente con questi nuovi regolamenti uno si aspetterebbe uno spargimento più grande della griglia, ma da un punto di vista aerodinamico mi aspetto che le vetture possano seguirsi molto più facilmente di prima. Penso che abbiamo imparato tanto dalle monoposto 2022 e tale lezioni le abbiamo implementate per i regolamenti aerodinamici del 2026. Poi, come ha già detto Simone, la transizione dal DRS all’uso dell’energia per i sorpassi cambierà la natura delle gare, rendendoli più eccitanti e imprevedibili.

Per concludere, egli ha risposto in merito anche sulle considerazioni di Verstappen e dei piloti attuali che hanno detto che non gli mancherà la generazione attuale di monoposto:

Penso che il problema di queste auto è che hanno corso molto basse e rigide, qualcosa che non era stato anticipato. La natura delle nuove monoposto favorirà chi correrà basso, ma non con lo stesso effetto. La pendenza dell’aerodinamica rispetto all’altezza da terra è ridotto, il che vuol dire che le macchine dovrebbero correre più morbide così da avere più grip meccanico. Non stiamo dettando le condizioni delle monoposto, ma tutte le indicazioni che abbiamo ci dicono che sarà meglio sotto questo aspetto. Ovviamente lo sapremo per certo quando vedremo le vetture in pista.

Andrea Mattavelli