MotoGP | Aldeguer: "Non mi accontento. Il mio obiettivo? La Ducati ufficiale"
Il Rookie Of The Year 2025 ha parlato del suo primo anno in classe regina, della convivenza con Alex Marquez e dei riferimenti di Marc

Con il Motomondiale 2025 ormai alle spalle è tempo di ripensare a quanto fatto nel corso dell'anno, prima di riprendere le attività in pista tra Sepang e Buriram per l’inizio della nuova stagione. Tra i piloti destinati a finire sotto la lente di ingrandimento nella MotoGP 2026 vi è inevitabilmente Fermín Aldeguer, il rookie del team Gresini Racing che ha sorpreso tutti nella sua prima stagione con una vittoria conquistata a Mandalika, tre podi e l’ottavo posto in classifica piloti con 214 punti.
Aldeguer: “Non mi aspettavo di vincere una gara il primo anno"
Il classe 2005 di Murcia, però, non considera del tutto positivo il suo primo anno nella classe regina, raccontando in esclusiva ad AS delle sfide affrontate nell’adattamento alla MotoGP:
L’anno è andato molto bene per le persone che mi circondano, anche se io non mi accontento di nulla. Sinceramente non mi aspettavo di vincere una gara, visto che il mio obiettivo era di salire sul podio. Non ho sfruttato alcune gare in cui avevo la possibilità di fare podio, come a Brno dove andavo molto veloce ma partivo molto indietro (18°), in Ungheria dove sono caduto mentre ero in lotta o al Mugello dove sono finito dritto nella ghiaia. Lo vedo come parte dell’apprendimento: in alcune gare mi ha aiutato, in altre mi ha infastidito. L’arrivo in MotoGP è stato come mi aspettavo: c’è uno stress maggiore durante il weekend, abbiamo più allenamenti e gare più lunghe e il tempo che vi si dedica è maggiore di quello che pensassi. Per l’elettronica passiamo molto più tempo davanti ai computer e i feedback devono essere molto più dettagliati, quindi il lavoro da fare è tanto.
Allo spagnolo è stato inoltre chiesto un confronto tra la Ducati GP24 con cui ha corso per tutta la stagione e la GP25 che ha provato nei test post-season di Valencia, e che avrà a disposizione nel 2026:
La GP25 non l’ho provata molto, ho fatto solo qualcosa nei test e da quel poco che ho verificato personalmente mi è piaciuta la moto. Non posso dire però se una moto sia migliore dell’altra, visto che la 24 è molto competitiva e mi ha aiutato ad avere un adattamento più fluido. Vero, è la migliore moto, ma allo stesso tempo è una delle più complicate per adattare il tuo stile e riuscire ad andare veloce come rookie.
Inutile dire che i riflettori sono puntati di lui anche in merito al futuro della line up Ducati, con Marquez e Bagnaia che hanno il contratto in scadenza nel 2026. Il 2025 è stato un anno bipolare per il team ufficiale, con Marc che ha stravinto il titolo piloti mentre Pecco ha incontrato moltissime difficoltà al netto delle sue due sole vittorie. In merito ai due piloti factory, lo spagnolo ha commentato così:
Avere Marc Marquez è un grande…problema, ma piacerebbe a tutti averlo come problema (risata). Per Bagnaia non saprei cosa dire, penso si sia aggrappato molto alla moto dell’anno scorso. Quest’anno abbiamo abbassato i tempi in molti circuiti di mezzo secondo e con la stessa moto che lui aveva. Bisogna adattarsi, alla fine del tour asiatico gli hanno ridato la 24 e i risultati, eccetto il Giappone, sono stati gli stessi. Penso che vada oltre la moto.
Aldeguer sul possibile futuro in Ducati: “Ci sono possibilità, ma devo guadagnarmi il posto con i risultati”
Parlando del suo rapporto con la casa di Borgo Panigale, Fermín ha parlato anche di un eventuale futuro nel team ufficiale:
Ci sono possibilità perché ho un contratto con Ducati e sarebbe il passo giusto, questo è il mio obiettivo. Però dovrò dimostrare di meritarmi il posto nel team ufficiale con i risultati. Per me avere Alex Marquez come compagno può anche sortire effetti benefici sotto questo punto di vista, ora che avrà una moto ufficiale avrà più pressione e dovrà adattarsi. Spero che gli vada bene perché è il mio compagno di squadra. Se siamo i principali candidati per la Rossa (nel 2027)? Certamente siamo i più vicini alla sella perché siamo all’interno della fabbrica. Però chi non punterebbe su Quartararo o Acosta, sono piloti molto veloci con una moto che al momento non è al nostro livello.

Prima della Rossa, però, c’è un 2026 da affrontare con il team Gresini, all'indomani di una stagione che ha consegnato alla squadra di Nadia Padovani il secondo posto nelle classifiche piloti e a squadre, nonché il successo tra i team indipendenti. Alla domanda se l'obiettivo sia nuovamente quello di lottare per le prime posizioni, Aldeguer non si è nascosto:
Credo di sì, a livello tecnico non ci manca nulla. Ovviamente potevamo avere due moto ufficiali, ma questo dipende dalla squadra. A livello di risultati siamo stati il miglior team indipendente e siamo arrivati secondi nella classifica a squadre. Inoltre c’è l’ambiente giusto, per un rookie sentirsi a casa e senza pressioni ti aiuta. Mi ha aiutato molto anche Alex sia per il livello che ha mostrato sia per come ha fatto crescere la squadra.
Aldeguer sul 2026: “Il mio obiettivo? Finire costantemente sul podio”
Riguardo a Marc Marquez, che rimane il riferimento per Fermín nelle telemetrie insieme al compagno Alex, lo spagnolo ha parlato del suo punto di forza:
Marc ha dimostrato la sua superiorità con la costanza: quando non riusciva a vincere ha mantenuto la calma e usato la sua esperienza. A livello di guida, ma non fraintendetemi, non è stato molto superiore rispetto a noi, perché comunque ci sono piloti che si sono qualificati davanti a lui o che hanno vinto le gare. Ma il fatto è che sembrava che lui stesse passeggiando o danzando, ha una moto che gli permette di essere costante.
Tra le domande affrontate c’è stata anche quella sullo scenario di rivedere quanto fatto da Jorge Martin nel 2024, con lo spagnolo che è diventato Campione del Mondo con l’indipendente Pramac Racing prima di passare all’Aprilia. Su tutto ciò, Aldeguer ha risposto in questa maniera:
Martin è diventato campione con un team satellite, ma per farlo ha avuto bisogno di una moto ufficiale e di una differenza minima. Quest’anno con la GP24 si poteva lottare perché la differenza tra quella Ducati e quella nuova era molto piccola: l’anno scorso, invece, Marc ed Alex avevano una differenza maggiore con la GP23. Se qualcun altro avrebbe potuto oscurare Pecco se Marc non fosse stato nel team ufficiale? Io no perché non ho l’esperienza, ma penso che Alex avrebbe potuto lottare perché dopo Marc è stato il pilota più forte quest’anno.
Il pilota di Murcia ha poi concluso posizionando il suo target per la prossima stagione:
Il mio obiettivo per il 2026 sarà quello di finire costantemente sul podio, concludere il campionato nella top 5, acquisire esperienza e divertirmi.
Andrea Mattavelli