Come sappiamo Liam Lawson sostituirà Daniel Ricciardo anche nel GP d'Italia, che arriva come back-to-back de GP d'Olanda nel quale il pilota di Perth ha subito l'infortunio che lo terrà fuori dalla F1 ancora per qualche tempo: cosa possiamo dire sul debutto del neo-zelandese e cosa possiamo prospettare sul breve termine per lui in F1?

Quando torna Daniel?

Secondo quanto dichiarato dalle parti in causa, Daniel Ricciardo non tornerà alla guida dell'AlphaTauri finché non avrà una sufficiente ripresa dall'infortunio alla mano rimediato durante le prove libere a Zandvoort. Sia l'australiano che la scuderia faentina (o lo staff Red Bull) non hanno dato un orizzonte temporale specifico, per cui, se l'assenza di Daniel nel back-to-back di Monza poteva risultare prevedibile, per le prossime gare rimane qualche dubbio. Lawson sicuramente sostituirà Ricciardo finché quest'ultimo non torna in pista e con tutta probabilità dovremmo vedere l'australiano di nuovo sull'AlphaTauri per il GP del Giappone, visto il posizionamento in calendario del GP di Singapore.

Esperienza "ad interim"

Liam Lawson, chiamato dalla sera alla mattina nella sostituzione di Ricciardo, non ha fatto male a Zandvoort, per quanto il risultato non abbia avuto i contorni così accattivanti come quelli ottenuti da Nyck De Vries l'anno scorso in una situazione analoga con la Williams. Diversamente da De Vries, Lawson correrà un fine settimana completo a Monza, estendendo così la sua esperienza "ad interim" in F1. Red Bull, nella forma di AlphaTauri, ha optato per l'unica scelta sensata nella sostituzione di Daniel Ricciardo, andando a pescare da quel programma junior che ultimamente non sembra funzionare così bene come ai tempi della propria grandeur.

Il neozelandese non aveva trovato spazio in AlphaTauri all'inizio dell'anno, pur essendo il prospect Red Bull più vicino alla F1, e la scelta era poi ricaduta su un "esterno", Nyck De Vries. Il gruppo Red Bull, a quanto pare non proprio sicuro dei numeri del neozelandese, aveva deciso per Liam un'annata nella SuperFormula giapponese. La "chiamata" di Zandvoort ha visto Lawson salire a bordo di una vettura, l'AlphaTauri AT04, mai guidata. A quanto pare il pilota kiwi ha più familiarità al simulatore con la Red Bull RB19 che con la vettura faentina. Liam ha guidato una F1, dopo l'ultima esperienza con Red Bull in quel di Abu Dhabi nel dicembre 2022, in condizioni meteo difficili: bagnato il sabato, variabile la domenica.

GP d'Olanda

Il fine settimana del GP d'Olanda ha visto Lawson classificarsi ultimo in qualifica, risultato ampiamente prevedibile e per questo non sorprendente. Domenica ha corso una gara giocoforza irregolare, visto il caos di gestione in pista dettato dal meteo, ma ha portato a casa un tredicesimo posto finale, che lo mette davanti di due posizioni alla bandiera a scacchi rispetto al compagno di squadra Yuki Tsunoda. Confronti con il giapponese a parte, di cui parleremo più avanti, Liam ha accumulato alcune conoscenze cruciali per la gara. Pur non avendo messo in scena momenti eccezionali o lampi di genio, in una situazione molto difficile il neozelandese ha mantenuto la calma e ha comunicato bene con la squadra.

Possiamo dire che Lawson ha dimostrato di avere l’approccio e la mentalità giusti per un posto in F1, senza fare troppo "da tappezzeria" nei momenti più concitati. Ha addirittura superato in pista Max Verstappen, nella situazione delicata del ritorno in pista dopo la sosta ai box con velocità diverse delle monoposto, restituendo tranquillamente la posizione quando richiesto dalle bandiere blu. "No fuss, no drama" direbbero gli anglosassoni. Liam avrà dunque modo di confermare la buona impressione fatta a Zandvoort nel fine settimana di Monza, dove avrà un chilometraggio maggiore alle spalle, pur guidando su un circuito "atipico" perlomeno per la F1 attuale. E con aspettative più elevate.

Ragionevole soddisfazione

Lawson ha dichiarato di essere "ragionevolmente soddisfatto" del suo debutto, pur accettando inevitabilmente che "ci sono cose che avrei voluto fare meglio". Probabilmente il neozelandese ha raggiunto gli obiettivi (minimi) di finire la gara andando in progressivo miglioramento. Al momento il suo benchmark rimane il compagno di squadra Yuki Tsunoda che, in virtù degli eventi di gara, ha concluso dietro di lui nel GP d'Olanda.

Tsunoda rappresenta il "prodotto" più recente del programma junior Red Bull e, in linea teorica, può valere la pena fare qualche confronto. In realtà è ancora troppo presto per fare dei paragoni con chicchessia e l'esperienza della passata stagione con Nyck De Vries dovrebbe aver insegnato qualcosa in tal senso. Considerando quindi il quadro attuale, cosa possiamo prospettare sul futuro a breve termine di Liam Lawson in F1? Sicuramente lo vedremo in pista a Monza e forse anche a Singapore. Successivamente bisognerà vedere il risultato finale in SuperFormula ed attendere le valutazioni del gruppo Red Bull. E bisognerà capire anche quanto Yuki Tsunoda graviti più nell'orbita Red Bull piuttosto che quella Honda.

Diciamolo subito: probabilmente Liam Lawson non è il nuovo Max Verstappen, ma potrebbe rappresentare un pilota quantomeno solido nella regolarità di approccio e, per questo, fornire una boccata d'ossigeno ad un progetto, quel Red Bull junior che fino a poco tempo fa impressionava, costituente il futuro della scuderia attualmente dominante in griglia.

Luca Colombo

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