Credits: Bonora Agency | Andrea Bonora
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A Misano prosegue il weekend da favola di Dani Pedrosa. Dopo le ottime prestazioni di venerdì, lo spagnolo chiude la Sprint Race del GP di San Marino con un incredibile quarto posto. Ai piedi del podio, a un passo dal sogno.

UN QUARTO POSTO CHE VALE ORO

Il sabato di Pedrosa è iniziato con il quinto crono nelle qualifiche, un risultato importante in ottica gara. Nel pomeriggio la Sprint: dopo il sesto posto in quella di Jerez, oggi è arrivato un ottimo quarto posto. Una medaglia di legno che ha quasi il sapore di una vittoria, anche se rimane un pizzico di amaro in bocca per il podio sfiorato.

Nel post-gara, è lo stesso Pedrosa a raccontare com'è andata: "La Sprint è andata molto bene, sono contento della performance. La partenza è stata buona, meglio che a Jerez, così come le prime curve. All'inizio sono rimasto sorpreso dal passo di Martín e Bezzecchi, andavano veramente forte. Dopo qualche giro ho provato ad alzare il ritmo per ridurre il gap con Bagnaia, ma nonostante fossi più veloce non sono riuscito a passarlo. Sfortunatamente, quando mi sono avvicinato a Pecco, è arrivato anche Binder ed è diventato più complicato. È un peccato perché il podio era vicinissimo, ma purtroppo non avevo spazio per tentare un sorpasso. Ma in generale sono contento così, la moto ha lavorato bene e abbiamo raccolto molti dati utili."

Un terzo posto a cui ieri era difficile pensare, ma che oggi è stato a lungo un pensiero concreto: "Ero in moto e pensavo 'il podio è lì', però Pecco si è difeso in modo fenomenale. Nelle curve si teneva all'interno e frenava molto tardi, avevo poco margine di manovra. In quel momento non sono stato abbastanza deciso e ho perso un po' tempo. Poi Binder ci ha raggiunti e a quel punto non sapevo se si sarebbe buttato dentro o meno."

UNA GARA DI "STUDIO" 

Oltre al grande risultato, quello che stupisce di Pedrosa è anche la sua capacità di analizzare i dettagli mentre si trova in sella a una moto. Oggi l'oggetto di "studio" è stato Bagnaia, a cui Dani è stato a lungo incollato: "Quando ero distante ho potuto guidare di più con il mio stile, ma quando l'ho raggiunto ho dovuto aggiustare un po' tutto e cambiare alcuni punti di frenata perché la moto si stava comportando diversamente. Ho fatto molti giri dietro Pecco e, anche se non era fisicamente al top, ho potuto studiare il suo stile di guida e come lavora la sua moto. Ho notato delle differenze in alcuni punti, analizzeremo i dati per valutare se abbiamo margini di miglioramento in quelle aree."

La Sprint di oggi ha dimostrato – qualora ce ne fosse ancora bisogno – il valore di Pedrosa, ancora una volta primo dei piloti KTM al traguardo. Una competitività impressionante, nonostante lo spagnolo si sia ritirato nel 2018, che stupisce in primis lui stesso: "Non so come spiegarmi il fatto di essere ancora così competitivo. Tutto il team sta facendo un ottimo lavoro e la moto si comporta molto bene, e questo è sicuramente un vantaggio".

Nonostante ciò, Dani è consapevole di quanto sia difficile ottenere risultati simili oggi: "Quando ero più giovane, non prestavo molta attenzione al fatto che alcuni piloti come Rossi, Biaggi e Capirossi fossero in grado di vincere nonostante l'età avanzata. Ora che ho anch'io questa età e che ogni tanto corro, capisco quanto sia difficile rimanere davanti insieme a chi ha meno anni di te. Ora è sicuramente più difficile competere a questi livelli rispetto a quando ero più giovane."

Infine, non è mancata una domanda "generazionale", a cui Pedrosa risponde in modo estremamente diplomatico: "Abbiamo avuto grandi piloti in passato come Lorenzo, Stoner, Rossi, Márquez, ma anche oggi ce ne sono di ottimi. Oggi Martín mi ha stupito, ha fatto una gara fantastica, così come Pecco che corso da infortunato ed è finito sul podio. In generale, penso che ci siano piloti di grande talento anche oggi."

Dalla nostra inviata a Misano Giorgia Guarnieri

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