In una qualifica che ha visto in pista tutti e tre i piloti della Ferrari, Sebastian Vettel con un giro da lui stesso definito "non perfetto" si è infilato tra le due Mercedes e partirà, quindi, dalla seconda casella della griglia dietro Lewis Hamilton. Il tedesco ha beccato 3 decimi di ritardo, ma è poca roba dato che nel recente passato un distacco così contenuto dalle frecce d'argento sarebbe stato considerato quasi come un successo. Ma non quest'anno. Merito di una macchina nata bene e con alle spalle un progetto solido e ben sviluppato, piloti concentrati, una squadra organizzata e una dirigenza con le idee chiare. Si potrebbe anche aggiungere, sottovoce, che forse il merito è anche in parte degli avversari, i quali hanno (chissà) patito le direttive della FIA sulle diavolerie tecniche ormai vietate, o semplicemente hanno lavorato meno bene degli uomini in rosso e incontrato maggiori difficoltà nell'interpretazione dei nuovi regolamenti. La verità probabilmente sta nel mezzo, ma quanto visto finora dai test in poi lascia finalmente sperare che la Ferrari abbia risolto, almeno a prima impressione, quei problemi ricorrenti che la affliggevano in qualifica, a partire dall'utilizzo delle gomme. 

"La Ferrari va forte". Vettel ci crede: "Nel complesso possiamo essere contenti. Era da tempo che non partivamo in prima fila ed è un dono poter lottare con la Mercedes per la pole. La fiducia non è mai mancata fin dai test. Abbiamo una buona macchina e un gruppo che sta lavorando bene, ed è bello che tutto funzioni. Avere una macchina in seconda e quarta posizione è un buon punto di partenza." Dietro di lui ci sarà Raikkonen, che partirà quarto dietro a Bottas; qualifica un po' più difficile per il finlandese che non è mai riuscito a girare sui tempi di Vettel. Scontento ma fiducioso per la gara ha ammesso di non essere riuscito a fare il giro buono ma che "abbiamo una buona macchina e la Mercedes non è lontana, noi siamo molto più fiduciosi che in passato. Questa pista comunque non sarà indicativa".

Per la Ferrari la giornata si è completata con l'esordio a sorpresa - e bellissimo - di Antonio Giovinazzi. Il terzo pilota di Maranello è stato chiamato in extremis dalla Sauber a sostituire Wehrlein per correre il GP. Un sogno che si realizza, come nella migliore delle favole, in maniera inaspettata e spiazzante. Catapultato nella FP3 senza la solita routine di preparazione al weekend di gara, il giovane pugliese si è comunque comportato molto bene nella sessione di qualifica disputata mancando per un soffio la qualificazione in Q2, ma raccogliendo comunque preziosissimi dati ed esperienza su questa pista utili per la gara di domani. I suoi tempi sono stati di appena un paio di decimi più lenti del suo compagno Ericcson, dunque assolutamente buoni considerate le circostanze.

Il nostro Antonio riporterà finalmente un italiano al via di un Gran Premio dopo troppi anni di assenza, e dunque in bocca al lupo!

Stefano De Nicolo'

 

 

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