In giornata è arrivata la notizia che in IndyCar è andata a riempire un buco che si era creato nei giorni scorsi, dopo che si era concluso il rapporto tra Callum Illott e il team Juncos Hollinger. Sarà Romain Grosjean a prendere il posto dell’inglese sulla vettura #77 del team nero-verde, al fianco del confermato Augustin Canapino. Un’occasione importante per entrambi, certo, ma con diverse criticità di cui tenere conto.

Romain, un 2024 in… nero-verde

Continua, dunque, l’avventura in IndyCar per Romain Grosjean. Dopo tre anni consecutivi nella categoria a stelle e strisce, di cui due alla corte di Michael Andretti, per il francese è giunto il momento di cambiare aria, e di accettare una nuova sfida. E sarà veramente una sfida importante, quella che si appresta a vivere Grosjean all’interno del team Juncos-Hollinger.

Un 2024 impegnativo quello del francese, che si troverà ad affiancare il programma americano con quello nel mondo Endurance con Lamborghini. Due realtà molto diverse, che in comune hanno solo… i colori sociali, quel nero-verde che caratterizza le Dallara della squadra di Ricardo Juncos e Brad Hollinger.

“Ho seguito da vicino la crescita del team nel 2023”, ha dichiarato Grosjean. “Non vedo l’ora di contribuire con la mia esperienza per il raggiungimento di risultati importanti”. “Romain ha una storia importantissima nel mondo racing, e le sue conoscenze ci aiuteranno ad essere sempre più competitivi”, ribattono praticamente all’unisono i due team owner.

Ultima chance in America?

Al di là delle parole dei diretti interessati, ci sono alcuni aspetti che meritano di essere considerati. In primo luogo, la situazione all’interno della squadra, che è abbastanza particolare nel panorama IndyCar. La componente argentina, infatti, è molto importante sia all’interno del team stesso che nella tifoseria. Augustin Canapino è il beniamino dei supporters, e ha fatto crescere tanto l’interesse verso la categoria nel Paese natale.

A riprova di ciò ci sono le voci circolate al termine della scorsa stagione, che volevano il management di Roger Penske alla ricerca di uno spiraglio per portare le monoposto Dallara proprio in Argentina. I continui screzi con Illott, poi, hanno certamente avuto un peso specifico importante nella scelta della squadra, con l’inglese più volte beccato, in maniera anche becera, sui social.

Tutto questo è da considerare, soprattutto conoscendo il temperamento di Grosjean. Il francese è certamente cresciuto sotto questo aspetto, ma non è certo uno da accettare certe condizioni senza lottare. Inoltre, attenzione, perché per lui questa potrebbe essere una delle ultime chance in IndyCar. I due anni in Andretti si sono rivelati meno remunerativi, da un punto di vista sportivo, di quanto sperato, e l’età comincia ad avanzare.

Importante fare bene da subito

Come detto, il 2024 sarà molto intenso per Grosjean, che alla IndyCar affiancherà l’impegno con Lamborghini. In entrambe le realtà, ma soprattutto con Juncos-Hollinger, per lui sarà importante partire forte da subito, evitare di commettere errori e stare davanti (o quantomeno vicino) al team mate, evitando di offrire il fianco ad attacchi in pista e fuori.

Già dal GP di St. Pete, dunque, avremo le prime risposte, e sapremo se la scelta del francese e del team sarà stata quella giusta. Per il momento non ci resta che aspettare, ma non vediamo l’ora che l’inverno trascorra per tornare a sentire il rombo dei motori in pista in quella che, da sempre, è una delle categorie più spettacolari dell’universo a ruote scoperte.

Nicola Saglia

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