Nel 2023 la Prema ha raggiunto i suoi 40 anni di vita. Lo storico team italiano, con base a Grisignano di Zocco, in provincia di Vicenza, in questi otto lustri si è affermato come il più importante team a livello globale in termini di feeder series, e uno dei più importanti tra quelli che non sono mai andati in F1.

Lo scorso weekend c'è stata la festa nella sede del team, che ha visto tra gli invitati tanti dei piloti, vecchi e attuali, che la squadra veneta ha fatto correre nel corso degli anni. A margine dell'evento, c'è stata anche una doppia intervista di Roberto Chinchero ad Angelo, fondatore del team, e René Rosin, suo figlio e attualmente Team Principal per quanto riguarda F2 e F3. I quali non hanno escluso la possibilità di fare l'ultimo step, ossia la F1...

Una storia di successi

Parlare dei risultati ottenuti da Prema in quarant'anni vorrebbe dire scrivere probabilmente un trattato. Più di settanta titoli vinti, tra classifiche piloti e team, in quasi venti categorie. Dal primo titolo, quello conquistato nel 1990 nel Campionato Italiano di F3 con Roberto Colciago, agli ultimi ottenuti quest'anno, in Formula Regional europea e in quella mediorientale con Andrea Kimi Antonelli (quest'ultima con il supporto di Mumbai Falcons), in F4 italiana con il titolo a squadre, in quella degli Emirati Arabi Uniti con James Wharton (sempre come Mumbai Falcons), in F1 Academy con Marta Garcia, in Euro 4 con Ugo Ugochuckwu e nel trofeo di F4 del GP di Macao con Arvid Lindblad.

Nel mezzo, vittorie ovunque, dalla GP2/F2 alla F3, sia quella attuale FIA che quella europea, dalle serie Renault ai vari trofei, come Macao, il Master di Zandvoort o l'Abu Dhabi Trophy. Fino all'approdo nel 2022 nell'Endurance, con la vittoria dell'ELMS nel 2022 (sia piloti che costruttori) in classe LMP2, e un secondo posto di classe a Le Mans lo stesso anno.

Anche parlare dei piloti lanciati sarebbe eccessivamente lungo. Dal campione del mondo di F1 Jacques Villeneuve agli attuali piloti di F1 Charles Leclerc, Esteban Ocon, Lance Stroll, Pierre Gasly e Guanyu Zhou. Dai vincitori della 24 Ore di Le Mans Kamui Kobayashi e Antonio Giovinazzi, ai campioni di Formula E Lucas Di Grassi e Jake Dennis. E la lista si estende, comprendendo anche Robert Kubica, Felix Rosenqvist, Edoardo Mortara, Luca Ghiotto e Mick Schumacher.

Senza trascurare i giovani di adesso in rampa di lancio: Andrea Kimi Antonelli, Gabriele Minì, Oliver Bearman, Ugo Ugochuckwu, Dino Beganovic. Tutti nomi di cui certamente sentiremo parlare in futuro. Tutti cresciuti grazie a questo team, che dal 1983 si è evoluto al passo col tempo, pur rimanendo sostanzialmente a conduzione familiare.

Da Angelo a René Rosin

Tutto è iniziato infatti con Angelo Rosin, che ha mosso i primi passi nel team Trivellato. Come racconta lui in un'intervista fiume insieme al figlio René a Roberto Chinchero.

"Ho iniziato a lavorare in una concessionaria, che aveva anche un reparto sportivo. C'era qualcuno che vedendo il mio modo di lavorare mi diceva come il mondo delle corse fosse fantastico. Da lì ho iniziato prima andando a dare una mano la sera, e poi entrando ufficialmente nel team, quello di Trivellato".

"Dopo il servizio militare ho deciso di voler creare un team per conto mio, ed insieme ad un'altra persona di Trivellato, Maurizio Nardon, è nata la RAM. Poi le cose non sono andate come volevamo, perché io ero concentrato più sulle monoposto. Dopo qualche mese mi ha telefonato Giorgio Piccolo, che mi ha chiesto perché non facessimo qualcosa assieme, e da lì è cominciata l'avventura di Prema".

Anzi, Pre.Ma.. Inizialmente era questo il nome, che stava per PREparazione MAcchine. Solo dopo è stata tolta la siglatura, arrivando al nome Prema. Ma nel frattempo erano già arrivati i primi risultati di rilievo, con un terzo posto nel Campionato Italiano di F3 con Gianfranco Tacchino nel 1984, all'esordio. Lo stesso anno ci fu anche la prima partecipazione al GP di Macao, con Slim Borgudd, pilota svedese con esperienze in F1. E che, tra l'altro, era anche un batterista turnista degli ABBA, la band svedese che all'epoca andava molto di moda.

Quella tra Macao e la Prema è stata una storia complicata. La prima vittoria infatti è arrivata solo nel 2011 e la ricorda René Rosin: "Quell'anno vincemmo nella F3 Euro Series con Roberto Merhi e a Macao con Daniel Juncadella. Il 2011 fu un anno particolare, perché alla fine del 2010 decidemmo di fare all in sulla F3, anche grazie al supporto di Mercedes. Nel 2011 firmammo con Merhi e Juncadella una squadra tutta spagnola, e inizialmente era difficile gestire i due, perché c'era molta competizione. Però si è creato uno spirito molto dinamico che ha reso grandi risultati. Mehri vinse il campionato, e avrebbe dovuto lottare a Macao anche contro i motori Volkswagen: poi lui sbagliò la partenza, ci furono due restart da Safety Car, nell'ultimo Juncadella vide dove passare (Marco, ndr) Wittman, e alla fine vinse Macao con la Safety a due giri dalla fine".

L'arrivo di Villeneuve

Nel 1989 ci fu poi un altro punto chiave della storia di Prema, l'arrivo di Jacques Villeneuve per correre nella F3 italiana. Il canadese all'epoca era famoso soltanto come figlio d'arte di Gilles, lontano dall'essere il campione del mondo di F1 che sarebbe diventato otto anni dopo. Ma fu la prima volta in cui si accesero veramente i riflettori sulla Prema.

Angelo Rosin: "In quel periodo eravamo team Camel, e all'interno di Camel venne fuori questo progetto con Jacques Villeneuve. Questo ragazzo arrivava all'epoca con poca esperienza kartistica e molto acerbo. Probabilmente Jacques veniva misurato come pilota sulla scala di suo padre, che aveva un modo di fare molto arrembante, e Jacques ha dovuto crearsi il suo modo di essere un pilota".

"Quando Jacques veniva a Vicenza da Montecarlo, in aereo o in treno, per fare le prove, lui la sera veniva a dormire a casa mia. Dormiva dove dormiva René, e René cambiava camera".

Il futuro? Forse la F1

Infine, c'è anche spazio per una riflessione sul futuro di Prema, su dove Angelo e René vedono il team tra dieci anni, al cinquantesimo anniversario. È Angelo a rompere il ghiaccio, introducendo l'argomento F1: "Penso che il salto in F1 sia un salto importante, ma credo che razionalizzando bene le cose, guardandole in un certo modo, credo che Prema possa essere in grado di fare anche quello".

René: "Sicuramente, per ogni team di monoposto la F1 è un sogno. Però bisogna che ci siano delle condizioni reali, e il mondo della F1 al momento è in forte espansione. Se devi essere dentro devi lasciare un segno. Altrimenti ci sono anche altri campionati in forte espansione a cui possiamo guardare".

Qui sotto potete trovare l'intervista completa, caricata sul canale YouTube della Prema.

[embed]https://www.youtube.com/watch?v=QX9VjWsWJ7c&t=19s[/embed] Alfredo Cirelli

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